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Tre Passi in Engadina

di Tiziana Crimella, foto Roberto Mele il 11/09/2008 in Svizzera

Nel cuore delle alpi Retiche: dal Bernina, al Flüelapass quindi all'Albulapass, tra ghiacciai perenni e pascoli privi di vegetazione, dove lo sguardo non si arresta mai. La gallery fotografica e la mappa da scaricare

Tre Passi in Engadina
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Il Passo del Bernina

Da Tirano a Celerina - Se ti siedi sui tavolini fuori dalla Basilica della Madonna di Tirano, è impossibile non ascoltare i discorsi degli avventori. Tutti appena scesi di sella. Si parla di cieli spazzati o nuvole basse, le peggiori nemiche di chi transita da queste parti. Si parla di Passi, il Bernina, cui si accede da qui, e il Maloja, che si raggiunge dopo essere discesi a Celerina, nell'Engadina più spettacolare.

L'anello è un classico. Diverse sono le moto, le andature, i centauri, da soli, in coppia, in gruppi misti. Diversi sono i tempi di percorrenza: chi si spara le centinaia di tornanti in un'infilzata con l'unica sosta di rito sotto al cartello dei Passi; chi se li concede adagio, soffermandosi spesso per ammirare il ghiacciaio, che non è eterno, in ogni sua angolazione. E mentre sei seduto, la sfilata di quelli che salgono, o scendono, a seconda dell'ora, è continua, forse persino noiosa per chi nella piazza della Basilica ci vive e ci lavora.

A Tirano seguiamo il primo tratto un po' insidioso, a causa dei binari del Bernina Express - quello noto come trenino rosso – che corrono parallele al senso di marcia in mezzo alla carreggiata! Pochi tornanti e sei fuori da tutto. La Valle di Poschiavo inizia stretta per aprirsi sulle suggestive acque verdi del lago omonimo. Il trenino rosso spicca per lunghi tratti, lento nel suo incedere, a fare contrasto con i colori intensi della montagna. Lo si perde di vista a Poschiavo; la salita, che prima si avvertiva appena, ora è in costante progressione: certo, bisogna coprire un dislivello di 1300 metri in 17 chilometri! Ma il motore è ben caldo, l'aria frizzante quanto basta a mantenerti tonico, in strada solo moto.
Poche casette, di pietra e legno, qualche malga, rustiche indicazioni di vendita latte e formaggio. Poi, alcuni stretti tornanti che portano in quota, ci mostrano le prime immagini del ghiacciaio e ne restiamo ammirati, oggi più che mai, perché non possiamo non osservarlo come osserveremmo una reliquia o un grazioso animale in via di estinzione. Ci segue, cambia faccia, si nasconde, si mischia con la roccia e gli strati morenici, riappare più vasto, più abbagliante e più magnetico che mai. Adesso lo spazio è aperto, lo sguardo, in questo giorno di cielo azzurrissimo, si perde lontano, molto lontano, sopra decine e decine di vette.
Ci fermiamo e spegniamo il motore; ci spingiamo in un sentiero appena tracciato, vediamo qualcosa muoversi, sentiamo fischiare: marmotte! Siamo quasi circondati. Loro si avvertono della nostra presenza con quel fischio inconfondibile, che ci risuona da ogni parte: stiamo immobili a osservare e non vorremmo più ripartire.
Il Passo si conquista dopo una bella indigestione di tornanti; un grande piano ospita il bellissimo e cristallino Lago Bianco, allungato accanto al piccolo e tondo Lago Nero; incredibile come le loro acque siano, in effetti, di colore così diverso, il primo celeste, quasi bianco, appunto e il secondo di un blu-verde molto cupo.
La discesa nell'ampia Val Bernina ci regala le immagini del ghiacciaio più suggestive: parte poco più in basso del passo la salita in funivia al Diavolezza; noi scorriamo inghiottiti in questo scenario maestoso, combattuti tra la voglia di aprire il gas e quella di fermarci a scrutare.
Tre Passi in Engadina
Da Celerina a Davos - Celerina segna l'arrivo in Alta Engadina. Pittoresco paesello che ha mantenuto la sua connotazione del Sette-Ottocento, con le case tipiche deliziosamente restaurate, bene contrasta con la più trendy Saint Moritz, che preferiamo evitare, pur sapendo che, all'occorrenza, è lì, a portata di mano, coi suoi locali e la sua offerta ludica e commerciale.
La città si affaccia sull'Inn, il fiume che solca tutta l'Engadina e che nasce dal ghiacciaio del Bernina. Il fiume trotterella cheto e sembra invitarti alla canoa o a bagnarsi almeno i piedi… Le sue acque, però, sono gelide ma anche antichissime, che si sono posate sul suolo molti millenni fa e questo ci affascina.
Non svoltiamo per il Maloja; proseguiamo invece in Alta valle cercando di mantenerci il più possibile sulla vecchia strada di collegamento, in alternativa alla veloce statale. Solo così riusciamo ad addentrarci nei pochi paesi toccati, tutti caratteristici e terribilmente svizzeri, cioè ordinati, puliti, dipinti di fresco, sui balconcini un tripudio di fiori e con un rigidissimo limite di velocità di 30 km orari!
La svolta per la valle del Früela è all'altezza di Susch; qui il passaggio tra lo scorrere veloce lungo il corso del fiume Inn e la salita in quota è brusco e repentino. Non appena imbocchiamo la valle, la strada si chiude e comincia la sua tosta salita che si annuncia subito a stretti tornanti. Stavolta si tratta di coprire un dislivello di poco meno di 1000 metri al Passo in soli 14 km. Il divertimento è assicurato ma anche lo spettacolo: la cornice è bellissima e appaga la vista e l'abbondanza di pini ci riempie i polmoni di ossigeno e il naso di buoni profumi.
Il passo ci accoglie con un vasto pianoro, spoglio di vegetazione e con l'immancabile laghetto. È l'altitudine più elevata del nostro giro: 2383 metri. Decine di moto sono allineate accanto al rifugio e noi ci mischiamo volentieri ai centauri per una sosta, prima di avventurarci nella discesa, anch'essa molto ripida nel primo tratto e di gran divertimento. La città di Davos ci aspetta 830 metri più sotto. Ci accoglie con una gran folla, le palazzine moderne accanto alle case in stile alpino: una vera metropoli, per noi che veniamo dal vuoto, ma ordinata, allegra, colorata e, constatiamo, ricca di iniziative culturali che imporrebbero di fermarsi qualche tempo. È, comunque, l'ideale per una sosta pranzo, se si scappa dall'aria troppo fresca del passo.
Tre Passi in Engadina
Davos a Celerina – Quella che ci attende ora è una rilassante scorribanda lungo la Valle di Davos, più appartata dell'Engadina e, quindi, più tranquilla. Ampia, ugualmente ricca di scorci, si presta a essere abbandonata in un paio di occasioni per penetrare, a sinistra, lungo due brevi, solitarie e strette valli. Noi proseguiamo la nostra corsa fino a trovare le indicazioni per l'Albulapass.
Un attacco un po' anonimo non ci lascia neppure minimamente presagire la bellezza dello scenario che, anche in questa salita, ci avvolge. Per rendercene conto, dobbiamo prima raggiungere Bergün, caratteristico paese in cui la strada si insinua, si stringe tra le case e costringe, più che invita, a fermarsi. La piazza con una grande fontana che, intuiamo, fungeva da abbeveratoio e da approvvigionamento idrico, è una bella platea in cui sistemarsi a guardare le moto che sfilano lente, indugiando tra le marce basse, senza sosta.
Poi via; la salita è subito stretta e tortuosa; la valle è pure più stretta, ma non scontenta la vista che, compatibilmente con l'attenzione che richiede la guida, corre di qua e di là a catturare il panorama. Ci stupisce ancora la quasi assenza di altri mezzi che non siano le due ruote, così come ci stupisce l'enorme numero presente sulla strada. Ci stupisce ancora la perfezione dell'asfalto: mai una buca, mai una frana, solo pochi brevi tratti in manutenzione. Ma si sa: siamo in Svizzera! Potremmo aspettarci qualcosa di diverso?
Ci stupiscono ancora i vasti spazi del Passo, l'ultimo di questo giro; molte cime da scrutare, ancora un laghetto, ancora molte moto. Incontriamo lo sguardo languido di una mucca accomodata sul prato: ci fa piacere guardarla negli occhi, dopo un pieno di sguardi ritagliati entro lo spazio della visiera dei caschi.
Facciamo il pieno di immagini e poi via, lungo la discesa; l'ultimo tratto, quello che si immette sulla strada dell'Engadina, ci riserva ancora una bella serie di tornanti, in cui diamo l'ultimo sfogo alle voglie di piega.
Celerina ci aspetta: un trenino rosso corre tra noi e il fiume; piccoli velivoli da turismo si alzano dall'aviosuperficie di Samedan e ci perdiamo a seguirli. Viene spontaneo chiederci come dev'essere tutto quello che noi abbiamo appena attraversato, visto dalla loro prospettiva…
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Davos

- Pizzeria Da Damiano, Promenade 95, tel. (0044)+081.4130020. Pizze, insalate e specialità italiane e valtellinesi, in questo locale con tavolini sulla strada, ma appartati, che sembra perfetto per i motociclisti. Con parcheggio coperto; si trova dopo aver attraversato la città.

Sui Passi

- È un classico: ci si ferma, si fa la foto, ci si guarda intorno, magari ci si ferma a pranzo. I rifugi ai passi offrono sempre tavolini all'aperto, birra, vino, spuntini veloci con panini, insalate, patatine oppure l'immancabile polenta e il piatto del giorno, se si preferisce qualcosa di caldo e… sostanzioso
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Celerina

- Hotel Chesa Rosatsch, tel. (0044)+081.8370101; www.rosatsch.ch. Grazioso piccolo albergo sulla sponda del fiume, con camere in stile tirolese. Camera doppia standard da € 62; in estate, per soggiorni di oltre una notte, biglietti omaggio per gli impianti di risalita.

Passo del Bernina

- Ospizio Bernina, rifugio, albergo e ristorante sempre aperto. Tel. (0044)+081.8440512. Camera doppia 52 euro; al ristorante insalatone e affettati, ma non manca la polenta valtellinese. www.bernina-hospiz.ch.
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Escursione al ghiacciaio del Morteratsh

Un'ora di camminata su una facile strada sterrata (percorribile solo a piedi) è la misura di quanto è arretrato il ghiacciaio del Morteratsch dal 1878 al 2001. Molti segnali indicano i limiti del ghiaccio nei vari decenni. L'escursione porta a raggiungere il ghiacciaio dove si trova oggi e alle grotte da cui sgorga acqua purissima e… ghiacciata, quella che dà vita al fiume Inn. Punto di partenza è la stazione ferroviaria del Morteratsch, con un grande parcheggio dove lasciare la moto.

Il Bernina Express
Si arrampica fino all'Ospizio Bernina (il rifugio al passo), nel punto più alto, 2323 metri, toccato in Europa da un treno senza cremagliera. Da Tirano a Saint Moritz in estate effettua 12 corse al giorno e per coprire tutta la tratta impiega 2 ore e mezza. Le carrozze chiuse sono dotate di grandi vetrate per una totale visuale sul panorama; esiste anche una carrozza scoperta, ma fa freddo! È possibile effettuare tratte parziali. www.rhb.ch.

La passeggiata tra Saint Moritz e Celerina
Per rilassarsi giù dalla sella e provare la corroborante esperienza di tuffarsi nel laghetto alpino balneabile di Staz, con tanto di pontile e scalette di accesso all'acqua. Attorno al lago, un grande prato è un solarium perfetto, dotato di passerelle che scendono a riva. A Celerina la passeggiata si attacca accanto alla bella chiesa di San Gian.

La salita in funivia al Diavolezza
Poco sotto al Passo del Bernina c'è la partenza. È imperdibile per togliersi la voglia di ghiacciaio senza scarpinare. Corse ogni mezz'ora fino alle 17, con frequenza di 20 minuti tra le 10 e le 15. Il biglietto adulti a/r costa 33 franchi.
Tre Passi in Engadina
Quando andare

I passi sono chiusi in periodo variabile, durante il tardo autunno e l'inverno, secondo l'innevamento. Il periodo migliore per effettuare il giro completo è l'estate e il primo autunno (poi la luce scarseggia) e la primavera. Digitando in internet i nomi dei passi, si possono conoscere le condizioni di apertura delle strade.

Da sapere
Subito dopo Tirano c'è la frontiera: è necessaria la carta d'identità valida per l'espatrio o, in alternativa, il passaporto.
In tutta la zona proposta nell'itinerario gli euro vengono comunemente accettati, anche nei supermercati e nei piccoli negozi. Se però non si paga l'importo esatto, il resto viene dato in Franchi Svizzeri. In tutti gli esercizi pubblici, anche per importi molto bassi, è comunque accettata la Carta di Credito (non l'American Express). 1 € = 1,61 franchi svizzeri; 1 franco = 0,62 €.

Ufficio del Turismo di Pontresina, tel. (0041)+081.8388300.
Km. Località Istruzioni
0,0 Tirano Alla rotonda del Santuario prendere la N38A per Passo Bernina
33,6 Passo Bernina Proseguire in discesa sulla N 29 fino a Samaden
53,5 Samaden Svoltare a destra sulla N 27 in direzione Zernez
81,0 Zernez Proseguire sulla N 27
87,0 Susch Girare a sinistra verso Fruelapass
101,0 Fruelapass Proseguire in discesa fino a Davos
115,0 Davos Girare a sinistra in direzione Iefencastel
145,0 Bivio Girare a sinistra in direzione Albulapass
171,0 Albulapass Proseguire in discesa fino a Lapunt
180,5 Lapunt Girare a destra sulla N 27 in direzione
S. Moritz
189,6 Celerina Fine dell'itinerario
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