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SBK: il futuro della BMW

di Luca Sordi, foto Alex Photo il 29/07/2012 in Sbk

Arriva Spies che affiancherà Melandri ma due moto spariranno dalla griglia. Arriveranno nuove squadre? La promozione del Team Motorrad Italia lascia liberi tanti tecnici... che fine faranno?

SBK: il futuro della BMW
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Avviare un programma di ristrutturazione aziendale in realtà vuol dire tante e poche cose. Si riorganizza per puntare a traguardi ancora maggiori oppure si taglia per risparmiare con la speranza di poter ambire ugualmente al top della categoria. La BMW ha accettato la sfida della Superbike a viso aperto senza farsi intimorire da una terribile concorrenza iniziando nel 2009 un cammino irto di difficoltà. La potenzialità tecnica del colosso di Monaco non è stata mai messa in discussione ma l'inesperienza in un settore del tutto nuovo e la mancanza di un programma chiaro ed organico ha richiesto un investimento ingente con risultati, sino al 2011, spesso imbarazzanti.
Basta pensare che la gemella struttura italiana, potendo contare su motore ed elettronica passati dai tedeschi mentre la ciclistica è stata sviluppata in proprio, in più di un'occasione durante la passata stagione ha surclassato abbondantemente sia Haslam che Corser contando però su di un budget drasticamente inferiore.
Era una situazione al limite e dopo una quantità d'errori molto ampia si è invertito la rotta con l'arrivo di Marco Melandri e di personale non solo dall'alta professionalità ma anche dotato di grande esperienza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e ad una crescita esponenziale della squadra di riferimento ha fatto da controaltare un'annata decisamente difficile per la compagine italiana che ha raccolto molto meno di quanto si potesse pensare con Michel Fabrizio e Ayrton Badovini. Bisogna anche fare i conti con alcune considerazioni di non poco conto.
L'ingresso di BMW in superbike è stato pianificato nell'ottica di un passaggio alla Moto GP nel medio termine, da fonti certe possiamo garantirvi che se nel "salotto buono" si fosse gestito il futuro con intelligenza e senza forzature faraoniche che hanno portato all'implosione della tanto decantata F.1 del motociclismo, il marchio dell'elica sarebbe entrato probabilmente già dal 2013 in quel campionato lasciando la gestione delle derivate di serie ad una factory esterna di comprovata capacità.
La formula CRT, la nebbia che ancora regna sovrana in merito alle regole future ha di fatto portato i tedeschi ad una profonda riflessione nell'ottica di una razionalizzazione di risorse ormai irrinunciabile. Il Team Motorrad Italia ha un solido main sponsor, la Gold Bet (bookmaker di scommesse sportive), una sede già perfettamente attrezzata (la Feel Racing di Daniele Casolari che ha gestito dal '98 al 2010 le Ducati ufficiali), un gruppo di tecnici affiatati e preparati (gli stessi uomini di rosso vestiti quando lavoravano per la casa di Borgo Panigale): tenere in piedi due strutture così avrebbe avuto ancora meno senso.
Promozione sul campo per la compagine italiana, con Andrea Buzzoni responsabile, passaggio di Dosoli e di tutto lo staff di Melandri (Galbusera, Gadda, Cedric, Bonassoli e Marinoni) in seno alla nuova squadra ed un secondo top rider da affiancare al campione tricolore. Di Spies già sapete -anche se l'americano a fronte di un grandissimo talento ha un impatto mediatico molto debole - e sarebbe una squadra da infarto. Manca pochissimo, solo l'annuncio ufficiale che probabilmente verrà dato più in là nella stagione o almeno contestualmente all'investitura del pilota che affiancherà Jorge Lorenzo la prossima stagione.
Staremo a vedere ma in questa nuova rivoluzione in molti ci lasceranno le penne. Leon Haslam (vicinissimo alla Honda Ten Kate) ma anche Giacomo Guidotti (lasciato ufficialmente libero per la prossima stagione) capotecnico dell'inglese, oltre ad un gruppo di meccanici che non sarà facile vedere impiegati in altri team. Se Sparta piange però Atene non ride. Ci sono delle figure nel gruppo italiano come Serafino Foti, attuale direttore sportivo, o gli ingegneri di pista ed elettronici come Marco Della Valle, Gerardo Acocella, Marco Neri e Luca Minelli, oltre ad alcuni meccanici per i quali non ci sarà più posto. Che fine faranno e, ultimo ma non ultimo, il team che corre nella Superstock 1000 verrà riconfermato?
Da quanto ci è dato sapere quest'ultimo non dovrebbe avere problemi visto che, giustamente, è ritenuto propedeutico per il marchio anche se difficilmente potrà contare sugli stessi piloti (Sylvain Barrier e Lorenzo Baroni). Per gli altri la situazione è più delicata, anche perché fisicamente posto per tutti non c'è. Ci saranno nuove squadre disposte ad entrare nel mondiale ereditando le S1000RR di quest'anno magari con un bagaglio tecnico ed umano già consolidato? Tornerà nel mondiale una squadra attualmente impegnata nella BSB proprio con le BMW (il Team Supersonic), dopo un positivo biennio corso con Ducati Scassa e Berger? Difficile dirlo in un momento durante il quale si vive alla giornata, vedesi situazione critica del Team Effenbert Liberty Racing…
Forse, però entriamo ora in fantasuperbike, si potrebbe pensare anche ad istituire un vero e proprio Junior Team magari con Barrier che ha dimostrato di essere veloce anche se troppo incline alla caduta. Le moto tedesche però fanno gola a molti team alcuni dei quali con le 1098 ormai al capolinea, non fanno salti di gioia per versare un obolo consistente alla Ducati per la nuova Panigale. La twins non sta facendo breccia come si sperava perchè, come tutti i nuovi progetti, ha bisogno ancora di una lunga messa a punto e non tutti possono permettersi uno sviluppo che non sarà breve nel tempo o economico.

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