Misano ha rappresentato non solo il giro di boa del Campionato, ma è servito anche a dare dei segnali precisi su chi ha mire di cingersi della corona d'alloro a fine stagione. Il caldo del tracciato romagnolo è tutto sommato ben poca cosa rispetto a quello che il campionato delle derivate di serie troverà tra una settimana ad Aragon in Spagna,un circuito in cui un rettilineo da paura permette alle quattro cilindri di sciogliere le briglie dei propri motori.
In tanti si sono presentati in questa due giorni di test preparatori avversata però dal mal tempo che ha ristretto alla fine le prove alla sola giornata del 20 Giugno. L'Aprilia è scesa in forze contando oltre che su Max Biaggi, fresco doppio leader della gara in riva all'Adriatico, su Eugene Laverty e Alex Hoffman, collaudatore ufficiale della marca veneta. Proprio qua la RSV4 ha messo a punto quel supermotore per Monza che poi non è stato possibile testare sino in fondo nell'appuntamento brianzolo per i noti problemi legati alla pioggia. Max ha girato con gomme da gara concludendo un bel tour de force di oltre novanta passaggi.

Il romano, pur senza l'ufficialità di un servizio crono dedicato, ha chiuso con 1'58'800 che rappresenta un buon tempo in vista della gara. (Giro record segnato da Carlos Checa nel 2011 con 1'58'862). Più lento di oltre mezzo secondo il suo compagno di squadra, 1'59'400 come riferimento, ma l'inglese ha badato più che altro a mettere a posto la moto non curandosi troppo del giro secco. Normale lavoro di ruotine hanno precisato gli uomini in nero, probabili settaggi diversi per poter sfruttare al meglio gli pneumatici, diciamo noi. Pare che siano state fatte anche alcune verifiche con l'elettronica che non hanno però soddisfatto il pentacampione del mondo.
La BMW era arrivata a Misano con propositi bellicosi e, tutto sommato, ne è uscita non proprio con le ossa rotte ma con un margine di guadagno minore rispetto a quanto si ambiva. Diventa fondamentale a questo punto ripartire subito alla grande ed i test di Aragon sono stati per questo utilissimi. Anche per la casa di Monaco non solo i propri top rider ma anche il collaudatore ufficiale Steve Martin. Anche in questo caso l'imputato per eccellenza è stato il "chattering" problema spinoso sia per Melandri, in particolar modo, sia per Haslam. Oltre al diverso setting anche alcune prove sul sistema frenante, particolare stressato in maniera incisiva sull'infuocato tracciato iberico. Nessun tempo comunicato in questo caso ma i piloti si sono dichiarati soddisfatti del lavoro svolto.

Haslam tra l'altro ha dovuto mettere in conto una caduta causata da un violento high side. La moto ne è uscita malconcia tanto che i tecnici hanno dovuto approntare in tutta fretta il secondo esemplare al box. La marca dell'elica è stata presente al completo visto che anche il team Motorrad Italia non ha voluto mancare all'appuntamento. Ayrton Badovini (1'58'700 con gomma da qualifica) ha confermato il positivo trend visto a Misano, mentre Michel Fabrizio ha girato solo con pneumatici da gara risultando più lento del suo compagno di squadra (1'59'800).
Per la cronaca è sceso in pista anche Lorenzo Baroni con la Stock, 2'02'800 il suo miglior passaggio. A Misano le Kawasaki sono scese in pista con un setting conservativo. Ad Aragon, Sykes è tornato alla carica coprendo un notevole chilometraggio che gli ha permesso di valutare il calo degli pneumatici sulla distanza. Loris Baz, recentemente confermato per tutta la stagione, è caduto limitando così questi test per lui preziosissimi.
Una ZX10R anche in versione stock per Guarnoni alfiere di casa MRS Racing. Presenti anche le Suzuki con Hopkins e Camier (anche in questo caso nessun tempo diramato) ed alcuni team della Supersport con Foret, Lanusse, Balazs Nemeth e Toth.