Sbk
SBK: Monza, un circuito speciale
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
il 05/05/2010 in Sbk
Sul prestigioso e velocissimo autodromo lombardo la vittoria se la giocheranno in tanti, ma se vincesse Biaggi su una moto tricolore...
L'aria di Monza ha un odore particolare. È il più antico autodromo ancora in attività al mondo e tutti i piloti, ma anche il pubblico, pur non conoscendo la sua storia la percepiscono a pelle perché trasuda dall'asfalto del suo tracciato di alta velocità.
A Monza si disputerà domenica il Gran Premio d'Italia Superbike, massimo evento motociclistico dell'Autodromo Nazionale dopo che il campionato mondiale prototipi ha scelto come sede fissa il Mugello. La pista è molto veloce e per questo costituisce una prova speciale sia per i piloti, che ormai solo saltuariamente si misurano con autentici curvoni da percorrere a gas spalancato, sia per i motori, che lavorano "full throttle", ossia al massimo regime, per molto più tempo rispetto agli altri circuiti, risultando quindi assai più sollecitati e a rischio di guasti meccanici.
A Monza si disputerà domenica il Gran Premio d'Italia Superbike, massimo evento motociclistico dell'Autodromo Nazionale dopo che il campionato mondiale prototipi ha scelto come sede fissa il Mugello. La pista è molto veloce e per questo costituisce una prova speciale sia per i piloti, che ormai solo saltuariamente si misurano con autentici curvoni da percorrere a gas spalancato, sia per i motori, che lavorano "full throttle", ossia al massimo regime, per molto più tempo rispetto agli altri circuiti, risultando quindi assai più sollecitati e a rischio di guasti meccanici.
Il problema si potrebbe porre – almeno sulla carta – soprattutto per la moto che ha dominato il GP di Assen, la Honda Ten Kate, che sia a Valencia, sia in Olanda nelle prove, ha accusato rotture che hanno appiedato il pilota. Molto probabilmente però questi due segnali, aggiunti alla prevedibile fatica extra cui è sottoposto a Monza il propulsore, hanno fatto sì che il Team Ten Kate abbia adottato adeguate contromisure per dare al suo pilota la possibilità di avanzare a grandi passi nella rimonta iniziata sul circuito di casa.
L'anno scorso le moto che si misero maggiormente in luce nel GP d'Italia furono le Ducati Xerox, le Yamaha e le Honda. Il pronostico per questa edizione confermerebbe gli stessi protagonisti – a patto che la Ducati abbia risolto i suoi problemi – aggiungendo Aprilia, Suzuki e BMW. Troppi? Non a Monza, dove le scie nei lunghi rettilinei giocano un ruolo importantissimo favorendo l'aggregazione di molte moto e i continui affiancamenti e sorpassi che fanno impazzire il pubblico. A Monza, specialmente quest'anno, la Ducati dovrebbe essere piuttosto svantaggiata in velocità di punta rispetto alle potentissime quattro cilindri, ma le scie di queste ultime le risucchieranno annullando il divario velocistico e consentendo perciò ad Haga e Fabrizio, ma anche a "satelliti" e privati in sella alle ottime 1198, di non perdere contatto sul dritto e di attaccare poi nei tratti più guidati e in staccata.
Ormai è risaputo, e confermato regolarmente dalle varie piste che già hanno ospitato il mondiale SBK 2010, che la moto più veloce in campo è l'Aprilia RSV4. Logico quindi attribuirle molte possibilità di vittoria in questo circuito dove la velocità è regina. Biaggi attualmente è secondo nella classifica del campionato del mondo e questa potrebbe essere un'occasione da non perdere per avvicinarsi sensibilmente alla vetta e magari superare di slancio Haslam e la sua Suzuki. Ma la coppia leader del Mondiale è tostissima: Haslam non sbaglia praticamente mai e la Suzuki nelle sue mani vola, irriconoscibile rispetto alla GSX-R dell'anno scorso.
Ad Assen si è rivisto in forma il due volte campione del mondo SBK James Toseland su una Yamaha che, a prescindere dal fatto che fino ad oggi ha raccolto assai meno del previsto, è indiscutibilmente una moto estremamente competitiva. Se la Honda Ten Kate in Olanda giocava in casa, questa volta è il turno della Yamaha, il cui reparto corse ha sede a pochi chilometri dal circuito. E anche questo è un dato da non sottovalutare...
Cosa dire infine della BMW? La quattro cilindri bavarese ad Assen si è inserita nel club, oggi nemmeno tanto esclusivo, dei pretendenti alla vittoria. E si sa che la potenza non le manca e ora ha anche l'elettronica a posto. Nei test svolti una settimana fa a Misano, Troy Corser ha lavorato sodo su una S 1000 RR col motore appositamente preparato per Monza e con diverse combinazioni dei freni Nissin, perché il circuito lombardo, tanto veloce, mette ovviamente a durissima prova anche i freni. "Due sono le chiavi per essere competitivi a Monza – ha dichiarato Corser – l'accelerazione e la frenata. Se riusciremo ad uscire forte dalle curve e a contenere il consumo delle gomme nell'arco della corsa, penso proprio che potremo avere un week end di grande soddisfazione".
Una notizia importante è che finalmente a Monza è stato modificato quell'incredibile "collo di bottiglia" che era la chicane prima del curvone e che tanti incidenti – anche gravi – ha causato. Ora la chicane è molto più fluida in ingresso come in uscita e i piloti senza dubbio gradiranno... La modifica ha ridotto di 16 metri la lunghezza del tracciato: da 5793 a 5777 metri, per cui i tempi sul giro, anche in virtù della maggior velocità di percorrenza della variante, miglioreranno sensibilmente.
L'anno scorso le moto che si misero maggiormente in luce nel GP d'Italia furono le Ducati Xerox, le Yamaha e le Honda. Il pronostico per questa edizione confermerebbe gli stessi protagonisti – a patto che la Ducati abbia risolto i suoi problemi – aggiungendo Aprilia, Suzuki e BMW. Troppi? Non a Monza, dove le scie nei lunghi rettilinei giocano un ruolo importantissimo favorendo l'aggregazione di molte moto e i continui affiancamenti e sorpassi che fanno impazzire il pubblico. A Monza, specialmente quest'anno, la Ducati dovrebbe essere piuttosto svantaggiata in velocità di punta rispetto alle potentissime quattro cilindri, ma le scie di queste ultime le risucchieranno annullando il divario velocistico e consentendo perciò ad Haga e Fabrizio, ma anche a "satelliti" e privati in sella alle ottime 1198, di non perdere contatto sul dritto e di attaccare poi nei tratti più guidati e in staccata.
Ormai è risaputo, e confermato regolarmente dalle varie piste che già hanno ospitato il mondiale SBK 2010, che la moto più veloce in campo è l'Aprilia RSV4. Logico quindi attribuirle molte possibilità di vittoria in questo circuito dove la velocità è regina. Biaggi attualmente è secondo nella classifica del campionato del mondo e questa potrebbe essere un'occasione da non perdere per avvicinarsi sensibilmente alla vetta e magari superare di slancio Haslam e la sua Suzuki. Ma la coppia leader del Mondiale è tostissima: Haslam non sbaglia praticamente mai e la Suzuki nelle sue mani vola, irriconoscibile rispetto alla GSX-R dell'anno scorso.
Ad Assen si è rivisto in forma il due volte campione del mondo SBK James Toseland su una Yamaha che, a prescindere dal fatto che fino ad oggi ha raccolto assai meno del previsto, è indiscutibilmente una moto estremamente competitiva. Se la Honda Ten Kate in Olanda giocava in casa, questa volta è il turno della Yamaha, il cui reparto corse ha sede a pochi chilometri dal circuito. E anche questo è un dato da non sottovalutare...
Cosa dire infine della BMW? La quattro cilindri bavarese ad Assen si è inserita nel club, oggi nemmeno tanto esclusivo, dei pretendenti alla vittoria. E si sa che la potenza non le manca e ora ha anche l'elettronica a posto. Nei test svolti una settimana fa a Misano, Troy Corser ha lavorato sodo su una S 1000 RR col motore appositamente preparato per Monza e con diverse combinazioni dei freni Nissin, perché il circuito lombardo, tanto veloce, mette ovviamente a durissima prova anche i freni. "Due sono le chiavi per essere competitivi a Monza – ha dichiarato Corser – l'accelerazione e la frenata. Se riusciremo ad uscire forte dalle curve e a contenere il consumo delle gomme nell'arco della corsa, penso proprio che potremo avere un week end di grande soddisfazione".
Una notizia importante è che finalmente a Monza è stato modificato quell'incredibile "collo di bottiglia" che era la chicane prima del curvone e che tanti incidenti – anche gravi – ha causato. Ora la chicane è molto più fluida in ingresso come in uscita e i piloti senza dubbio gradiranno... La modifica ha ridotto di 16 metri la lunghezza del tracciato: da 5793 a 5777 metri, per cui i tempi sul giro, anche in virtù della maggior velocità di percorrenza della variante, miglioreranno sensibilmente.
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