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Confederate B61 Wraith

il 06/04/2004 in Moto & Scooter

Per vederle su strada bisognerà aspettare ancora più di un anno. Ma alla Confederate fervono già i preparativi per la messa in vendita della “Lamborghini” delle moto…

Confederate B61 Wraith
L'ammortizzatore posteriore è ancorato alla base inferiore del trave principale del telaio

di Daniele Massari

I suoi progettisti la chiamano “la Lamborghini delle moto”, per via del livello delle finiture e della ricercatezza della realizzazione: e la Confederate, azienda di New Orleans che avevamo già incontrato citando la F114 Hellcat e che adesso metterà in commercio questa “Wraith”, si propone ormai come marchio di riferimento per la realizzazione di sportive “all’americana” di grande qualità.



Matt Chambers, il fondatore della Confederate Motor Company, quando fondò l’azienda più di dieci anni fa, voleva infatti rispolverare gli elementi stilistici fondamentali del modello motociclistico americano, ed allo stesso tempo creare un mezzo tecnologicamente all’avanguardia, con rifiniture e contenuti confrontabili con gli standard della migliore concorrenza giapponese ed europea.
Così ecco finalmente una sfida basata sull’arditezza e sull’originalità: il nome esatto è B61 Wraith, ed il 31 ottobre 2005 verranno consegnati ai suoi fortunati acquirenti i primi sessanta esemplari.

Il progetto risale al 1999, ed è stato condotto sfruttando gli elementi più innovativi, sia stilistici che tecnici, della Hellcat. Uno dei caratteri salienti del mezzo, il telaio a “spina dorsale”, ottimizza le prestazioni dinamiche ospitando il propulsore in posizione estremamente avanzata, con il serbatoio del carburante disposto ancora più giù (a tutto vantaggio della maneggevolezza), in un apposito carter.

 

Contenimento del peso”: questo il motto per l’intero progetto. E allora giù con fibra di carbonio (ne troviamo nella sospensione anteriore, ma anche nel forcellone monobraccio in carbon-kevlar e nella sella), acciaio forgiato ad alta densità e leghe d’alluminio di provenienza aeronautica.

Il tutto per rispettare rigorosissimi criteri di funzionalità ed impatto estetico: tutto il superfluo è stato eliminato, come dimostra il manubrio minimalista, fissato direttamente sulla piastra di sterzo che sostiene la forcella in carbonio (su cui trova posto anche la strumentazione), o la sella, anch’essa in fibra, fissata direttamente sul grosso trave superiore del telaio.


Elementi quali il forcellone posteriore monobraccio, secondo le intenzioni dei progettisti, rappresentano una sfida alla più recente e prestigiosa produzione italiana; eppure, sono stati reinventati con arditezza ed originalità. Il forcellone, infatti, oscilla grazie all’opera del mono posteriore che è inserito all’interno del diametro del trave del telaio, mentre la sospensione anteriore, costituita da due lamine di carbonio che consentono l’oscillazione della ruota mediante un altro monoammortizzatore (disposto tra due piastre in alluminio), è stata progettata con l’intento di mettere a punto un sistema molto più rigido e leggero di una forcella tradizionale.


Ma l’elenco delle soluzioni fantascientifiche adottate non finisce qui: ed in attesa di provarla, vi rimandiamo alle foto od alle notizie, continuamente aggiornate, che vengono diffuse dal sito ufficiale, all'indirizzo www.confederate.com

 

Confederate B61 Wraith
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