Moto & Scooter

Aprilia Caponord 1200 2013

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La linea della Caponord non fa gridare al miracolo: è piacevole, ma forse un po' troppo anonima. Riprende infatti il family feeling delle proposte di casa Aprilia, dalla sportiva RSV4 allo scooter SRV850
Aprilia Caponord 1200 2013
Aprilia Caponord 1200 2013
Aprilia Caponord 1200 2013
Il ponte di comando è ben conformato, con i blocchetti elettrici pratici e i paramani di serie ben integrati
Lo stelo di sinistra della forcella è dotato di un sensore di pressione abbinato a motorini elettrici che regolano la taratura idraulica della sospensione.
Sul telaietto posteriore è fissato un potenziomentro che mediante una bielletta vincolata al forcellone registra tutti i movimenti di quest'ultimo, trasmettendo le informazioni alla centralina e all'ADD.
Bella e chiara la strumentazione: peccato che non offra tutte le informazioni...
Il parabrezza è regolabile su più posizioni per la massima personalizzazione: basta allentare i due pomelli e il gioco è fatto...
Aprilia Caponord 1200 2013
Il terminale di scarico può essere regolato nell'inclinazione (alto o basso) per la guida con o senza valigie. Il guadagno estetico è notevole...
La sella del pilota non è regolabile: in compenso sono disponibili come optional altre imbottiture. Sotto a quella del passeggero si nasconde un piccolo portaoggetti.
Le pinze della Caponord sono monoblocco firmate Brembo: notevole l'escursione della forcella da 43 mm di diamtro, ben 167 mmm.
Il mono è disassato sul lato destro e nella versione ADD è dotato di controllo elettronico del precarico per gestire la guida a solo, a solo con bagaglio, in coppia e in coppia con bagaglio. C'è un'altra opzione del sistema per gestire il carico in maniera automatica.
Aprilia Caponord 1200 2013
Le borse laterali afruttano attacchi integrati nella linea del veicolo e sono in tinta con la carrozzeria.
Aprilia Caponord 1200 2013
Aprilia Caponord 1200 2013
La posizione di guida è comoda e naturale, anche se non ci si sente perfettamente inseriti nella sagoma del veicolo. In compenso, la buona distribuzione dei pesi agevola le manovre di parcheggio e quelle a bassa velocità. Ottimo il feeling del ride-by-wire: fin dai primi metri e anche alle piccole aperture del comando del gas non si registrano ritardi di risposta o problemi di sorta.
Le condizioni meteo avverse non ci hano permesso di sfruttare appieno le potenzialità della nuova endurona stradale Aprilia: quello che è invece emerso è l'ineccepibile funzionamento del controllo di trazione, prudentemente impostato sul livello 3, quello più conservativo. Ad ogni perdita di aderenza i tagli di alimentazione quasi non si avvertono, mentre è evidente la parzializzazione delle valvole a farfalla da parte della centralina. La gestione dello slittamento continua in maniera morbida anche se si insiste col gas, a tutto vantaggio della stabilità.
Il confort di marcia non presta il fianco a critica: le vibrazioni sono quasi inavvertibili (anche se rimangono...) mentre la protezione aerodinamica è ottima: basta regolare il plexiglass all'altezza desiderata e il gioco è fatto. Il flusso d'aria che investe il pilota è modesto e privo di fastidiosi vortici. L'unica parte esposta del corpo è quella inferiore. Ottima la capacità filtrante delle sospensioni, merito in parte da attribuire al sistema ADD, in grado di "capire" le esigenze del pilota e di adattarsi al suo stile di guida in maniera istantanea.
La stabilità, anche in condizioni limite, è di buon livello e la sicurezza trasmessa al pilota permette di viaggiare di buon passo anche con fondo a bassa aderenza. Ovviemente ci riserviamo di dare un giudizio più approfondito sulla moto quando la proveremo in condizioni di asciutto. Il motore invece entusiasma: la coppia che scarica a terra tra i 6000 e i 9000 giri (limite in cui interviene il limitatore) è tanta. Anche sotto questo intervallo la regolarità di funzionamento è buona: solo tra i 2000 e i 3000 giri la fluidità non è perfetta. ma è un limite da poco. Evidente invece la differente riposta del Twin con le diverse mappe, specie tra quella Rain (100 CV)e quella Touring. Con la prima la risposta è davvero dolce e spalancare "tutto" non è affatto un problema anche con la pioggia. Meno evidente il "salto" tra Touring e Sport: quest'ultima è solo un filino più aggressiva.
L'ABS, testato a fondo nel cosrso del breve test svoltosi in Sardegna, si è rivelato dolce nell'intervento e ben tarato, gestenso al meglio anche le tante e inevitabili perdite di aderenza del disco posteriore, sempre molto sollecitato nella guida sul bagnato.

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