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MotoGP - Rossi e Lorenzo: si può fare!

di Riccardo Matesic il 18/01/2016 in Motogp

La Yamaha ha svelato la M1 2016, con un evento seguito in diretta streaming in tutto il mondo. L'attenzione di tutti però, più che sulla moto, era sul rapporto fra Rossi e Lorenzo. Dopo la chiusura burrascosa del 2015, oggi le polemiche sembrano sopite

MotoGP - Rossi e Lorenzo: si può fare!
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"Chiediamo rispetto ai nostri piloti. Rispetto fra loro, rispetto per gli altri, per il team e per i tifosi. A queste condizioni si può fare. Si può correre con un dream team come il nostro, dove ci sono due grandi campioni che puntano allo stesso obiettivo: la vittoria del titolo mondiale. Mentre noi puntiamo di nuovo alla tripletta del 2015: titolo piloti, costruttori e team".

Risponde così Lin Jarvis, Team Principal Movistar Yamaha alla domanda più scontata e più attesa della presentazione stampa di oggi, che a Barcellona, nella sede dello sponsor Movistar, ha visto togliere il velo alla nuova YZR-M1 2016.
Il suo è un ottimismo non di facciata. La casa giapponese deve aver messo in chiaro le cose con i suoi due piloti. Che dal canto loro sono dei professionisti. Ed è lo stesso Rossi, che quando ha incrociato Lorenzo sul palco gli ha porto la mano, a stemperare, dicendo che è normale ci siano state tensioni a fine 2015. Ma lui resta molto soddisfatto per una stagione vissuta sempre al top, fino all'ultima gara. E comunque, ora si ricomincia da capo. Tutti da zero punti.

Non ci sarà neanche il muro all'interno del box, ha chiarito Jarvis, dicendo che è parte del passato. Oggi si lavora in team. E ha citato Lorenzo, secondo il quale, se si arriverà a fine anno di nuovo con una lotta tutta interna alla squadra per la vittoria del titolo, vorrà dire che in Yamaha si sarà lavorato bene.


Dunque sembrano ricomposti -probabilmente solo in apparenza- i dissidi dello scorso anno. Ora viene il difficile. Perché nel 2016 debutteranno due grandi novità tecniche: le gomme Michelin e il software unico per la gestione dell'elettronica. Non era mai successo, ha sottolineato l'ing. Kouichi Tsuji, che nello stesso anno debuttassero insieme due novità tecniche così importanti.

E bisognerà capire se la direzione intrapresa per lo sviluppo è corretta. Perché al momento la situazione è quasi di salto nel buio, e si potrebbe dover reindirizzare lo sviluppo della moto.

La cosa difficile è far lavorare insieme in maniera ben accordata elettronica e pneumatici. Soprattutto la gomma anteriore, che continua a dare qualche problema di feeling.
Lorenzo si sbilancia, e dice che bisogna frenare e accelerare un po' prima, cosa che potrebbe teoricamente avvantaggiarlo. Rossi aggiunge che cambiano anche le linee, le traiettorie. E dice di rimpiangere l'anteriore da 16,5” (Michelin ha scelto di tornare alla 17”), perché dava un po' meno agilità, ma più stabilità. Però, conclude, alla fine abbiamo fatto solo un test, dopo la fine del mondiale. E si lascia sfuggire che tecnicamente, ora la partita dello sviluppo probabilmente si giocherà sul bilanciamento dei pesi della moto.

La messa a punto ideale è ancora lontana, si capisce. Si percepisce un po' di preoccupazione. Ma la situazione è la stessa per tutte le case, e sarà interessante confrontarsi nei primi test tutti insieme; per capire gli altri come avranno interpretato i cambiamenti e a che punto sono.

Non resta che attendere l'inizio di febbraio, per i primi test in Malesia, a Sepang.


AGGIORNAMENTO. SKY Sport24 HD ha intervistato i due piloti dopo la conferenza stampa. Jorge Lorenzo ha tutto sommato confermato quanto già detto sul palco dell'evento. Ribadendo di non avere problemi con nessuno e di tenere la mano aperta per tutti i suoi avversari in pista.

Valentino Rossi è stato invece più polemico: "io ho sempre rispettato Jorge. Lui a me no, nelle ultime gare dell’anno scorso, secondo me. Quindi speriamo che questo rispetto arrivi da entrambe le parti". Quanto a Marquez, sorridendo, ha detto: "fortunatamente non è nel team con me. Quindi posso anche non dargliela (la mano)".

Infine Rossi ha ribadito di voler correre anche nel 2017. Sempre con la Yamaha, perché è giusto chiudere la carriere con la casa di Iwata secondo lui. Spera gli diano una moto, ma dipenderà -dice- da quanto sarà competitivo nelle prime 3-4 gare.

Per la cronaca, quest'anno scadranno i contratti biennali di molti top rider. E anche in conferenza stampa si è accennato al fatto che dopo 3-4 gare inizierà il mercato piloti.

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