Il motore è il poderoso bicilindrico a V di 55° con teste a quattro valvole, dotato di raffreddamento a liquido e di contralbero antivibrazioni. L’iniezione elettronica si avvale di corpi farfallati da 40 mm ed è abbinata ad un impianto di scarico con catalizzatore (Euro 2). Più che la potenza massima di questo motore, contenuta in 72 CV, colpiscono i 12,7 kgm erogati a soli 2.800 giri e imbrigliati dal cambio a cinque marce con trasmissione finale ad albero cardanico.




Al telaio a doppia culla sono abbinati una ben dimensionata forcella upside-down con steli da 43 mm, regolabile in compressione ed estensione, ed un forcellone con due ammortizzatori regolabili nel precarico ed in estensione.



I cerchi in lega da 17” calzano pneumatici radiali e sono abbinati ad un impianto frenante imponente, composto da due dischi flottanti da 320 mm (con nuove pinze radiali a quattro pistoncini e quattro pastiglie) all’avantreno ed un disco da 300 mm, morso da una pinza a doppio pompante, sulla ruota motrice.

Saliti in sella, la Kawasaki Mean Streak piace per come sta in strada: sicura, precisa anche alle alte andature, rivela poi la sua ''indole sportiva'' quando si forza il ritmo e non teme neanche i cambi di direzione repentini o i lunghi curvoni autostradali. Certo, va guidata “col corpo” e accompagnata nella discesa in piega (ma occhio alla scarsa luce a terra offerta dalle pedane!), ma il senso di sicurezza che conferisce al pilota, specie alle alte andature, ha ben poco a che spartire con il modo di stare in strada di una custom tradizionale.
In particolare l’avantreno granitico convince per la scarsa tendenza all’affondamento della forcella, anche quando si pinza forte nelle frenate più brusche.



Il propulsore bicilindrico riprende sin da poco più di 1.000 giri con un’erogazione corposa e molto fluida, che accusa solo una lieve incertezza attorno ai 2.500 giri per diventare poi rabbiosa oltre quota 3.000. A questo regime, in quinta marcia, si viaggia a 130 km/h con un filo di gas.
Nonostante la posizione di guida inconsueta, non ci si affatica particolarmente se non all’aumentare della velocità: merito anche delle scarse vibrazioni trasmesse al guidatore, che può concentrarsi interamente sul piacere di guida che la Mean Streak sa offrire.

* rilevamenti effettuati sulla nostra pista di Vairano (Pv)

Motore: a 4 tempi, bicilindrico a V di 55°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 102 x 95 mm, cilindrata 1552 cc, rapporto di compressione 9,0:1; distribuzione monoalbero, 4 valvole per cilindro; lubrificazione forzata a carter umido. Alimentazione: Iniezione elettronica con corpi farfallati da 40mm; Accensione elettronica digitale; Avviamento elettrico, capacità serbatoio 17 litri. Accensione elettronica digitale. Avviamento elettrico.

Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multidisco in bagno d'olio; cambio a 5 marce; finale ad albero.

Ciclistica: telaio doppia culla in acciaio ad alta resistenza. Sospensioni: anteriore forcella upside-down, steli da 43 mm, escursione 150 mm; forcellone tubolare in acciaio, sospensione posteriore a doppio ammortizzatore regolabile, escursione 87 mm. Ruote: da 17”, a tre razze realizzate in fusione, pneumatico 130/70-R17” 62H; posteriore 170/60-R17" 72H. Freni: ant. a doppio disco flottante da 320 mm, pinze a sei pistoncini, post. a disco da 300 mm con pinza a doppio pistoncino.

Dimensioni e peso: interasse 1705 mm, lunghezza 2410 mm, larghezza 850 mm, altezza sella 700 mm. Peso a secco 290 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 73 CV a 5300 giri. Coppia 12,7 kgm a 2800 giri.