Ingredienti: una dose di tangenziale, qualche rotaia del tram, una porzione di pavé. Mescolate tutto, aggiungete tanto traffico e...otterrete la razione quotidiana del biker metropolitano. Per digerire questa pesante ricetta, l'ideale è dotarsi di un maxi-scooter. Un "trecento" per esempio. Questa cilindrata, come ricordiamo spesso, rappresenta infatti un valido compromesso per tutti coloro che si trovano ad affrontare nella stessa giornata lunghi trasferimenti sulle tangenziali e per le vie della città. Sfogliando i listini, le alternative in questo segmento non mancano di certo, ma su tutti, i due scooter che forse esaltano maggiormente il comfort per il pilota sono le recenti proposte di Honda e Sym: il Forza 300 e il Joymax 300i ABS.

Cura giapponese

Il Forza si distingue nel panorama degli scooter a ruote basse per due motivi: il primo è senza dubbio il manubrio cromato a vista, che ricorda quello delle naked. L'altro è la forma sinuosa del frontale, caratterizzato da un cupolino fumé basso. Il Forza, come il suo predecessore da 250 cc, è un prodotto molto curato, lo dimostrano le plastiche solide, ben assemblate e le verniciature brillanti. In quanto a praticità l'Honda è nella media degli altri maxi, ma offre alcune chicche, come i comodi pulsanti di apertura della sella e dello sportellino del carburante al fianco del blocchetto di accensione. Sul Forza stivare la spesa quotidiana non è mai un problema, in più se viaggiate in coppia e indossate caschi integrali, durante le soste potete tranquillamente sistemarli nell'ampio sottosella, dove lo spazio non manca di certo. Per riporre i guanti e altri piccoli oggetti sono ricavati due vani nel retroscudo, di cui uno protetto da serratura dotato di presa da 12V. Se lo spazio ancora non vi basta...c'è il portapacchi di serie, su cui si può montare, semplicemente rimuovendo la cover in plastica, il bauletto, disponibile fra gli optional in due misure, 35 e 45 litri.

La maturità taiwanese

A fianco dell'Honda, il Sym Joymax 300i appare più tradizionale nel design, in cui risaltano gli indicatori di direzione con luci a led integrate negli specchietti retrovisori (ripiegabili all'interno) e i fari supplementari fendinebbia. Nella dotazione del Sym, oltre alla classica presa da 12V, c'è anche una porta USB, il comodo schienalino per il passeggero e una bocchetta sul tunnel centrale che...riscalda le gambe. Il funzionamento di quest'ultima è semplice: è sistemata proprio dietro al radiatore e quindi, una volta aperta, convoglia verso le gambe l'aria calda che ne fuoriesce. Nei mesi freddi se montate una copertina potrete viaggiare molto più caldi. Sul Sym è molto pratico anche il sistema easy touch che permette di estrarre le pedane del passeggero semplicemente sfiorandole con il tallone. Quando c'è da fare il "carico" il Joy-max, come l'Honda, non si tira indietro, rivelandosi un vero container: il vano sottosella, (cui si accede anche a motore acceso, sbloccando la serratura con il pulsantino sul manubrio) è profondo e grazie alla conformazione ben modellata, consente di stivare senza troppi problemi due integrali e altri oggetti, come una tuta antipioggia ripiegata. Davvero utile nelle operazioni di stivaggio l'ammortizzatore idraulico che tiene sollevata la sella. Poco profondo invece e senza serratura il cassettino nel retroscudo.

Insieme ovunque

Chi lascia l'auto per prendere lo scooter non vuole aver rimpianti: desidera il massimo comfort. Qui Honda è un riferimento: la sella è accogliente e a bordo si assume una posizione di guida raccolta e naturale, ci si sente proprio "dentro" lo scooter. Inoltre, appoggiandosi al supporto lombare anche la schiena è sempre ben sostenuta. La protezione dello scudo è efficace e il mini-plexi devia bene l'aria, certo ai più esigenti converrà montare il parabrezza più alto (disponibile a 119,56 euro) per sentirsi meglio riparati alle alte velocità. A inficiare l'effetto poltrona sono solo gli ammortizzatori posteriori che, sulle sconnessioni marcate, risultano un po' secchi. Per essere un maxi da quasi 200 kg, nel traffico l'Honda Forza, complice il baricentro basso, ha una maneggevolezza esemplare. L'anteriore è rapido quanto preciso nell'impostare le svolte e la sensazione di controllo è sempre elevata. Que- sta agilità non va però a discapito della tenuta di strada: il Forza si rivela anzi ben piantato quando si viaggia ad un ritmo sostenuto ed è in grado di farvi raggiungere inclinazioni notevoli. L'impianto frenante con C-ABS è una garanzia: è potente e basta una lieve pressione delle dita sulle leve per gestire la frenata. Quello che però conquista è il motore - già apprezzato sul ruote alte SH300i - che grazie ad una trasmissione ben accordata eroga la potenza in maniera così fluida che, anche negli stressanti chiudi-apri, non strappa. Seppure su strada Honda e Sym siano molto simili, alcune differenze ci sono. Sul Joy max la posizione di guida è meno raccolta: si sta con il busto più eretto, ma le gambe hanno maggior spazio per muoversi e si riesce a distenderle meglio. L'ampio parabrezza non interferisce nella visuale e offre una protezione superiore che quando si viaggia fa la differenza. Il Sym, paragonato all'Honda, è un po' meno immediato nei primi metri, e nelle manovre alle basse andature si avverte sensibilmente la stazza. Nel traffico però se la cava lo stesso con disinvoltura. E quando si viaggia spediti in autostrada risulta ben assettato e anche sui curvoni non ondeggia. Il motore taiwanese ha una bella verve, un ottimo spunto e allunga facendo salire la lancetta del tachimetro più rapidamente del Forza. L'impianto frenante con ABS, è ben tarato e modulabile, ma richiede un'azione più decisa sulle leve. Alla fine entrambi si rivelano validi prodotti e, anche se il traffico resta sempre indigesto, i "300" di Honda e Sym sono gli ingredienti giusti per mangiarsi la città e gustarsi un bel misto nel fine settimana.