Burocrazia
Revisione moto: come funziona

Tutti sanno cos’è, ma nessuno sa quali controlli vengono fatti sulla moto. Noi siamo stati in motorizzazione per capirne di più. E abbiamo scoperto che...
"Deve fare la revisione? Aspetti fuori". E dopo 10-15 minuti, torna da noi il tecnico dell’officina restituendoci le chiavi della nostra moto o scooter, con la carta di circolazione aggiornata. Che cosa succede al veicolo in quei momenti è, per molti un segreto. Ma che cosa avviene durante una revisione? E soprattutto, serve davvero?
Il costo della revisione moto se effettuata in Motorizzazione (76,88 nelle officine autorizzate)
COSA DICE LA LEGGE
La revisione periodica dei veicoli a motore è disciplinata dall’articolo 80 del codice della strada. Va effettuata a quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due; chi circola con un veicolo non revisionato è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa piuttosto salata, da 173 a 695 euro. Preposto alla revisione è il personale delle direzioni provinciali della Motorizzazione Civile o, in alternativa, a soggetti privati o consorziati regolarmente iscritti alla camera di commercio nell’elenco delle imprese di autoriparazione, che ottengono una concessione da parte della Motorizzazione. Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti stabilisce poi il costo della revisione, che è di 45 euro se effettuato in Motorizzazione, e di 76,88 euro in caso di officina autorizzata.
Le officine autorizzate a revisionare motocicli in Italia (il 16,9% si trova in Lombardia)
QUANTE SONO LE OFFICINE
Gli uffici della Motorizzazione sono sempre più oberati di lavoro, tra attività sul territorio, pratiche burocratiche, esami per la patente di guida. Il tutto, unito ai continui tagli di personale nelle varie sedi territoriali, ha portato la revisione a diventare un business quasi esclusivo delle officine autorizzate. Che sono davvero molte: sono 8.946 in Italia (di queste, il 16,9% si trovano in Lombardia). Non tutte però trattano anche motoveicoli: se consideriamo le officine che controllano i mezzi a due ruote, il totale scende a 6.282 (66 specializzate in, 6.216 in grado di revisionare qualunque tipo di mezzo).

COME LAVORANO?
L’attività ispettiva della Motorizzazione sull’attività di queste officine è limitata dal numero di ingegneri operativi sul campo. A Milano (ufficio che ha competenza anche su Alessandria, Asti, Lodi e Varese) sono appena due le persone che in incognito indagano sull’attività delle officine che operano nel settore. “Spesso ci accorgiamo che qualcosa non va perché alcune imprese autorizzate eseguono un numero troppo elevato di revisioni”, dice Domenico Leo Minniti, della Motorizzazione Civile di Milano. Che, parlando di moto, spiega come la revisione di una moto impieghi, se ben fatta, non meno di 15 minuti. Ben più complessa, come vedremo successivamente, è la revisione di un ciclomotore, specialmente se a tre o quattro ruote. Il revisore truffaldino può essere sanzionato al pagamento di una somma da 431 a 1.734 euro e addirittura alla revoca della concessione se nell’arco di due anni dalla prima irregolarità vengono accertate tre violazioni. “Il problema è sempre quello delle risorse a disposizione per fare i controlli”, dice Minniti.
IL LIMITE DELLA VIDEO REVISIONE
Per scoraggiare i furbetti della revisione, nei primi mesi del 2015 è entrato in vigore il protocollo MCTCNet2, che prevede la videoripresa della procedura da parte delle imprese accreditate dalla Motorizzazione a fare le revisioni. Peccato che, come spesso accade nel nostro Paese, “fatta la legge trovato l’inganno”. Infatti il protocollo prevede che la revisione non venga ripresa per intero. Una telecamera si accende solamente durante le prove di frenatura, e per pochi secondi; tale testimonianza viene poi trasmessa in allegato ai dati della revisione al centro elaborazione dati del Ministero. È successo più di una volta che qualcuno riprendesse una moto durante il test di frenata, per poi fare la revisione con un’altra, evidentemente per coprire alcune lacune o mancanze del mezzo. Insomma, si tratta di una soluzione di compromesso che però non mette al riparo da alcune irregolarità). Come si capisce dai dati, il 98% dell’utenza media preferisce rivolgersi alle officine autorizzate per una questione di capillarità del servizio e di comodità: per fare una revisione in Motorizzazione può volerci un mese. Oltre al fatto che, negli uffici territoriali, la revisione viene fatta senza fare sconti a nessuno e con una prova obbligatoria in più, come vedremo tra poco.

COME FUNZIONA LA REVISIONE
La prima parte della revisione di un motociclo occupa pochi minuti ed è amministrativa: il revisore controlla il libretto e che i dati riportati su di esso corrispondano a quelli inseriti sui database del sistema informatico della Motorizzazione. Segue poi l’ispezione identificativa della moto: il numero di telaio riportato sul veicolo, ad esempio, deve corrispondere con quello presente sul documento di circolazione. Poi viene controllato il veicolo: stato degli specchietti, dei proiettori luminosi, e via discorrendo. Una qualunque irregolarità in questo senso blocca il buon esito della procedura. Il veicolo viene così bollato con la dicitura “revisione da ripetere”. Seguono poi i test che misurano i livelli di gas inquinanti.
La moto viene accesa e una sonda collegata a un computer viene inserita nello scarico per un minuto-un minuto e mezzo. Per la stragrande maggioranza dei motocicli in circolazione è necessario restare sotto il livello di 4,5 di CO al regime di giri minimo del motore. Segue poi la prova di frenatura (che in officina viene ripresa dalla telecamera, come prevede il protocollo MCTCNet2): la moto viene spostata su un banco dinamico a rulli, dove viene pesata. Da questa misura si verifica anche il corretto bilanciamento del peso sui due assi. Una morsa blocca prima la ruota anteriore, mentre l’addetto alla revisione azione il freno posteriore; l’operazione viene poi ripetuta sulla ruota davanti, bloccando quella dietro. Infine viene effettuata la prova di rumorosità del clacson: viene rilevata usando un fonometro posizionato 7 metri davanti alla moto, e l’avvisatore acustico deve avere un suono non inferiore ai 93 decibel.

LA PROVA IN PIU'
Le moto che fanno la revisione in una sede della Motorizzazione devono anche affrontare il test fonometrico allo scarico. Un fonometro viene posizionato a 50 centimetri dalla marmitta, a un’altezza oscillante tra il metro e il metro e 20 centimetri. Il motore viene poi fatto andare al numeri di giri indicato sul libretto di circolazione in fase di omologazione. I dati fonici devono corrispondere a quelli indicati sul libretto, affinché la prova sia superata. “In officina quasi nessuno esegue questa prova – dice Domenico Leo Minniti – perché la norma europea prevede che sia fatta a discrezione dell’operatore”.
I possibili esiti di una revisione: "passato", "da ripetere" o "sospeso"
GLI ESITI
La revisione può avere tre esiti. Se tutte le prove vengono superate, l’addetto inserisce i dati nel cervellone, che poi genera l’etichetta da apporre sul libretto di circolazione. La revisione è quindi regolare e il veicolo può circolare fino alla scadenza della revisione successiva. Con esito “ripetere” il veicolo può circolare per 30 giorni, entro i quali il veicolo dovrà essere sottoposto a nuove verifiche; però non può andare all’estero o autostrada, e deve circolare con a bordo il libretto di circolazione e la specifica dichiarazione dell’officina, in cui si specifica i motivi della ripetizione della revisione. Infine la revisione può dare come esito “sospeso”. In questo caso il veicolo non può circolare, fatto salvo per essere condotto all’autofficina per le necessarie manutenzioni e per tornare presso il centro di revisione, dove sarà sottoposto nuovamente a verifiche. L’esito “sospeso” viene di solito attribuito per anomalie riguardanti la sicurezza e l’inquinamento.
LA REVISIONE DEI CICLOMOTORI
La revisione dei ciclomotori è leggermente più complessa. È infatti prevista una prova di velocità dinamica da effettuare al banco, per controllare che non superi i 45 km/h previsti dalla legge. La complessità è maggiore per i veicoli a tre o quattro ruote (ad esempio, l’Ape 50): in questo caso bisogna testare la funzionalità del freno di stazionamento. Inoltre, durante la prova dinamica, questo tipo di veicoli deve essere opportunamente legato con cinghie per evitare che sbandi.
LA REVISIONE NELLE MOTO D'EPOCA
La revisione della moto d’epoca, ovvero di veicolo dotato di certificato di interesse storico, deve essere eseguita con cadenza biennale. Se il mezzo è stato costruito prima del 1 gennaio 1960, è obbligatorio che esso venga revisionato in motorizzazione. Le moto storiche hanno ovviamente limiti ben diversi. Basti pensare che le moto ante 1960 non devono fare il controllo delle emissioni inquinanti, mentre per quelle successive a questa data vengono verificate le emissioni di Co2, con livelli differenziati a seconda della data di immatricolazioni. Differenti anche i test fonometrici per il clacson (fonometro posizionato a 30 metri, livello sonoro non inferiore a 80 dB, mentre per i motocicli di cilindrata fino a 125 cc il livello non dev’essere inferiore a 70 dB) e per le emissioni rumorose allo scarico (fonometro a 7 metri dalla marmitta, valori limite di 87 dB per motocicli 2T fino 200 cc, 90 dB per motocicli 4T fino 200 cc, 92 dB per tutti gli altri motoveicoli).








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