Francia

La Corsica Nord-Occidentale

Tre giorni e poco meno di 500 chilometri con un gruppo di buellisti per scoprire un mondo insospettato, capace di portarci in pochi chilometri dal mare al deserto, dalle valli alle baie. Un'esperienza imperdibile per il mototurista, completa di road ma

La Corsica Nord-Occidentale
La Corsica Nord-Occidentale
Invitati dai Devilstars, giovane e rampante club di amanti della Buell, saliamo sul traghetto a Genova un po' rammaricati per la mancata omologazione al gruppo: noi siamo infatti in sella a una (peraltro ottima) Kawasaki Ninja ZX-12R. Ma l'imbarazzo passa presto: la compagnia è gioviale e siamo decisi a goderci il viaggio, con la curiosità di chi, in Corsica, non c'è mai stato.
Approdati a Bastia, procediamo per circa 17 km lungo la costiera: è una strada noiosa, costellata di numerose piccole rotatorie e rallentata dalle macchinose manovre dei veicoli commerciali. Il paesaggio, pur costeggiando il mare, non è di quelli che prendano il cuore: troppi cartelloni pubblicitari, troppi capannoni industriali. La magia della Corsica sta altrove, e noi siamo qui apposta per scoprirla.

Un cartello indica che per raggiungere Calvi si deve svoltare a destra, e da questo momento tutto cambia: comincia una lieve salita, il traffico si dirada, curve e saliscendi ci cullano in mezzo a colline rossastre e a una foresta rigogliosa.
Questo per circa 30 km, fino al bivio di Ponte Leccia, dove si svolta ancora a destra in direzione Ile Rousse – Calvi. La strada prosegue larga e ben asfaltata in mezzo a vigneti, colline e allevamenti di bestiame (la zona è stata, purtroppo, gravemente funestata dagl'incendi di quest'estate), alternando rettilinei da highway americana a curve ampie e rotonde,da percorrere con un filo di gas: di traffico nemmeno l'ombra. Solo, ogni tanto, qualche motociclista (tedesco o olandese) con cui ci si saluta compiaciuti. A un tratto si sale in mezzo a un tratto di collina scavato e sul culmine del dosso si apre una vista aperta sul mare: da mozzare il fiato. Ci fermiamo un momento e poi giù in picchiata verso la costiera di Ile Rousse. La strada ora fiancheggia la costa e attraversa vari paesini e frazioni per circa 40km, fino alla cittadella di Calvi.


Il primo tratto percorre la costiera della Scandola e del golfo di Girolata, area protetta dall'Unesco e parco marino. Circa 75 km di strada a picco sul mare, con argine ridotto, tratti stretti e spesso dal fondo sconnesso. Ma la vista vale la cautela con cui si deve procedere: la roccia qui è affilata e rossa, in netto contrasto con la gamma dei blu intensi del mare. E' necessario fare attenzione anche ai numerosi animali selvatici che attraversano la strada: dopo un tornante cieco potreste avere un incontro troppo ravvicinato con una mucca.
Consigliamo di sostare a Porto e magari ritagliarsi il tempo per un pranzo, prima di addentrarsi nella valle che porta verso Evisa, nota per i suoi castagneti. Il paesaggio passa bruscamente dalla costiera rocciosa ad una foresta florida, ricca di ruscelli, per poi mutare ancora, nei pressi del Col de Vergio (1450mt slm), in vero e proprio paesaggio alpino.


Dalla spiaggia agli impianti sciistici in mezz'ora di curve (circa 35km). Da qui si attraversa un bosco dall’aura fatata, per poi attraversare il canyon della Scala della Regina: si viaggia a ridosso di pareti di roccia lunari, con la necessità di guardare la strada (a tratti impervia) e la voglia di guardarsi attorno.
Rientro sulla statale N193 in direzione Corte, il cuore del paese (circa 25km). Questo è un tratto di strada velocissimo con curvoni che invogliano ad aprire il gas.
Infine, tornando a Calvi, percorriamo la stessa strada (statale N193) del giorno precedente.
Partendo da Calvi si prende questa volta la strada dei vigneti nei pressi di Lumio, risalendo, così, sulle colline che circondano quest'area, attraversando numerosi paesini rurali. La vista del mare, da qui, è tanto suggestiva da riconciliare con l’immenso, specie quando il cielo è infiammato dal rosso del tramonto. Poco dopo Aregno si svolta a sinistra per Pigna, borgo antico arroccato su un costone di roccia, dove le auto non possono entrare. Ma il paese merita una visita o una cena in uno dei ristorantini nascosti tra i vicoli. A Pigna, fatta di vicoli e gradinate strette e scoscese, si sente il sapore dell’antica Corsica, un aroma simile a quello del Patrimonio, il vino rosso della zona, abbastanza simile al Chianti. È il regno dei gatti dormienti e delle persiane dipinte in colori tenui: Pigna, lo ripetiamo, merita assolutamente una visita, per far sciogliere il cuore anche ai motociclisti più duri.


Da qui poi si scende verso l'Ile Rousse e Saint Florent, porticciolo famoso e molto “in”. La strada attraversa le colline alle spalle del Desert des Agriates, fitte di vigneti, per poi ridiscendere, nemmeno troppo gradualmente, verso il mare. Dopo la sosta a Saint Florent si sale affrontando i numerosi tornanti del Col de Teghime dove incontriamo parecchi bikers, e poi giù, verso Bastia, per riprendere (a malincuore…) il traghetto che ci riporterà a Genova.
 


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I Devilstars schierati al ritorno verso Bastia
La Ninja 12 ama i curvoni veloci
Breve consulto prima di un bivio
I buellisti fanno rotta verso Calvi
La baia degli Ostriconi
Corte
Nei pressi di Calvi
Un gattone al sole
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