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Gladiator "Ben Hur" 1340

il 25/09/2001 in Moto & Scooter

Dal barese arriva questa special, realizzata da un industriale che si è scoperto appassionato di moto e che ha deciso di farsele in proprio

Gladiator "Ben Hur" 1340


di Daniele Massari




Giovanni Pugliese, cinquantacinquenne di Bisceglie (BA), è proprietario di un’azienda leader nella produzione di conserve ortofrutticole. E dal ’99 ha deciso, di punto in bianco, di mettersi a fare le moto: “Avevo voglia di una moto, ma piuttosto che acquistarne una, ho deciso di farmela da me”.
Un modo piuttosto costoso di dotarsi di un mezzo a due ruote, visto che Giovanni, a seguito della sua decisione, ha comprato cinque o sei telai, frese e torni, blocchi di alluminio e motori stock Harley-Davidson 1340.
Ed ha cominciato a produrre special che fanno della cura maniacale dei dettagli la propria parola d’ordine.





Gladiator, così ha chiamato l’azienda, “perché rende l’idea dell’Italia antica, della grande forza e del coraggio che i gladiatori dimostravano a tutto il mondo con i propri combattimenti. E queste moto hanno la stessa forza, e le facciamo in Italia…”.
Con l’accento tipico del nord barese, l’orgoglio negli occhi ed il dubbio di chi ha l’umiltà di mettersi sempre in discussione, Pugliese ci guida tra le moto assemblate e non ancora verniciate, tra le casse di barattoli di sottaceti, mostrandoci la cura delle saldature eseguite da artisti di quest’attività e senza badare a spese: “Questa ha tre chilometri di saldature” ci dice mostrandoci orgoglioso un codino artigianale, e intanto toglie il velo da un’altra, e poi da un’altra ancora…




Il tutto in un capannone affollato di conserve e macchine per il loro smistamento, un’ambientazione insolita ma suggestiva anche per un servizio fotografico, quello con soggetto questa splendida Ben Hur: 1340cc di forza e preziosismi, per un valore di oltre 100 milioni.
“Ma non faccio le moto per venderle: l’idea – continua Pugliese - è quella di finire quelle cinque o sei che ho in cantiere, e poi si vedrà…”.






Sin dal primo sguardo, la Ben Hur si rivela una moto dalle finiture di grande pregio. Basta soffermarsi sulla qualità delle aerografie, o sull’attenzione riservata a dettagli non in vista (il retro del serbatoio dell’olio, il montaggio del serbatoio su supporti elastici ed il raccordo dello stesso con il trave superiore del telaio): il tutto abbinato a scelte finalizzate all’utilizzo più duraturo possibile di un mezzo che vuole essere affidabile.





La moto – questa come le altre – è frutto di una cooperazione tra Gladiator Italian Motorcycles, che la realizza sino al livello della verniciatura, per poi lasciare la veste grafica a Ms Artix di Aosta e l’assemblaggio finale allo staff di Rebuffini Cycles.
Il colore scelto è chiaro: rappresenta una decisione precisa e come tale va preso, anche se qualcosa di più “vivo” avrebbe forse valorizzato ancor più - se possibile - la fluidità delle linee e le scelte forti compiute, come l’adozione di una ruota posteriore di dimensioni ciclopiche, od il pronunciato puntale che conclude il lungo telaio HPU.




Bello il forcellone cromato della HPU, che completa la linea sinuosa di telaio e scocca, realizzata con un lavoro certosino di battilastra, e che sotto la sella ingloba il serbatoio dell’olio. Monumentale anche il gruppo strumentazione, ricavato da blocchi pieni di alluminio lavorato proprio nella fabbrica di Bisceglie (BA) ed ancorato al manubrio largo, su cui sono fissati blocchetti elettrici Ness.
I motivi cinematografici riprodotti nelle aerografie mostrano momenti del kolossal hollywoodiano Ben Hur, ma restano in linea con le immagini del serbatoio e del codone anche i fregi del cupolino, da cui spicca il faro Rizoma, e delle fiancatine.






Il propulsore adottato dalla Gladiator Motorcycles è un Harley-Davidson 1340 cc standard, raffreddato ad aria ed olio grazie all’adozione di un radiatore ausiliario Lockart, e modificato solo nel sistema di alimentazione, che è ora affidata ad un carburatore Mikuni HSR da 42mm e sfrutta un nuovo albero a camme Crane Cams 4 e l’accoppiata filtro aria e scarico Supertrapp 2 in 1. Quest’ultimo adotta collettori sviluppati da Arlen Ness e modificati artigianalmente dallo staff barese. Al raffreddamento dell’olio provvede un radiatore collocato internamente al puntale.




Il telaio è un HPU dell’ultima generazione, dal profilo lungo e ribassato e dotato di un forcellone cromato che sfrutta due unità ammortizzanti Paioli. Al telaio è ancorata anteriormente una prestigiosa forcella GCB upside-down con steli da 43 mm, sulla quale è montato un cerchio da 16”. Tutta un’altra musica se andiamo a guardare le quote ciclistiche del retrotreno, dove è stata piazzata una gomma Avon con sezione da ben 230.




L’impianto frenante sfrutta tre dischi flottanti di 320 mm di diametro, prodotti dall’azienda toscana OMP, su cui agiscono altrettante pinze a quattro pistoncini della Performance Machine. Quella posteriore è fissata su una piastra realizzata, tanto per cambiare, artigianalmente...






Motore: Bicilindrico Harley-Davidson 1340cc a V di 45° raffreddato ad aria, di costruzione 1999, distribuzione ad aste e bilancieri, due valvole per cilindro, accensione Crane 4, lubrificazione forzata con carter a secco. Carburatore Mikuni 42mm, filtro High Flow, scarico 2 in 1 Supertrapp/Ness. Trasmissione primaria a catena, secondaria a cinghia dentata, frizione stock. Radiatore ausiliario Lockart.

Ciclistica: Telaio HPU, forcellone HPU. Forcella e piastre GCB a steli rovesciati da 43 mm, ammortizzatori posteriori Paioli tipo Softail. Cerchio anteriore da 16” on canale da 3,5” e pneumatico 130/90 16”, ruota posteriore da 15” con canale da 7”, pneumatico Avon 230/60 15”. Freni: anteriore a doppio disco flottante OMP con pinze Performance Machine a quattro pistoncini, posteriore a disco singolo flottante OMP con pinza PM a quattro pistoncini su supporto artigianale.




Accessori: Manubrio artigianale (Gladiator), manopole Zodiac, specchietti OMP, faro ant. Rizoma, fanale post. De Petto. Portatarga artigianale (Gladiator), parafango ant. e post. artigianali (Gladiator), puntale artigianale (Gladiator), capolino Ness, codino artigianale (Gladiator), strumentazione MMB, pedane artigianali (Gladiator), serbatoio Zodiac da 26 l. Sella artigianale, impianto elettrico e frecce Pro One.

Finiture: Verniciatura ed aerografie Ms Artix Aosta, lucidatura e cromature Gladiator Motorcycles.
Gladiator "Ben Hur" 1340
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