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Ducati Desmo Challenge 2011: partiti!

di Andrea Padovani. Foto Andrea Bardi il 27/04/2011 in Civ

Misano. Da qui è ripartita la nostra avventura nel trofeo della casa di Borgo Panigale, dopo la veloce ma intensa settimana in Florida per la 200 Miglia di Daytona del 2010. Quest'anno ci riproviamo con la 848 EVO: protagonisti una banda di simpatici romani, il sottoscritto con le sue paturnie e tanta passione. Che l'unica cosa che ci fa andare avanti…

Ducati Desmo Challenge 2011: partiti!
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Chi ben comincia è già a metà dell'opera. Si dice così… vero? Beh, se il detto rispecchia solo un pochino la realtà sono rovinato! Mi dicono: "non ti buttare giù, dai che è la prima gara, e poi non è andata nemmeno tanto male…" Figuriamoci! Sono tornato da Misano con la coda tra le gambe, col morale sotto i piedi, tra lo frustrato e l'incazzato (si può dire? Ma si...). E come ogni stagione di gare ricominciano le paturnie mentali. Manca un secondo, abbassa davanti, alza dietro… No, il contrario! Un dente in più di corona, uso la seconda, ma provo anche la terza. E sprofondare in deliri motociclistici è un attimo.
Misano, 2011. Tre anni sono passati da quando ho guidato per la prima volta in pista (e in gara) la Ducati 848. Pensavo di aver smesso con questo tipo di droga, di essermi disintossicato. Invece è bastato che a Borgo Panigale presentassero la versione EVO per farmi risalire la carogna e ributtarmi nella mischia del Desmo Challenge, nella categoria 848 Stock.
Misano, prime prove ufficiali, prima gara. Non guidavo Ducati in gara da un anno (dalla 200 Miglia di Daytona del marzo 2010 per la precisione) e ri-scontrarsi con la realtà delle sportive Ducati non è certo facile. "Loro", le Ducati, non sono come le altre carenate: "loro" hanno carattere e vanno comprese, domate. Impossibile pensare al contrario, tipo metti il casco e dai gas. Se poi si arriva tirati alla prima gara (come ovviamente è accaduto) la faccenda si complica ancora: carenatura montata e verniciata qualche giorno prima, sospensioni fatte al volo, tubi freno e protezioni installate qualche ora prima delle prove ufficiali. Tutto normale, quindi…
Già, la solita banda di scappati di casa. È mai possibile che non si riesca a mettere insieme tutto con largo anticipo? Per quanto uno si sforzi, per quanto uno programmi scadenze e tempistiche c'è sempre qualcosa che ritarda qualcos'altro in una spirale viziosa che accavalla impegni, faccende da sbrigare, chiamate da fare. E poi si fa notte! Chi deve procurare il materiale per preparare la moto, chi deve montare e mettere a punto tutto. Come da copione, insomma! La prima sessione di prove ufficiali della stagione è come il traguardo del gran premio della montagna di una gara ciclistica. Poi c'è la discesa! E il sottoscritto, con l'aiuto dei ragazzi dell'officina STR Racing di Anguillara Sabazia, è riuscito a scollinare…
Ducati Desmo Challenge 2011: partiti!
Facciamo il punto sul progetto 848 STK: la moto è la Ducati 848 Evo, evoluzione della già apprezzata 848, qualcosa di più di una cattiva supersport, qualcosa meno di una brutale maxi. Domanda? Ma perché non esiste più questa categoria di moto? È mai possibile che siano rimaste solo lei, la Suzuki "settemmezzo" e la Triumph 675? Vabbè, questo è un altro discorso…
Dicevamo, la moto c'è, il trofeo in cui farla correre anche: il Ducati Desmo Challenge che quest'anno vede protagoniste due classi, la 848 STK per l'appunto, e la SBK in cui sono schierate insieme le classi STK 1000 e la SBK vera e propria. Noi giochiamo nella categoria inferiore: e per giocare abbiamo deciso di schierare una moto standard che più basica non si può. O meglio "quasi" standard, un po' perché il regolamento tecnico FIM impone determinati vincoli tecnici (legature di sicurezza, protezioni, tubi freno racing, carena…) un po' perché la pista è… la pista.
Quindi, presa la moto, spogliata per lo scopo di tutto il superfluo, è stata equipaggiata di tutto il necessario. Nello specifico:
- Pedane racing SCM
- Scarico completo Termignoni
- Monoammortizzatore Öhlins TTX (Andreani)
- Kit forcella (pistoni e lamelle) Öhlins (Andreani)
- Pastiglie freno CL XBK5 (Megamotor)
- Tubi freno Grind (Megamotor)
- Pignone Chiaravalli CHT (kit 14, 15, 16)
- Catena RK Racing Chain VG520FW-R Mega scale
- Corona PBR (kit 37, 38, 39, 40, 41)
- Carenatura in vetroresina Plastic Bike
- Protezioni carter Evo Comp
- Modulo aggiuntivo DimSport con quick-shift (Megamotor)
- Gomme Pirelli Diablo Supercorsa SC1
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La moto è stata finita praticamente il venerdì nel paddock. Cosa volere di più? Più ufficiale di così! Quindi niente prove libere pre-gara che tanto... La mia 848 Evo, dopo le modifiche fatte dal gruppo di Andreani alle sospensioni, ha un setting di base su cui abbiamo iniziato a lavorare la settimana precedente, in una giornata di test a dire il vero piuttosto fredda. Una giornata che ha permesso solo una grossolana messa a punto: anche perché senza il puntone di regolazione dell'altezza del retrotreno (sulla 848 Evo non è di serie) ci si ritrova con le mani un po' legate. Basta cambiare la corona e registrare la catena con l'eccentrico che si cambia l'altezza del posteriore mandando a quel paese l'assetto. Vabbé, come si dice… sta arrivando anche questo dettaglio.
Intanto facciamo quel che si può! Giusto? Quindi, motore rigorosamente di serie montato in catena di montaggio, scarico completo, sospensioni rifatte ma non affinate e gomme. Già le gomme: la Pirelli porta per il trofeo le Supercorsa SC1, gomme eccezionali, certo, ma quasi da qualifica! 12 giri, e il posteriore è da cambiare. In compenso i tempi sono stratosferici. Lo vedo il primo turno di ufficiali: ma quanto vanno questi? Vabbé che là davanti c'è tal Pini, ma abbassare il limite dell'anno prima di 1 secondo non è affatto male… Per quelli davanti ovviamente. Dietro i soliti problemi invece: manca feeling in inserimento (forse c'è troppo olio negli steli della forcella) e all'uscita dell'ultima curva prima del rettilineo, da fare in terza, il Twin non spinge come dovrebbe… Devo accorciare la finale di un dente (anche perché il modulo aggiuntivo e la messa a punto al banco la faccio la settimana successiva…. Accidenti!) Alla fine porto a casa il settimo tempo, la seconda fila. Almeno per adesso! Manca ancora il secondo turno di guida. Speriamo bene.
Apriamo parentesi gomme: le Supercorsa SC1 sono spettacolari. Ma non durano! Specialmente quando fa freddino e l'asfalto non è ben caldo. Hanno un grip eccezionale, un handlig ottimo, ma soffrono gli shock termici e se vengono riutilizzati dopo un primo turno iniziano a strappare vistosamente. Questo anche se alle spalle hanno solo 10 giri: il decadimento è evidente. E io mi ritrovo con le gomme finite dopo le prime prove ufficiali, un treno buono per la gara e nulla di più.
Rientro per il secondo turno, ma dopo pochi giri la moto scivola molto, e non è certo un problema di assetto. Ragazzi, per correre in moto servono tanti, tanti, soldi! Senza questi nemmeno un pilota di talento può far molto! (Non sto parlando del sottoscritto, sia chiaro….) Il secondo turno finisce e io arretro di altre due posizioni. Insomma scalo in terza fila. Un altro po' e parto dal paddock.
Ducati Desmo Challenge 2011: partiti!
Per fortuna che nelle gare di moto la posizione in griglia conta fino ad un certo punto…. E infatti indovino una bella partenza! Alla prima curva sono quarto, sgomito all'esterno, chiudo poi all'interno, mi allargo, ripiombo nel gruppo, stacco. Quando il serpentone si delinea sono ancora lì. La moto si muove un po' troppo, si vede che la messa a punto non è perfetta. Nel curvone (sesta!) ondeggia e uscire dalla traiettoria significa finire nel tappeto verde sintetico e poi… vabbè, lasciamo perdere!
Rimango lì per due giri e poi il braccio destro mi molla! Così, senza preavviso: forse la spalla destra che avevo picchiato in Tunisia qualche mese addietro e che mi fa ancora male c'entra qualcosa (una scusa così è degna del mondiale MotoGP… ma è vero!). Comunque sia, non riesco più a far forza sul semimanubrio, a frenare con decisione, a forzare i cambi di traiettoria. Un dramma. E siamo solo al terzo giro, me ne mancano ancora sette. Mollo clamorosamente, e giro due secondi più piano cercando di riposare l'avambraccio per fargli riprendere la funzionalità. Nel frattempo mi passano in quaranta! E io voglio staccarmelo, il braccio! All'alba del terz'ultimo giro c'è qualche segno di miglioramento, il braccio è lontano parente di quello che normalmente convive col mio corpo, ma almeno reagisce.
Con un ultimo colpo di reni passo Lenoci e Petrobon, i due che mi precedono, e taglio il traguardo in sesta posizione. I tempi sul giro rimangono lontani da quelli dei primi, davvero deludenti, e nemmeno il quarto posto finale per squalifica di due concorrenti (Pini e Festa) mi consola. Alla fine vince Manuel Palleschi, seguito da Ennemoser e Desci. Dai, tra un po' c'è Varano (8 maggio): alla moto regalo il puntone della sospensione regolabile, il cambio elettroassistito e una centralina aggiuntiva. Magari andrà un po' meglio…
Prossimo appuntamento sulla pista parmense di Varano De' Melegari il 7-8 maggio. A presto!
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