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Dall'Italia al Sud Africa: 27esima tappa

di Anna & Fabio il 18/01/2011 in Africa

Anna e Fabio si preparano all'ultima tappa, quella che li condurrà a Cape Town e al ritorno in Italia. Intanto, però, pianificano gli aspetti del viaggio che potranno essere perfezionati per la prossima edizione…

Dall'Italia al Sud Africa: 27esima tappa
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Ormai siamo alla fine del viaggio: hanno risposto quattro corrieri e, sperando di azzeccare la scelta, ne abbiamo selezionato uno che riporterà la moto a Livorno.
Per preparare tutti documenti e la cassa e imbarcare la moto sulla prima nave ci resta poco tempo: meglio raggiungere Cape Town entro un paio di giorni.
Io mi sento sempre più orfano di quest'avventura: tutto è andato talmente bene che non ho nessun brutto ricordo che mi faccia rimpiangere qualcosa. Anche l'insuccesso della Pamir Highway l'abbiamo metabolizzato e, mentalmente, sto già lavorando per superare i problemi che ci hanno impedito di completare quell'impresa.
Le nostre conversazioni serali sono sempre incentrate sulla messa a punto dei particolari che si sono rivelati perfettibili: migliorare qualche accessorio dell'abbigliamento, ridurre i pesi, portare qualche scorta alimentare in più. Alla fine si tratta di poche cose: in generale posso affermare che tutto ha funzionato bene. Molto bene. Benissimo.
L'ultimo giorno di "vero" viaggio lo festeggiamo con una lunga e tortuosa gita che ci porta da Swellendam a Stellenbosch: prima ci dirigiamo verso nord ovest e, raggiunta Worcester, pieghiamo verso sud attraversando colline ornate da splendide farm più che altro dedite alla produzione di vino e frutta.
Saliamo e scendiamo per un centinaio di chilometri, attraversiamo la N2 e puntiamo verso la costa: arrivati in vista del mare torniamo a dirigerci verso est, verso Cape Agulhas, il punto più a sud del continente.
All'ora di pranzo arriviamo a Hermanus, una cittadina un po' troppo turistica: é nota per il passaggio delle balene che, d'altra parte, frequentano molto tutta la costa africana dal Mozambico in giù. Siamo però impreparati allo spettacolo: appena sotto agli scogli che delimitano la baia ci sono diverse decine di balene che prendono il sole a pochi metri dalla riva. Lo spettacolo è impagabile: viene il sospetto che mentre i turisti vengono qui per vedere i cetacei, i cetacei vengano qui per vedere i turisti.
Tutto si svolge nel massimo silenzio, rotto solo dagli scrosci provocati dalle balene quando decidono di dare spettacolo saltando fuori dall'acqua davanti a centinaia di persone rapite. Ci restiamo tre ore salendo e scendendo dagli scogli per avere una visuale migliore. A volte la balene sono talmente vicine che ci si potrebbe facilmente saltare sopra. Dobbiamo fare uno sforzo per staccarci e riprendere la strada.
Invertiamo la direzione e seguiamo la costa fino a Somerset: ecco finalmente una strada fra le più belle del mondo. Si corre in alto lungo una costa dirupata che si apre su splendide baie boscose. La strada è perfetta: curve e controcurve che percorriamo a velocità turistica, visto che le nostre gomme, con 8000 chilometri sulle spalle, hanno ampiamente superato il limite della loro vita operativa. Ci concediamo anche una visita alla locale colonia di pinguini del capo.
Raggiungiamo Somerset e da qui in avanti siamo in Europa: grandi superstrade e traffico intenso. Altri 40 chilometri e siamo a Stellenbosch, la città più tradizionalista del Western Cape: molto antica, molto turistica, molto elegante, molto cara. Per la prima volta facciamo fatica a trovare una "budget accomodation" e dobbiamo dirottare su qualcosa di più caro.
Ha ricominciato a piovere e ce la giriamo cercando di non bagnarci troppo. Serata tranquilla. La mattina dopo incontriamo un "cervello in fuga" italiano (lui si definisce così) che ci ha contattato per avere notizie fresche, dato che ha in mente di tornare in Italia in moto. Ci prendiamo un caffè, scambiamo un po' di esperienze e ci diamo appuntamento per una gita nei prossimi giorni. Poi ci salutiamo e andiamo a Cape Town.
E' la nostra ultima tappa.

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