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Lazio: una SORPRESA dopo l’altra

testo e foto Emilio Salvatori e Cristina Zoli il 23/12/2021 in Lazio
Lazio: una SORPRESA dopo l’altra
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In questo itinerario in centro Italia abbondano fiumi, laghi e cascate, ma anche castelli e piccoli borghi. Il tutto unito da strade che sembrano disegnate per le moto. Come quella del Terminillo

Lazio: una SORPRESA dopo l’altra
Rocca Sinibalda, in posizione strategica, mostra la sua misteriosa bellezza. Le origini del castello sono datate tra il 1058 e il 1065

Questo itinerario è stato pubblicato per la prima volta sul numero 194 di Dueruote (giugno 2021)

Quando il sole squarcia le nuvole e la inonda di luce, Rocca Sinibalda appare in tutta la sua bellezza. Nascosta lungo vie che nel tempo hanno perso la loro funzione, è solo uno della miriade di esempi che popolano di perle il nostro Paese. Rocca Sinibalda, non ne avevamo sentito parlare fino a quando, casualmente, ne siamo stati attratti studiando la cartina. Siamo in Lazio, nel cuore del reatino, tra borghi, laghi, santuari, montagne e castelli.

È un attimo lasciare la SR578 su cui ci stiamo dirigendo verso Rieti e scendere dall’alto sulle rive del lago del Salto. Ed è da qui che, davanti al blu cobalto delle acque del fiume diventato lago, inizia la magia. La strada ora scende verso quelle sponde attraversando Borgo San Pietro, o meglio, il nuovo paese ricostruito dopo che l’antico borgo fu inghiottito negli Anni 40 quando la costruzione di una diga trasformò il paesaggio lasciando sul fondo del lago, insieme a San Pietro, le piccole frazioni di Fiumata, Teglieto, Sant’Ippolito. Ed è proprio seguendone le sponde che si giunge ben presto a Fiumata per poi, attraversato il ponte, balzare dall’altra parte e risalire verso Varco Sabino. Già il nome è poesia come lo sono i paesini dispersi sui cucuzzoli delle colline, collegati uno dopo l’altro da quelle stradine tortuose che ci porteranno a Rocca Sinibalda.

i paesini dispersi sui cucuzzoli delle colline scorrono uno dopo l’altro

Lazio: una SORPRESA dopo l’altra

La meraviglia sull’acqua

Rocca Sinibalda è uno splendore reso più accecante dai giochi di luce che fanno risaltare le forme del castello contro il monte che si erge alle spalle. Bellissimi e maestosi i torrioni merlati di questo palazzo-fortezza che alle origini medioevali mescola l’armonia dell’architettura rinascimentale quasi che il tempo, qui, abbia deciso di fermarsi. Non occorre però far tanta altra strada per continuare a galleggiare nella meraviglia, come quando, proseguendo sulla SP34, dietro alla curva appare il lago di Turano e, già sullo sfondo, il castello di Tora, che abbarbicato sulla collina si erge dalle acque. Anch’esso di simile origine e storia che prende avvio attorno all’anno Mille, il castello di Tora è una di quelle mete da non perdere. Così come lo è, una volta giunti fin qui, il borgo medievale di Antuni, oggi abbandonato, distante non più di un soffio e collegato alla terraferma da un istmo sottile.

Lazio: una SORPRESA dopo l’altra
Vallecupola fa da sfondo al passaggio dei nostri inviati

Siamo vicini alla linea immaginaria che separa Lazio e Umbria, e restiamo incantati...

Qualche chilometro a ritroso ed eccoci pronti ad impegnarci in una guida più spensierata che in breve ci porterà, superato Poggio Moiano, ad incontrare la SS4 all’altezza di Osteria Nuova. La SS4, ovvero la Salaria, una delle più antiche consolari romane che, seguendo l’antico tracciato sabino da cui traeva origine, collegava fino a Rieti la Caput Mundi.  Ma è un incontro fugace perché, dopo solo qualche centinaio di metri, imbocchiamo la SP41. Dopo pochi chilometri ecco Toffia, paesino dalla storia antica che si erge, reso inconfondibile dal profilo della chiesa di Santa Maria Nova, su uno sperone di roccia in una zona abitata fin dall’età del Bronzo. È attorno all’anno Mille che il paese nasce per svilupparsi e raggiungere il proprio apogeo nel Quattrocento, come testimoniano gli storici palazzi che ne rendono prezioso il centro. E poi via, di nuovo in moto, ci arrampichiamo lungo i tornanti che, uno dopo l’altro, ci portano sulla sommità del monte dove sorge Fara in Sabina. Da lassù, lo sguardo si proietta lontano e laggiù, tra la caligine, sembra quasi di vedere Roma, distante meno di una cinquantina di chilometri.

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Il santuario di Greccio, incastonato nella pietra, e il borgo di Greccio stessa

Nelle pagine dell’Eneide

Ma è Farfa la nostra meta in questo tratto di viaggio. A leggere la storia dell’Abbazia imperiale di Farfa c’è da perdere la testa, per il ruolo e la ricchezza che ebbe tanto da controllare, nel momento più alto del suo splendore: 600 tra chiese e monasteri, 132 castelli o piazzeforti, sei città fortificate, più di 300 villaggi. È lungo stradine provinciali – la 46 prima, la 48 poi – che risaliamo verso nord fiancheggiando i piccoli borghi che si aggrappano sulle alture in cui, all’indomani della caduta dell’impero e a seguito delle invasioni barbariche, i Sabini si arroccarono fortificandosi. Poggio Mirteto, Poggio Catino, ma soprattutto la bellissima Roccantica sono tra questi. Solo poco più avanti, poi, anche Casperia, uno tra i più bei borghi d’Italia dalla storia antica tanto da trovar spazio nell’Eneide per essere stata tra le città che inviarono i propri soldati in aiuto al re latino Turno nella guerra contro Enea. Casperia, o Aspra Sabina che sia come fino al 1947 si chiamava, vale una sosta specie per il suo nucleo antico, ricco di case in pietra e accessibile solo a piedi. È ora di lasciare la SP48 e, sulle curve della SP45, raggiungere quella che viene definita la Conca reatina, la piana alluvionale nata dalla bonifica dell’antico lago Velino e circondata dalle cime dei monti Reatini e, a sud e a ovest, dai monti Sabini. È detta anche Valle Santa, perché numerosi sono i santuari che San Francesco fondò durante il suo soggiorno nei primi decenni del ‘200. Ed è verso il più importante tra questi, il Santuario di Greccio, che una volta giunti a Contigliano ci dirigiamo verso questo luogo di fede che sembra nascere dalla nuda roccia.

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La Sella di Leonessa ci conduce verso il Terminillo. Il passo è a 1.890 m s.l.m.

L’ombelico d’Italia

E poi ecco la cascata delle Marmore, dove con tre salti di 165 metri l’acqua del Velino si getta dall’alto! Siamo solo a qualche chilometro dalla linea immaginaria che separa Lazio e Umbria, e rimaniamo incantati di fronte a questo spettacolo della natura che sintetizza la bellezza di questo territorio. È attorno all’acqua infatti che tutto sembra ruotare, dai laghi del Salto e del Turano che tornati fiumi si gettano nel Velino che da qui, dopo essere stato irreggimentato già a Rieti fin dai tempi antichi, si getta nel Nera e poi nel Tevere. Un miracolo non solo paesaggistico ma anche dell’ingegno umano, visto che fu grazie ad una formidabile opera d’ingegneria che i romani, già nel 271 a.C., con la costruzione di un canale riuscirono a trasformare da palude in campi coltivabili l’intera piana reatina. Con ancora negli occhi lo spettacolo di tanta potenza, la tranquillità delle acque del lago di Piediluco è quanto ci vuole prima di riprendere la strada, questa sì motociclisticamente impegnativa e divertente, che ci porterà, una curva dopo l’altra, fino alla città fortificata di Leonessa lungo la pedemontana che ancora nell’800 segnava la linea di confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie.

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verso il terminillo: una strada tutta da guidare, un paesaggio incontaminato

Il tempo di un caffè in piazza VII Aprile e ci siamo, imboccando la SP10 che seguendo la Vallonina ci condurrà ai 1.890 metri di Sella della Leonessa, ai piedi del monte Terminillo. Un vero e proprio luna-park per motociclisti, che sugli ampi tornanti possono sentirsi immersi in un paesaggio incontaminato, teatro spesso del Giro d’Italia. Siamo nel cuore del Terminillo, la “Montagna di Roma”, la stazione turistica pensata nel periodo del fascismo con cui affiancare, con la realizzazione di un polo turistico montano, quello marino realizzato a Ostia. Fu così costruita nel 1933 la strada “4 bis Salaria” per il Terminillo e realizzata la prima funivia di risalita dando il via ad una nuova stagione per questi luoghi. Di quell’incredibile storia, oltre ai racconti rimane l’erma di Pian de’ Valli in puro stile dell’epoca che incontriamo iniziando la discesa. Al termine delle ultime curve della SS4 bis ci aspetta Rieti, la capitale dei Sabini che fu leggenda ancor prima che i gemelli del Tevere fondassero Roma, ricordata per posizione e importanza dai classici latini come Umbilicus Italiae, il centro geografico d’Italia.

Dove mangiare

Castel di Tora

Ristorante L’Angoletto

Via Coltodino

Tel. +39 348 1028572

ristorantelangolettocastelditora.it

Il ristorante L’Angoletto si trova ai piedi di Castel di Tora, splendidamente affacciato sulle rive del lago del Turano. Offre una cucina saporita e genuina, contraddistinta dai sapori del lago.

Albaneto

La Tana del Lupo

Via Capocroce, 1

Tel. +39 0746 925042

tanadellupo.net

Forse val la pena allungarsi da Leonessa per qualche chilometro sulla SR471 per arrivare ad Albaneto. Un appuntamento per motociclisti e non solo per il cibo, prodotto esclusivamente con prodotti della zona, ma anche per il clima e la passione per le due ruote che, qui, godono
di un trattamento speciale. Possibile anche pernottare.

Dove dormire

POGGIO NATIVO
B&B IN SABINA
Viale Roma 13
§Tel. +39 0765 681052
bebinsabina.com
Uno di quei luoghi che uniscono semplicità a economicità, oltre alla passione dei loro gestori, capaci di offrire al viaggiatore calore ed efficienza sia per voi che per la vostra moto. Strategico per posizione a 10 minuti di auto dall’antica Abbazia di Farfa, 30 km da Rieti, a un’ora da Roma.

PIEDILUCO
CAMPING LAGO DI PIEDILUCO
Via dell’Ara Marina, 2
Tel. +39 349 4987423
campinglagodipiediluco.com
Un’ottima soluzione per gli amanti della vita all’aria aperta.

Lazio: una SORPRESA dopo l’altra
Lazio: una SORPRESA dopo l’altra

Da sapere

Rocca Sinibalda
castelloroccasinibalda.it
Tel. +39 06 44233634

Le notizie sulle origini sono vaghe, ma quel che è certo è che il castello nasce come rocca militare tra il 1058 e il 1065 prendendo nome da Sinibaldo, conte e rettore della Sabina. La sua trasformazione la si deve all’idea del cardinale Alessandro Cesarini che nei primi decenni
del ‘500, su progetto di Baldassarre Peruzzi, trasformò il castello medioevale in un magnifico palazzo rinascimentale caratterizzato da un maschio possente e dall’elegante palazzo residenziale in cui era comodo vivere, collegati da quel sistema di muraglie e torrioni che ancor oggi ammiriamo, reso magico e attuale dai lunghi lavori di restauro conclusi nel 2014. Dal 1928 è stato dichiarato monumento nazionale per il suo insigne valore storico-architettonico.
Il biglietto di ingresso costa 14 euro (intero), tariffa che scende a 8 per il  ridotto (7-14 anni).

Cascata della Marmore
cascatadellemarmore.info
Tel. +39 0744 67561
+39 0744 362231

Oltre agli orari di apertura, tutte le informazioni logistiche e i percorsi per la visita sono presenti, in modo dettagliato, nel sito sopra indicato.Consigliamo di consultarlo prima della visita alle spettacolari cascate (foto 1). Ingressi: intero 10 euro, ridotto 7 euro (5-9 anni).

Abbazia di Farfa
abbaziadifarfa.it

Farfa era un’abbazia imperiale sotto il diretto controllo, anziché del Papa, dell’Imperatore, ma aveva anche una posizione strategica straordinaria per trovarsi a poche decine di chilometri dal Soglio pontificio. Concomitanze che fecero dell’abbazia una vera
e propria potenza grazie a elargizioni, privilegi, esenzioni da parte di papi e imperatori come lo stesso Carlo Magno, che diretto a Roma per l’incoronazione qui soggiornò. La visita è possibile solo con personale dell’Abbazia ed è consigliata la prenotazione.
Tutti i dettagli sul sito indicato.

Il Terminillo, la Montagna di Roma
terminillo.eu

Dicono che fu durante il sorvolo per arrivare a Roma dalla natia Predappio che negli Anni 30 Mussolini decise
di creare sul Terminillo “la Montagna di Roma”, una stazione turistica moderna, capace di far incontrare diverse necessità, economiche ma anche, non secondarie, di propaganda. I lavori per la costruzione della strada “4 bis Salaria”, la Terminillese, presero avvio nel gennaio del 1933 per essere terminati, con primo tronco fino a Pian de’ Rosce, nel dicembre dello stesso anno e completati nel 1935. Oggi il Terminillo offre svariate possibilità per vivere all’aria aperta: dagli sport sciistici all’escursionismo, dagli itinerari per mountain bike ed e-bike. E Pian de’ Valli è il centro di questo mondo immerso nella natura.

Rieti Ombelico d’Italia

Proprio nel cuore di Rieti, a Piazza San Rufo, uno strano artefatto, dono recente della città gemella di Rieti, la georgiana Tiblisi, segnala che esattamente qui si trova il centro della nostra Italia a 52 miglia (italiane) dall’Adriatico e altrettante dal Tirreno, a 310 miglia sia da Aosta che da Capo dell’Armi, ultima propaggine della costa calabrese affacciato sullo Stretto.
Lo evidenziavano già in epoca classica Virgilio e Plinio, precursori di una tradizione molto amata nel medioevo e giunta fino a noi attraverso congetture più letterarie che scientifiche.

Lazio: una SORPRESA dopo l’altra
Lazio: una SORPRESA dopo l’altra
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Dove mangiare

Castel di Tora

Ristorante L’Angoletto

Via Coltodino

Tel. +39 348 1028572

ristorantelangolettocastelditora.it

Il ristorante L’Angoletto si trova ai piedi di Castel di Tora, splendidamente affacciato sulle rive del lago del Turano. Offre una cucina saporita e genuina, contraddistinta dai sapori del lago.

Albaneto

La Tana del Lupo

Via Capocroce, 1

Tel. +39 0746 925042

tanadellupo.net

Forse val la pena allungarsi da Leonessa per qualche chilometro sulla SR471 per arrivare ad Albaneto. Un appuntamento per motociclisti e non solo per il cibo, prodotto esclusivamente con prodotti della zona, ma anche per il clima e la passione per le due ruote che, qui, godono
di un trattamento speciale. Possibile anche pernottare.

Lazio: una SORPRESA dopo l’altra

Da sapere

Rocca Sinibalda
castelloroccasinibalda.it
Tel. +39 06 44233634

Le notizie sulle origini sono vaghe, ma quel che è certo è che il castello nasce come rocca militare tra il 1058 e il 1065 prendendo nome da Sinibaldo, conte e rettore della Sabina. La sua trasformazione la si deve all’idea del cardinale Alessandro Cesarini che nei primi decenni
del ‘500, su progetto di Baldassarre Peruzzi, trasformò il castello medioevale in un magnifico palazzo rinascimentale caratterizzato da un maschio possente e dall’elegante palazzo residenziale in cui era comodo vivere, collegati da quel sistema di muraglie e torrioni che ancor oggi ammiriamo, reso magico e attuale dai lunghi lavori di restauro conclusi nel 2014. Dal 1928 è stato dichiarato monumento nazionale per il suo insigne valore storico-architettonico.
Il biglietto di ingresso costa 14 euro (intero), tariffa che scende a 8 per il  ridotto (7-14 anni).

Cascata della Marmore
cascatadellemarmore.info
Tel. +39 0744 67561
+39 0744 362231

Oltre agli orari di apertura, tutte le informazioni logistiche e i percorsi per la visita sono presenti, in modo dettagliato, nel sito sopra indicato.Consigliamo di consultarlo prima della visita alle spettacolari cascate. Ingressi: intero 10 euro, ridotto 7 euro (5-9 anni).

Abbazia di Farfa
abbaziadifarfa.it

Farfa era un’abbazia imperiale sotto il diretto controllo, anziché del Papa, dell’Imperatore, ma aveva anche una posizione strategica straordinaria per trovarsi a poche decine di chilometri dal Soglio pontificio. Concomitanze che fecero dell’abbazia una vera
e propria potenza grazie a elargizioni, privilegi, esenzioni da parte di papi e imperatori come lo stesso Carlo Magno, che diretto a Roma per l’incoronazione qui soggiornò. La visita è possibile solo con personale dell’Abbazia ed è consigliata la prenotazione.
Tutti i dettagli sul sito indicato.

Il Terminillo, la Montagna di Roma
terminillo.eu

Dicono che fu durante il sorvolo per arrivare a Roma dalla natia Predappio che negli Anni 30 Mussolini decise
di creare sul Terminillo “la Montagna di Roma”, una stazione turistica moderna, capace di far incontrare diverse necessità, economiche ma anche, non secondarie, di propaganda. I lavori per la costruzione della strada “4 bis Salaria”, la Terminillese, presero avvio nel gennaio del 1933 per essere terminati, con primo tronco fino a Pian de’ Rosce, nel dicembre dello stesso anno e completati nel 1935. Oggi il Terminillo offre svariate possibilità per vivere all’aria aperta: dagli sport sciistici all’escursionismo, dagli itinerari per mountain bike ed e-bike. E Pian de’ Valli è il centro di questo mondo immerso nella natura.

Rieti Ombelico d’Italia

Proprio nel cuore di Rieti, a Piazza San Rufo, uno strano artefatto, dono recente della città gemella di Rieti, la georgiana Tiblisi, segnala che esattamente qui si trova il centro della nostra Italia a 52 miglia (italiane) dall’Adriatico e altrettante dal Tirreno, a 310 miglia sia da Aosta che da Capo dell’Armi, ultima propaggine della costa calabrese affacciato sullo Stretto.
Lo evidenziavano già in epoca classica Virgilio e Plinio, precursori di una tradizione molto amata nel medioevo e giunta fino a noi attraverso congetture più letterarie che scientifiche.

Dove dormire

POGGIO NATIVO
B&B IN SABINA
Viale Roma 13
§Tel. +39 0765 681052
bebinsabina.com
Uno di quei luoghi che uniscono semplicità a economicità, oltre alla passione dei loro gestori, capaci di offrire al viaggiatore calore ed efficienza sia per voi che per la vostra moto. Strategico per posizione a 10 minuti di auto dall’antica Abbazia di Farfa, 30 km da Rieti, a un’ora da Roma.

PIEDILUCO
CAMPING LAGO DI PIEDILUCO
Via dell’Ara Marina, 2
Tel. +39 349 4987423
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