Ma tutta questa connettività di bordo sulle moto, alla fine, serve davvero?
In pochi anni siamo passati dagli strumenti a lancette ai TFT connessi: cerchiamo di capire a cosa serve tutta questa elettronica e quale direzione stanno prendendo le Case
Il futuro della connettività (e del TFT)
Ma la connettività è davvero tutta qui? Solo un gadget? Al momento molte aziende la vedono e la trattano in questo modo, ma possiamo invece considerarla come il tassello che chiude il cerchio dei sistemi elettronici di bordo, in particolare gli ARAS (sensoristica e attuatori di supporto alla guida). Ne parliamo con Stefano Chianese, responsabile prodotto 2W per Bosch, e Diego Delvecchio, responsabile sviluppo di e-Shock, azienda italiana che già conosciamo per le piattaforme inerziali, le sospensioni elettroniche e qualche display e app. Abbiamo preso due aziende agli antipodi: il colosso dell’elettronica applicata alle due ruote e una piccola “boutique” italiana che realizza prodotti quasi su misura, per avere due punti di vista diversi.Nata per mostrare la velocità, la strumentazione è diventata la “voce” della moto e sempre più una fonte di intrattenimento, al punto che si sta studiando come minimizzare il rischio che distragga chi guida
In Cina e India qualcuno azzarda già a mettere Apple Car Play o Android Auto come schermata principale. Ma non ci sono accordi chiari, e il rischio di trovarsi con un cruscotto che non funziona più è alto
Siamo solo all'inizio di quello che si può fare: ad esempio se la centralina ha a disposizione tutti i dati della moto, oggi possiamo sviluppare un "tutor AI" che migliora la mia guida, anche in pista