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Raduno ufficiale Guzzi 2002

il 04/10/2002 in Attualità

Il 28 e 29 settembre, 10.000 appassionati da tutto il mondo hanno dato vita a una pacifica “occupazione” di Mandello del Lario, in occasione della tradizionale riunione divenuta da poco annuale. Condizioni meteo magnifiche e concrete novità industriali g

di Alberto Dell'Orto, foto Andrea Lanzeni

Prima era biennale: tutti gli anni pari, a settembre, sulle rive del lago di Como si radunava il popolo guzzista. Poi, nel 2001, a sparigliare le carte arrivano le celebrazioni dell’ineludibile 80° anniversario. Nel 2002 si ritorna all’anno pari, ma con una promessa: le neo nominate Giornate Mondiali Guzzi (GMG in breve) a partire dall’anno prossimo saranno una settimana intera, e saranno spostate a luglio per evitare i capricci del tempo settembrino (l’anno scorso piovve) e la concomitanza con i numerosi appuntamenti che caratterizzano il periodo (saloni della moto, Superbike e mercatino a Imola...). Una novità che, a due anni dall’acquisizione del Marchio, accompagna il cammino di rinnovamento impostato dalla nuova dirigenza, meglio descritto nella prossima pagina.


Lo svolgimento del raduno, invece, è stato caratterizzato da un’affluenza tutto sommato ridotta nella giornata di sabato (molti gli stranieri) e di un successo eccezionale domenica, quando sono arrivati in massa anche gli italiani che forse il giorno prima erano in coda alle casse del centro commerciale...

L’organizzazione di quello che, da semplice "ritrovo", per quanto imponente nelle proporzioni, sta diventando anche un evento, ha previsto una serie di spettacoli musicali, di intrattenimenti, la rievocazione del Circuito del Lario, la parata delle vecchie glorie (tra cui la Otto Cilindri, perfettamente rimessa a punto). Domenica, poi, si sono svolte le premiazioni, tra le quali spiccano quelle al gruppo straniero più lontano (Moto Guzzi Club Victoria, addirittura dall’Australia!) e ai piloti più anziani Mario Gelo e Marino Sampietro, entrambi classe 1912. Sabato sera, a cena, Ivano Beggio non ha voluto sottrarsi all’emozionante calore degli appassionati, e si è recato a cena in mezzo al "popolo guzzista": si respirava il ritrovato orgoglio dei fan dell’Aquila, che non ha fatto mancare acclamazioni al presidente, evidentemente riconosciuto come la figura giusta per fare definitivamente riprendere quota al Marchio.


La storica sede di via Parodi sta lentamente ma decisamente cambiando aspetto. I lavori di ristrutturazione e ridefinizione degli spazi sta procedendo in modo non particolarmente veloce, ma da cui traspare la razionalità di scelte che privilegiano la realizzazione di solide basi su cui poi sviluppare il resto del progetto industriale.

Reparto sperimentale (c'era esposto il prototipo del motore VA10 -qui a lato-, ma sembra che non entrerà in produzione), area assistenza e catene di montaggio sono stati ridefiniti nell’ottica dell’efficienza: nuovi banchi prova per i motori, nuovi banchi prova veicoli a fine linea, nuovi concetti produttivi come la catena di montaggio unica per tutti i modelli, nuovi spazi più razionali, nuove procedure per ridurre tempi ed errori. Infine, il museo, che ha trovato una nuova e decisamente meglio fruibile collocazione su due piani (con una deliziosa riproposizione dell’ufficio di Carlo Guzzi con i mobili originali).

 

E, su tutto, le nuove e credibili proposte che Guzzi ha portato a Intermot (la Breva -in produzione a marzo- e le provocazioni semiserie di Griso e MGS/1), e che sono state esposte anche all’interno dell’area che ospita la linea Montaggio Veicoli. Risultati tangibili, dunque, non solo proclami e dichiarazioni d’intenti. Come tutto ciò che appartiene alla sostanza prima che alla forma, la nuova strada Guzzi non ha bisogno di fiumi di parole per essere apprezzata. E non è difficile notare nel ritrovato entusiasmo dei fan e dei dipendenti le tracce di questa credibilità.


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