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Lombardia

Lombardia: verso la via Mala

di Flavio Gilardoni
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Boschi e paesaggi prealpini accompagneranno il viaggio fino a questa strada poco conosciuta nei pressi di Darfo Boario in Val Camonica. Un saliscendi di curve e tornanti  per oltre duecento chilometri 

Lombardia: verso la via Mala
Dalla Presolana verso la Val di Scalve
Via Mala: una strada poco conosciuta in provincia di Brescia. Per la precisione si trova nei pressi di Darfo-Boario in Val Camonica, e ci si può arrivare facendo percorsi diversi, a seconda di qual è il luogo di partenza. Partendo per esempio da Brescia, o da città vicine, la strada più rapida, è quella che costeggia il lago d'Iseo in direzione del Tonale fino ad arrivare a Darfo, e da lì immettersi sulla statale 294 o via della Mala.
Chi parte invece da Bergamo ha due possibilità: costeggiare il lago d'Endine, arrivare a Lovere, e ricongiungersi alla statale 42 della Val Camonica fino a Darfo; o raggiungere la via della Mala attraverso la Presolana.
Partendo da Milano, essendo obbligati a passare da Bergamo, ci sono le stesse opportunità viste prima ma, poiché lo scopo del viaggio è quello di visitare posti nuovi, la decisione è quella d'arrivare percorrendo la Val Seriana. Giunto a Bergamo con l'autostrada A4, che come tutte le autostrade non offre emozioni particolari imbocco la circonvallazione della città orobica in direzione delle valli.
Occorre prestare attenzione all'uscita del casello, poiché la segnaletica non brilla di chiarezza e si rischia di prendere la strada per l'aeroporto di Orio allungando di parecchio il giro, e avere difficoltà a ritrovare la strada che porta in valle. Bisogna seguire le indicazioni per Bergamo centro e i cartelli per le valli (quelli marroni per intenderci). Superato quest'ostacolo di poco conto, ci si dirige in direzione di Clusone percorrendo la provinciale 35. Essendo una strada di grande scorrimento non offre emozioni particolari. Unico vantaggio, un fondo stradale buono che permette di concentrarsi nella guida e prestare attenzione al traffico domenicale che, nelle belle giornate, è particolarmente intenso.
Arrivati ad Albino, l'attenzione è attratta da un segnalazione  che indica la valle Luio. Seguendo l'indicazione ci si imbatte in una strada ben asfaltata di norma poco affollata dalle auto del traffico domenicale ma in compenso molto battuta dai ciclisti. Poco male: moderando l'andatura, si prolunga il piacere di respirare i profumi del bosco che si attraversa in alcuni tratti.


Passato il paese di Gaverina, conosciuto per le fonti dell'omonima acqua minerale, si arriva sulla statale che costeggia il lago d'Endine; la strada che unisce l'alto Sebino a Bergamo.
Dopo pochi chilometri in direzione Lovere, si raggiunge Monasterolo, dove sorge un castello derivato dalla ricostruzione di un monastero distrutto nel ottavo secolo. Per visitare il castello occorre la prenotazione presso la ProLoco del Paese.
Arrivati a Endine, si prosegue verso Lovere seguendo la statale che la congiunge a Bergamo.
Un trasferimento senza emozioni particolari fino a Sovere, paese a metà strada tra Lovere e Clusone.


Passato il paese, comincia la parte divertente del giro. Dopo che ci si é resi conto della qualità del fondo stradale, la confidenza con la strada aumenta in proporzione alle curve e dopo poche centinaia di metri, si raggiunge il giusto equilibrio tra velocità e sicurezza.
Arrivati a Clusone  ci concediamo una sosta per visitare il paese. Il centro è molto ben tenuto e offre numerose ricchezze artistiche poco conosciute. Si può ammirare la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita in una posizione che permette di vedere la valle vicina; il palazzo della Regione con l'orologio di pregevole fattura del Fanzago sulla facciata. Il Palazzo Fogaccia, costruzione del XVII secolo, dove si avvicendarono diversi pittori della zona, per decorare pareti e soffitti della casa del conte Vittorio Maria Fogaccia. E i vicoli del centro del paese, con il caratteristico acciottolato che riporta indietro nel tempo.
Di nuovo in sella proseguiamo per Castione. La strada per la Presolana si presenta con un fondo in buone condizioni che non impegna particolarmente la guida di chi viaggia. Appena dopo il paese ci si presenta un bel tratto misto abbastanza impegnativo, a farci da contorno un panorama tipico delle Prealpi bergamasche. Dopo una serie di curve e tornanti entusiasmanti, si arriva al fondo della valle dove comincia la Via Mala.
A poche centinaia di metri dal bivio che scende dalla Presolana, sulla sinistra s’imbocca la strada che porta a Borno: un piacevole tratto misto stretto. Decidiamo di fare una sosta e seguendo le indicazioni di un cartello che indica la trattoria “La tegola” nei pressi di Borno. Dopo un paio di chilometri, lungo una strada non proprio agevole, arriviamo alla meta e ci premiamo delle fatiche della guida con un pranzo a base di specialità locali. Dopo mangiato ci dirigiamo verso Borno per raggiungere poi la statale della Val Camonica in corrispondenza di Malegno percorrendo la strada sede di una famosa competizione automobilistica di montagna: la “Malegno-Borno”.

Giunti a Darfo, ci dirigiamo verso la Presolana finalmente percorrendo la Via Mala, assaporando il gusto della guida leggermente più impegnativa del tratto fatto in precedenza.
E’ una strada che offre diversi aspetti che possono soddisfare le esigenze di tutti i motociclisti in transito. Ci si può godere la guida in un misto scorrevole, ed il panorama circostante tenendo un’andatura moderata. Unico aspetto negativo, la presenza di una galleria totalmente buia, che occorre percorre con estrema cautela poiché la visibilità è pressoché nulla. A questo punto ripercorriamo a ritroso la strada dell’andata attraverso la statale della Valle Seriana, che ci riconduce a Bergamo e da qui l’autostrada che ci riporta a Milano.
 
ottenuta dall’ampliamento alla fine del 1600, su progetto di Giovanni Battista Quadrio, della Fabbrica del Duomo, della prima chiesa parrocchiale la cui data di costruzione rimane incerta. Alcune fonti la fanno risalire alla metà del IX secolo.

Danza Macabra: affresco tripartito del 1400 nell’Oratorio dei Disciplini. Le altre parti che compongono l’opera completa sono: “il trionfo della morte” e “vizi e virtù”.

Palazzo comunale: la sua torre ospita il famoso Orologio del Fanzago.
Pregevoli gli affreschi i bassorilievi presenti sulla facciata visibili dalla Piazza dell’orologio.

Palazzo Fogaccia: edificio della fine del 1600 per volontà di Vittorio Maria Fogaccia, dell’omonimo casato.

Sovere
Convento dei frati cappuccini:
primo convento della confraternita in terra bergamasca. Edificato
nel 1571.

Monasterolo
Castello:
castello medievale della famiglia ghibellina dei Suardi. Il parco è ritenuto tra i più belli
dell’Italia settentrionale. La visita al castello è possibile solo su prenotazione presso la
Pro Loco di Monasterolo. Tel. 035.814552

Nel nostro itinerarario, non abbiamo avuto l'occasione di fermarci a dormire, vi segnaliamo però il ristorante dove abbiamo pranzato.

Ristorante La Tegola  localita' Dassine, per prenotazioni tel. 333-3469234  
Via Mala vista dalla strada per Borno
Strada per Gaverina
Strada per Gaverina: panorama.
Clusone: Santa Maria Assunta
Clusone: affreschi sulla facciata del palazzo della Ragione
Clusone: panorama della valle sottostante vista dal sagrato di Santa Maria Assunta
Il fiume Dezzo visto dalla via Mala
Il fiume Dezzo
il ristorante La Tegola
La strada a est del fiume Dezzo
La strada per Borno
Castello Monasterolo
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