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Lorenzo manda un segnale a Pedrosa

di M.C. il 27/02/2013 in Motogp

Secondo giorno di test a Sepang e si accende il duello tra gli spagnoli. Crutchlow trova un terzo tempo coraggioso davanti a Marquez e Rossi, ancora 5° con problemi di elettronica. Dovizioso lavora sulla regolarità

Lorenzo manda un segnale a Pedrosa
Si vola sull'ottovolante di Sepang, con Lorenzo che firma il best lap in 2:00.282 e si avvicina al tempo fatto da Pedrosa nel primo giro di test in Malesia di inizio febbraio. Ovvero quel 2:00.100 che resta il riferimento, anche se a detta dei piloti la pista è più scivolosa a causa delle piogge torrenziali dei giorni passati. Jorge stampa il tempo in mattinata, al 32° passaggio, prima di buttarsi in una serie di long run che rivelano un passo da vero "martello". Lavoro analogo per Pedrosa che, nonostante alcuni problemi tecnici, è abbastanza in linea con le prestazioni del connazionale.

Trova invece il "giro buono" Crutchlow che scala la classifica piazzandosi sul podio virtuale di giornata. Anche se poi l'alfiere della Yamaha Tech3 mostra un passo superiore a quello di chi lo precede, ma anche di chi lo segue. Visto che Marquez si ferma al quarto tempo, fatto al giro 9, per scaldarsi, prima di iniziare a stampare tempi fotocopia degni di un orologio svizzero. Sul fronte dell'apprendistato Marc sembra già a suo agio con la RC213V, tanto da buttarsi letteralmente dentro la curva con tutto il corpo, fino a grattare il gomito, per girare stretto e raddrizzare svelto la moto per dare gas. Uno stile simile a quello di Pedrosa, ma apparentemente ancora più estremizzato e sicuramente più scenografico.

In fatto di regolarità e guida grintosa non si smentisce nemmeno Rossi, che è ancora quinto nella classifica dei giri veloci, vicinissimo a Marquez, sfoggiando una serie di passaggi con tempi costanti. Anche se alcuni problemi elettrici continuano a disturbare il lavoro sulla M1 numero 46. Valentino controlla comunque la risalita degli avversari, con Bautista che paga solo 2 decimi dalla Yamaha, ma quasi 1 secondo dalla vetta. Distacco che diventa di +1.2 per Bradl. Detto che i riders delle Honda private sembrano essersi concentrati esclusivamente sul ritmo per la gara e non sul giro tirato.

Nel box Ducati intanto si monta e si smonta la Desmosedici come già ampiamente visto nelle passate stagioni, con risultati altalenanti. Dovizioso, però, sembra aver trovato una certa regolarità di prestazioni, che mostra un passo migliore di quello di Hayden che alla fine lo precede di soli 25 millesimi. Anche se bisognerebbe sapere cosa sta provando l'americano sul fronte tecnico... Di fatto le Rosse di Borgo Panigale soffrono ancora un gap velocistico importante rispetto alla concorrenza.

Fatica invece Smith che per ora non brilla, anzi resta a +1.7 di distacco dalla vetta, con Iannone che si avvicina a poco meno di 6 decimi. Andrea intanto si tiene dietro la Ducati del test team con Pirro in sella, mentre Spies sprofonda in un 17° posto dietro ai due giapponesi del test team Yamaha e alle CRT di Espargaro (12°) e Barbera (16°). Da segnalare infine che Staring e Pesek migliorano, ma restano sempre oltre 5 i secondi di distacco, che diventano +7.4 per Laverty che praticamente debutta in pista con la moto preparata dal team Paul Bird Motorsport. La stessa del compagno di box Hernandez, 24° a +4.3. Tutta gente che - indicativamete come diceva Stoner - per ora "vaga in mezzo alla pista".

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