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Millepercento Schighera: la naked fuori dagli schemi

di Christian Cavaciuti il 29/05/2014 in Moto & Scooter

Leggera come la nebbia del mattino sui prati, da cui prende il nome (in dialetto brianzolo), la Schighera è la nuova naked sportiva su base Guzzi proposta dallo specialista Millepercento

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C'erano una volta l'epoca romantica del motociclismo, con le moto nate dal fiuto degli imprenditori e dalla passione dei tecnici, con gamme fatte da modelli molto belli o molto brutti, senza le vie di mezzo imposte dai focus group e dal marketing, che per missione ha quella di appiattire i picchi, sia positivi che negativi. Un'epoca durata fino a una ventina d'anni fa e oggi definitivamente tramontata per lasciare spazio al mondo dei preparatori e delle special, perché quel tipo di passione lì puoi anche chiudere tutte le porte ma lei passa lo stesso, come la sabbia del deserto.
La via di mezzo tra i customizer e le case costruttrici, tra i pezzi unici e la grande serie sono le piccole factory, gli atélier da poche moto l'anno costruite però con tutti i crismi, omologate e senza concessioni all'approssimazione che inevitabilmente l'artigianato si porta dietro. Ad esempio la lecchese Millepercento, nata come concessionario Moto Guzzi e passata a realizzare piccole serie di moto su base Guzzi (un destino forse inevitabile data la collocazione geografica). Ma anche un gruppo di lavoro con una capacità tecnica notevole, come dimostra la capacità di farsi un signor motore come il "Big Bore" della BB1, naked su base Griso.
L'ultima puntata della saga si chiama Scighera, come la nebbia bassa sui prati del mattino. È una moto nata per il gusto di fare una bella moto che non c'era, senza tanti calcoli e tanti studi di mercato. È un po' l'erede della Griso, che all'opposto della BB1 prende il motore Guzzi e gli costruisce attorno tutto il resto: una moto sorprendentemente snella, che gioca con i contrasti tra il lucido e l'opaco e tra l'acciaio e il nero. La guidabilità vuole ricordare la sportiva di casa, l'Alba, mentre la linea è dovuta a Filippo Barbacane delle Officine Rossopuro di Pescara.
La componentistica, tutta di pregio, arriva da diversi specialisti: la sovrastruttura è in fibra e i parafanghi in carbonio; i cerchi in alluminio dedicati, realizzati da Borrani, hanno 20 raggi di acciaio di grandi dimensioni e i mozzi in alluminio ricavati dal pieno. L'alluminio è usato anche nei supporti telaio, nell'asta di reazione del cardano, nelle piastre forcella. Lo scarico, con collettore 2 in 1 idroformato, è firmato da HP Corse, mentre il filtro aria è stato piazzato sotto la sella, a vista. Brembo l'impianto frenante, con dischi anteriori The Groove e pinze ricavate dal pieno, mentre la ciclistica prevede una forcella Öhlins da 48 mm nera con riporto al TIN, e un monoammortizzatore Öhlins regolabile.
La Scighera sarà disponibile dai primi mesi del 2015, a un prezzo di base di 29.000 euro, più le mille possibilità di personalizzazione come ci si aspetta da una moto di questo tipo.
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