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il 17/09/2001 in Attualità

Non si arresta il flusso di novità della Honda: a Las Vegas presentate due nuove cruiser 1300 e 1800 cc, oltre ad una piccola enduro a quattro tempi

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Non si arresta il flusso di novità della Honda: a Las Vegas presentate due nuove cruiser 1300 e 1800 cc, oltre ad una piccola enduro a quattro tempi




La maggior Casa Mondiale ha giocato d?anticipo presentando la sua gamma 2002 a Parigi una settimana prima del Salone di Milano. Le novità sono state la Pan-European, ultima nata dalla famiglia delle ST con il motore 4 cilindri a V, l?attesissima Hornet 900, la VTR1000SP-2 evoluzione del modello che corre nel campionato SBK e le versioni 2002 delle CBR900RR Fireblade e della VFR 800.





In tutti i casi, si tratta di nuovi modelli nel segno della continuità, visto che sono di evoluzioni, per quanto sostanziali, di modelli già esistenti. La Hornet 900 è nuova, ma ricalca le linee della diffusissima Hornet 600 e adotto il collaudato motore della CBR 900 RR versione 1998. Novità assoluta, invece, la monocilindrica CRF450R da cross.
Nessuna novità invece tra gli scooter, fatto prevedibile visto che la gamma è stata radicalmente rinnovata e completata nel corso del 2000.

CBR 900 RR Fireblade




Era giusto il 1992 quando Honda presentò la CBR900 FireBlade, un modello che avrebbe fatto la storia, aprendo la strada a tutta l?attuale generazione di supersportive stradali. Suo inventore e progettista Tadeo Baba che, dopo 10 anni, ha guidato sotto i riflettori anche l?edizione 2002 di questo fortunato modello giunto alla sua VI generazione.
L?obiettivo, già perseguito negli scorsi anni, è stato quello di rendere la CBR oltre che velocissima, sincera e intuitiva da guidare in tutte le situazioni, eliminando quei "nervosismi" - soprattutto di ciclistica - che avevano caratterizzato i primi modelli.




Questo addolcimento non ha però influito sulle prestazioni di punta ? anzi ? tanto che il motore ha guadagnato altri 3 CV attraverso l?aumento dell?alesaggio di 1 mm (cilindrata totale 954 cc), i nuovi corpi farfallati dell?iniezione elettronica portati da 40 a 42 mm e il rapporto di compressione passato da 11.3 a 11.5:1.
In compenso il peso a secco è sceso di 2 kg. Modificati anche i freni a disco anteriori e il forcellone HRC in alluminio forgiato, mentre la linea è stata profondamente modificata.




I colori disponibili sono rosso con decorazioni nere, bianco con decorazioni blu e giallo sempre con decorazioni blu. Di serie c?è l?antifurto elettronico con chiave a codice mentre optional sono disponibili un parabrezza più alto, il copricodino posteriore e un allarme acustico aggiuntivo.

VTR 1000 SP-2




Che la sconfitta subita quest?anno ad opera della Ducati non abbia demotivato Honda a perseguire il primato anche sui campi della SBK, lo dimostra questa seconda versione SP della bicilindrica VTR, portata sul palco proprio da Colin Edwards.
L?aspetto molto simile (colori a parte) a quello della SP1 non deve trarre in inganno: ciclistica e meccanica hanno ricevuto una serie infinita di migliorie piccole e grandi che giustificano la definizione di ?nuovo modello?.




Le modifiche principali hanno riguardato la struttura del telaio, il forcellone completamente rinnovato, il sistema di scarico più leggero, i radiatori laterali ora con ventola di raffreddamento ausiliaria, la nuova forcella rovesciata con steli da 43 mm e il motore, che adotta il sistema di iniezione elettronica PGM-F1 e, grazie ai corpi farfallati di maggior diametro (da 54 a 62 mm), guadagna 4 cv di potenza massima.




Il peso a secco è di 194 kg e la potenza di 99 kW (134 cv) a 10.000 g/m. La colorazione è unica in bianco/nero; come optional sono disponibili un cupolino più rialzato, un allarme ausiliario e il kit HRC da competizione.

Hornet 900




La Hornet 900 ricalca fedelmente l?impostazione della sorella minore di 600 cc che ha battuto nel 2000 tutti i record di mercato.
Il motore deriva da quelli della famiglia Fireblade e, in questa versione, ha una cubatura esatta di 919 cc. Abbinato ad un cambio a 6 marce, è alimentato con un sistema a alimentazione elettronica, eroga 81kW (110 CV) a 9.000 giri/minuto ed è dotato di una coppia poderosa (92 Nm a 6.500 g/m).




Il telaio, opportunamente rinforzato, è invece strutturalmente simile a quello della Hornet 600. In definitiva si tratta di una super-naked leggera (194 kg a secco) e che promette prestazioni brucianti in accelerazione e ripresa: se il prezzo sarà competitivo come quello della sorella minore non è difficile pronosticarle un successo di vendite sicuro.




I colori disponibili sono il nero, grigio e blu metallizzato; di serie c?è l?antifurto elettronico mentre, come optional, sono disponibili cupolino aerodinamico, copriserbatoio, set di protezione per il motore, cavalletto centrale, cavalletto posteriore per la manutenzione, lucchetto ad ?U? antiscasso e telo coprimoto.

ST 1300 Paneuropean




Per quanto ispirata alla serie ST presente già da 12 anni sul mercato, la Pan European è in realtà un modello completamente nuovo sotto tutti gli aspetti. Scendono interasse (5 cm) e peso (15 kg) grazie al nuovo telaio con forcellone in alluminio, cresce invece la cilindrata che arriva a 1.261 cc.
Il propulsore (che eroga 87kW pari a 118 CV a 8.000 giri) ha subito anche un lifting radicale che lo ha reso più compatto e leggero; guadagna in più anche l?alimentazione ad iniezione elettronica PGM-FI e raggiunge un nuovo traguardo nel controllo delle emissioni inquinanti e dei consumi, tanto che ora l?autonomia raggiunge i 380 km.




L?ergonomia è stata invece migliorata attraverso la sella regolabile in altezza su tre posizioni e il parabrezza anch?esso regolabile in altezza per mezzo di un servomeccanismo elettrico.
I bagagli sono stivabili nelle due motovalige laterali da 30 lt di serie e nel bauletto posteriore da 45 lt (optional).
Per la sicurezza è invece presente il sistema di frenata combinata Honda in abbinamento all?ABS (optional). La linea è completamente nuova, più mossa e ?leggera? rispetto alla precedente tanto da lasciar scoperte alcune parti del motore, e maschera abbastanza bene la massa di questo veicolo che, con i suoi 276 kg a secco, rimane pur sempre imponente.




Molto curate le finiture e ben riusciti particolari, come i terminali delle marmitte che rappresentano un po? il family feeling di questa generazione 2002 delle stradali Honda.
I colori disponibili sono rosso, grigio e verde metallizzato; di serie il sistema antifurto H.I.S.S. basato su una chiave elettronica a codice mentre in optional, oltre al bauletto posteriore, sono disponibili borse interne per le valige, borsa da serbatoio, radio con RDS e CD changer.

VFR 800




La versione 2002 della VFR, uno dei modelli più riusciti ed apprezzati della Honda, accentua la sua vocazione di supersportiva polivalente con una netta propensione al granturismo anche in due, come evidenziato dalla disponibilità optional dell?ABS e di valigie laterali dedicate, perfettamente integrate nella linea (e nell?aerodinamica) della moto oltre che di un baule posteriore.




Anche le nuove colorazioni tendono a sottolineare più l?eleganza che l?aggressività: si tratta infatti di una gamma monocromatica che va dal grigio al blu metallizzato e dal nero ad un rosso corsa di stampo tipicamente italiano. Il motore e ciclistica sono stati profondamente rinnovati per meglio adeguarsi all?uso polivalente a cui è destinata la VFR. Il motore ora adotta un sofisticato sistema di controllo delle valvole (V4 V-TEC) che, in sostanza, consente di funzionare a due valvole per cilindro ai bassi regimi per migliorare la coppia, e a 4 valvole ai regimi più elevati.
Anche il telaio è stato modificato, così come le sospensioni che possono più facilmente passare da una regolazione sportiva ad una più turistica.




La frenata è del tipo combinato Sport-CBS con possibilità di aggiungere l?ABS. Nuova anche la linea, ora più mossa e agile rispetto a quanto visto sino ad ora e ottimizzata per migliorare la protezione del pilota e il comfort del passeggero.
La dotazione di serie comprende l?antifurto elettronico e la copertura per la porzione posteriore della sella in tinta con la carrozzeria. In optional le valige laterali, il bauletto posteriore, la borsa da serbatoio, un parabrezza più alto, le manopole riscaldate, un telo coprimoto, un antifurto meccanico ed un allarme elettronico supplementari.

Deauville




I cambiamenti estetici della Deauville 2002 consistono in un nuovo gruppo ottico multi-reflector anteriore e nel restyling delle pedane, della piastra di protezione del condotto di scarico e del parafango anteriore. L?attacco del silenziatore, ora dotato di tubi termici catalizzanti che già rendono la moto conforme alle norme Euro-2, non è più sulla pedana destra del passeggero, ma su una staffa collegata al telaio, in modo da ridurre la trasmissione di vibrazioni.





Le borse laterali in dotazione, criticate per scarsa capacità sul precedente modello, sono state ampliate: la valigia sinistra risulta ingrandita di oltre il 30%, passando da 18 a 24 litri di capacità; quella destra, da 16,7 litri, passa a 19,5 litri. Sono cambiati anche i meccanismi di chiusura ed è stata aggiunta, a destra, dove è presente il silenziatore di scarico, una paratia anti-calore.
Intenso anche il lavoro svolto sul motore, sul quale sono state modificati complessivamente più di 80 componenti e in particolare i pistoni e i contrappesi dell?albero motore, con riduzione del peso di circa il 10%. Cambiato il materiale dei dischi della frizione e rinforzati alcuni ingranaggi del cambio. Per la riduzione delle emissioni è stato infine inserito il sistema AI che invia un getto d?aria verso la valvola di scarico, prolungando la combustione.




L?impianto frenante è stato rivoluzionato dall?adozione di una nuova versione del sistema combinato CBS che agisce sul doppio disco anteriore con pinze a tre pistoncini e sul disco posteriore con pinza a due pistoncini. Frenando con la leva di destra si azionano tre pistoncini della pinza destra e due (esterni) della sinistra; frenando con la leva a pedale, si attivano i due pistoncini del disco posteriore e quello centrale della pinza anteriore sinistra.

CRF 450 R




Cross: si torna al 4 tempi con una monocilindrica completamente nuova, che ha già debuttato in sordina quest?anno ? a scopo di collaudo ? in alcune gare minori e che sarà protagonista del campionato mondiale 2002.
Stretta e compatta come una 250 a 2 tempi, leggerissima (102 kg dichiarati a secco), di linee eleganti quanto funzionali e affascinanti, si pone come progenitrice di una nuova famiglia di modelli che (ci si augura) andrà a comprendere anche versioni da Enduro o da Supermotard omologate per la guida su strade aperte.





Il motore è un monoalbero superquadro che pesa solo 29,5 kg ed è in grado di erogare 55 CV al regime di 9.000 giri/minuto. L?alimentazione è garantita da un carburatore con diffusore da 40 mm, l?avviamento è a pedale e il cambio a 5 marce.
Il telaio è invece un doppio trave in alluminio (Honda è stata la prima ad adottare questa soluzione inusuale per il fuoristrada) abbinato a sospensioni da corsa regolabili in tutti gli aspetti funzionali per adattarsi a qualsiasi percorso.




Tutti i particolari denotano una ricerca maniacale della compattezza e della leggerezza: basta guardare il blocco pompa/serbatoio del freno a disco posteriore, dove il serbatoio è talmente piccolo e integrato da essere quasi invisibile.

VTX 1300 Retrò




A Las Vegas non ci si va solo per giocarsi i quattrini alla roulette, ma anche per ammirare le più recenti novità motociclistiche destinate al mercato americano. Nella grande città del Nevada si è infatti appena svolto l?annuale motosalone, e la Honda non si è lasciata sfuggire l?occasione, chiusa la parentesi dei Saloni europei, di offrire qualche ghiottoneria anche al sempre coccolato pubblico dei motociclisti USA.




Novità assoluta, che però non sarà disponibile prima del 2003, è la VTX 1300S, maxi cruiser che ricalca le linee della VTX 1800, anch?essa presentata a Las Vegas ma destinata a precederla nelle vetrine dei concessionari.
Di questa moto non sono state diffuse le caratteristiche tecniche, ma è lecito supporre che si tratti di una versione meno estrema, dal punto di vista della cilindrata, della 1800, con lo stesso bicilindrico a V longitudinale di 52° e la distribuzione a tre valvole per cilindro.

VTX 1800 Retrò




Quella che sul sito americano della Honda è definita ?regina incontrastata della strada?, oggi ha una versione ?Retrò?, appena presentata al Salone di Las Vegas, che entrerà in produzione a metà del 2002.
È una cruiser di 1800 cc impostata sul gusto tipicamente americano che predilige le moto molto basse ed eternamente lunghe,con una coppia da caterpillar e prestazioni complessive piuttosto modeste.




Il suo motore è un bicilindrico a V longitudinale di 52° raffreddato a liquido ma ampiamente alettato, con alesaggio e corsa di 101x112 mm, distribuzione monoalbero a tre valvole in testa per cilindro ed alimentazione ad iniezione elettronica. L?accensione ha due candele per ciascun cilindro.
Altre caratteristiche salienti sono il cambio a cinque velocità e la trasmissione finale ad albero.




L?impostazione estetica è assolutamente classica, col serbatoio a goccia, i grandi parafanghi avvolgenti e la sella del pilota separata da quella del passeggero. A proposito di quest?ultima, non si può notare la spropositata differenza di altezza fra i due piani di seduta, che permettono al passeggero, durante la marcia, di provare le stesse sensazioni una volta riservate ai marinai di vedetta sulla coffa di un veliero.

VTX 1800 Retrò - 2




Questi particolari sono rivelatori della raffinata esecuzione della VTX 1800 Retrò, una cruiser che negli Stati Uniti sarà venduta a non meno di 13.000 dollari, pari a circa 27.500.000 lire. Molto difficilmente la vedremo in Europa, anche se il bel tachimetro analogico/digitale, inserito nella sede classica (per le cruiser) sul serbatoio, riporta sia la scala tachimetrica in miglia, sia in chilometri orari.




Il doppio disco anteriore ha un diametro di 296 mm ed è equipaggiato con pinze a tre pistoncini e sistema di frenata LBS, simile al CBS a noi noto. La forcella è una upside-down, abbastanza rara per questo genere di moto, e il pneumatico anteriore è un radiale 130/70-18? (180/70-16? il posteriore).




Di squisita fattura ed estremamente ospitali appaiono le pedane del pilota, con comandi studiati e realizzati per essere azionati senza doverli cercare col piede, come spesso capita sulle custom e anche sulle cruiser.

CRF 150/200




Nulla si sa di questa enduro di piccola cilindrata, anch?essa presentata a Las Vegas, se non che è prodotta nelle cilindrate di 150 e 200 cc e che è ispirata alle Honda da cross con motore a quattro tempi.
Quanto questa ispirazione sia ?stretta? non è al momento precisato, ma sarebbe interessante saperne di più, visto che eventualmente prodotta in cilindrata 125 potrebbe arricchire, da noi in Europa, l?ormai striminzito settore delle moto per i sedicenni.




Il motore il realtà assomiglia molto a quello, che definire ?collaudatissimo? è un eufemismo, della CB 125, poi passato alla XL già diversi lustri fa. Possibile che gli americani non lo conoscessero ancora?

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