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MotoGP, Australia: Marquez 12 pole su 16

di Matt Cape il 18/10/2014 in Motogp

Marc divora anche la qualifica di Phillip Island. Crutchlow 2°, fa volare la Ducati, proprio quando faticano Iannone e Dovizioso. Lorenzo 3°, Rossi sbaglia e finisce nelle retrovie

MotoGP, Australia: Marquez 12 pole su 16
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Il bottino è di quelli importanti: 12 pole su 16 qualifiche. Praticamente il 75% delle Q2 sono finite nelle mani di Marc Marquez. Anzi, scusate, del due volte campione del mondo della MotoGP, Marc Marquez. Ennesima conferma della stagione al top di questo 21enne, che sta progressivamente riscrivendo i record del Motomondiale. Capace di firmare un giro irraggiungibile per tutti, in 1:28.408, per oltre 2 decimi migliore degli altri, con una facilità imbarazzante. Un tempo arrivato quasi in sordina, mentre i rivali si litigavano le scie, incolonnandosi con distacchi al millesimo. Best lap e top speed, quindi, con quei 346.2 km/h di punta massima che in questa qualifica non hanno eguali. Dove solo la lucida follia di Crutchlow riesce nell'intento di un'imprevista marcatura: 2° a +0.234, con 345.9 km/h davanti al sensore di rilevamento. Un colpo che rialza immediatamente le quotazioni del "separato in casa Ducati". Cal, che comunque ringrazia il team per il lavoro svolto fin qui. Signore, anche quando non te lo aspetteresti, nonché dimostrazione dell'elevata professionalità dell'inglese anche dopo una stagione non certo facile.
Dietro di un soffio Lorenzo, battuto per 8 millesimi, ma con la consapevolezza di essere l'unico a poter impensierire il poleman nell'ottica della gara. Lanciando ufficialmente anche il guanto di sfida a Pedrosa e Rossi, pregustando il titolo di vice-campione del mondo. Due che intanto hanno faticato non poco in questo sabato australiano. Dani è addirittura finito nel Q1, dopo tre prove prove cariche di difficoltà. Lo spagnolo si è però risvegliato alla grande andando a chiudere con un 5° tempo nel Q2, staccato di meno di 3 decimi dal compagno di box. Mentre ha fatto peggio Valentino, che è andato oltre al mezzo secondo di ritardo dalla vetta, fermandosi all'ottavo posto. Piazzamento sotto le attese, arrivato dopo qualche errore di troppo nel giro decisivo. Valentino ha comunque ribadito la sua efficacia sul passo di gara (terzo tempo in FP4), nonché la volontà di fare una partenza aggressiva per recuperare subito terreno e fare la gara con i primi.

A parte la prestazione di Crutchlow, è quindi un capitolo più amaro del solito quello che riguarda Ducati. Iannone è 7°, dopo aver preso la scia di Lorenzo, ma resta un protagonista interessante in vista della corsa. Mentre Dovizioso ammette di non avere feeling con la Rossa su questa pista, fermandosi al 10° posto con quasi 7 decimi di ritardo. Infine un applauso ad Aoyama, che con la Honda Open entra nei 12, grazie alla pioggia arrivata nel Q1, quando ancora i giochi non erano fatti. Della serie, anche in MotoGP, la fortuna aiuta gli audaci.

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