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Il mago Marc e la sua formula magica: il torsiometro

di Christian Cavaciuti il 20/05/2014 in Motogp

Un post su un presunto "trucco" adottato dalla RC213V scatena il dibattito. Ma Marquez vince perché è un mago o perché la sua moto è magica?

Il mago Marc e la sua formula magica: il torsiometro
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La notizia del giorno l'ha data Mario Lega: Marquez e la Honda vincono grazie al torsiometro. Dato che dalla NR in qua Honda non è nuova a tirar fuori conigli tecnologici dal suo cilindro (nel 2012 il cambio seamless, ma già nel 1998 i motori 500 2T a iniezione di acqua nello scarico e in mezzo un po' di tutto), si è scatenata subito la polemica. Marc vince non solo perché è bravo, è l'argomento, ma perché ha un aiutino.
In un Paese fondato sull'invidia e organizzato sul principio della raccomandazione come il nostro, la sindrome dell'aiutino è sempre lì che cova. Ma questo "benedetto torsiometro" denunciato da Lega che cos'è?
Vero è che non c'è limite alla fantasia degli ingegneri, e più sono frustrati meno c'è limite. I più frustrati di tutti, a dispetto dell'apparenza, stanno in F1 dove è tutto bloccato: dalle misure delle gomme a quelle dei pistoni e dalll'elettronica alla posizione delle orecchie dei piloti all'interno del casco. Così bloccato che poi succede che si vincono i mondiali (anche) con dei trucchi, come il foro nella scocca che il pilota copriva o scopriva per mandare in stallo l'ala (l'F-Duct adottato dalle McLaren nel 2010).
Come le bugie, però, i trucchi hanno le gambe corte e vengono regolarmente scoperti (durante le verifiche tecniche a fine gara) e rapidamente vietati: a volte anche nel corso della stagione. Per questo sono effettivamente stati vietati i sistemi di Torque Transfer, ovvero di trasferimento di coppia, che la Bar aveva introdotto nel 2004 e che davano un aiuto in frenata trasferendo coppia, appunto, dalla ruota interna a quella esterna. In questo modo il pilota poteva frenare più tardi e più a lungo dentro la curva.
Il povero torsiometro, però, con questi sistemi non c'entra molto, anche perché la moto di ruote per ogni asse ne ha soltanto una e non saprebbe dove trasferire un eventuale eccesso di coppia. Il torsiometro è in effetti soltanto un misuratore della coppia trasmessa, per effetto della torsione di un albero al quale la coppia è applicata.
Può darsi che la RC213V ne abbia uno, o magari anche più di uno. Ne esistono di molto compatti e leggeri, basati su tecnologia estensimetrica. Può darsi che Honda lo usi per avere informazioni più precise sulla coppia effettivamente trasmessa allo pneumatico posteriore e quindi per far lavorare al meglio il Traction Control. Ma che ci sia un dispositivo che trasferisce coppia (da dove a dove, visto che la ruota che dispone di aderenza significativa è quasi sempre una sola?) e soprattutto per via meccanica, quindi con un albero o un rinvio, quando su una MotoGP si lima anche il grammo, è veramente un'ipotesi che ha del magico.
È però vero che anche in MotoGP i regolamenti stanno progressivamente togliendo libertà agli ingegneri, e il loro tasso di frustrazione sta salendo. Quindi non è escluso che qualche soluzione ai limiti del regolamento arrivi. Ed è anche vero che proprio Honda è la più attiva nell'introdurre nuove tecnologie, come appunto il cambio seamless che pare, quello sì, dare un vantaggio sensibile (qualche decimo al giro). Anche il cambio seamless, però, da solo non è mai bastato a mettere le ali a Pedrosa e a Stoner. Figuriamoci il torsiometro.

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