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KTM Duke 125: siete pronti?

di Stefano Borzacchiello il 21/03/2011 in Moto & Scooter

La nuova ottavo di litro austriaca non è la solita motina ma una naked vera, con un design unico, una ciclistica solida e un motore brioso che farà impazzire i sedicenni e non solo. Sarà in vendita da maggio a 4100 euro chiavi in mano

KTM Duke 125: siete pronti?
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A sedici anni se preferite la moto al solito scooter state già facendo una scelta distintiva. Se poi la moto in oggetto è la nuova KTM Duke 125, allora potete definirvi dei veri motociclisti, perché la nuova ottavo di litro austriaca è una vera moto, con una ciclistica solida e curata, dotazioni di primordine e soprattutto un look inconfondibile che scava un solco profondo con le concorrenti.

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Il prezzo della Duke, 4100 euro chiavi in mano, invece, è allineato a quello dei modelli giapponesi più venduti ma nettamente inferiore a quello delle sportive italiane. La Duke ha nei cromosomi la grinta delle super-naked KTM e infatti questa 125 è nata con un obiettivo: far crescere una nuova generazione di biker che dal centoventicinque arrivi, con molta consapevolezza nella guida, alle moto di cilindrate superiori.
E ora scopriamo come è fatta, ma se siete curiosi di sapere quando potrete vederla dal vivo sappiate che la Duke sarà in vendita da maggio e prima di quella data in ogni concessionaria KTM sarà disponibile un modello da provare… Perché solo provandola potrete capire che differenza ci sia fra questa 125 e le altre.
KTM Duke 125: siete pronti?
La Duke 125 è il primo passo della KTM nel segmento delle moto entry-level di piccola cilindrata. Un progetto avviato dalla KTM nel 2008 e sviluppato congiuntamente alla Bajaj, colosso indiano che detiene il 30% del pacchetto azionario della KTM. Il design, elemento distintivo della Duke, è opera dello studio Kiska di Salisburgo ma la moto non è prodotta in Austria ma a Pune, in India.
Se non ci dicessero che la nuova KTM Duke è solo una 125 cc, parcheggiata sul cavalletto, stenteremmo a crederlo. Per dimensioni e ingombri la nuova Duke sembra, infatti, quasi una naked monocilindrica seicento.
La Duke è una moto che non passa inosservata. Sia per il design anticonformista e spigoloso ma soprattutto per la ciclistica molto curata: telaio in tubi di acciaio, sospensioni WP con forcella a steli rovesciati da 43 mm e mono regolabile nel precarico, impianto frenante ByBre con disco anteriore da 280 mm su cui lavora una pinza ad attacco radiale a due pistoncini e per finire forcellone pressofuso in alluminio.
Il motore, realizzato ad hoc, è un monocilindrico con distribuzione bialbero a quattro valvole, con raffreddamento a liquido e cambio a sei rapporti. Un'unità concepita per un uso stradale che è stata però sviluppata sfruttando l'enorme esperienza della KTM con le 125 e 250 da cross. La potenza, di 11 Kw e 15 CV è quella imposta da Codice ma in questo caso, come potrete leggere nel come va, le "limitazioni" si sentono molto, molto meno. Il merito di questo rendimento è sicuramente da attribuire anche alla perfetta "taratura" dell'elettronica, sviluppata dalla KTM in collaborazione con la Bosch, che consente al motore di avere una risposta pronta ad ogni accelerata e un'erogazione molto omogenea e progressiva dai regimi più bassi fino al limitatore posto intorno agli 11.500 giri.
Lo scarico, posizionato sotto al motore per accentrare le masse e ridurre l'ingombro, è stato progettato apposta per la nuova Duke e, infatti, si integra alla perfezione nella linea della moto.
La strumentazione è un piccolo capolavoro di praticità: un display digitale di piccole dimensioni presenta in maniera molto intuitiva tutte le informazioni e oltre al tachimetro e al contachilometri offre il contagiri e l'indicatore di consumo istantaneo.


Nata per stupire, la Duke ha già un nutrito catalogo di accessori dedicati a cui attingere per personalizzarla: si va dai paramani, alle protezioni sul manubrio, al coprisellino, ai led da incastonare nel serbatoio. Se volete saperne di più, fate un salto sul sito dedicato alla nuova Duke: www.125duke.com.
KTM Duke 125: siete pronti?
Salti in sella alla Duke 125 e ti sembra di conoscerla da sempre tanto è intuitiva ed equilibrata. La posizione di guida, infatti, mette d'accordo tutti. Che siate alti o bassi non fa differenza, sulla Duke tutti si trovano a proprio agio: merito del manubrio ampio, sistemato alla giusta distanza dalla sella, e anche delle pedane arretrate e rialzate che sono proprio nel punto in cui le si vorrebbe per guidare, né troppo avanti né troppo indietro, quindi l'ideale anche per chi cerca in una moto una posizione di guida aggressiva. Il serbatoio, stretto sui fianchi, e la sella ben sagomata favoriscono i movimenti in sella e garantisco un ottimo controllo della moto.
Girata la chiave, la strumentazione della Duke mostra un messaggio di benvenuto esplicito: "Sei pronto?"E aggiungiamo noi: "a divertirti?"
Una danza metropolitana
Innestata la prima con un movimento veloce del piede e una leggera pressione delle dita sulla leva della frizione inizia un vero e proprio spasso. La KTM è maneggevole nel traffico proprio come uno scooter compatto ma molto, molto più divertente da guidare. Ogni mattina non vedrete l'ora di andare a scuola per poter pilotare la vostra KTM e la strada di tutti in giorni vedrete cambierà faccia. Con la Duke, infatti, si riescono a fare numeri quasi da stuntman... senza esserlo. La Duke ha un'agilità sorprendente, merito di una ciclistica molto comunicativa e di un peso contenuto (118 kg a secco). Affrontare anche una semplice rotonda cittadina diventa emozionante quasi come entrare in curva in pista: l'anteriore è rapido nello scendere in piega e le gomme di primo equipaggiamento (prodotte come il resto della moto in India) sorprendono per l'aderenza che offrono anche a moto molto inclinata. Nei cambi di direzione poi è velocissima!
La frenata della Duke è potente e allo stesso tempo molto gestibile e dosabile anche in condizioni quasi al limite: il disco anteriore offre una potenza decelerante esagerata e, grazie anche alla forcella (con steli da 43 mm) ben sostenuta, si riescono a fare anche degli stoppie con disinvoltura, stesso discorso per il freno posteriore che se azionato con decisione consente di lasciare una firma nera in staccata a ogni ingresso di curva. Con la Duke, l'avete capito, anche senza volerlo si è portati ad esagerare… Anche per quanto riguarda il rendimento del motore i detrattori delle quattro tempi dovranno ricredersi.
Il monocilindrico, nonostante la ridotta cavalleria imposta dal Codice, spinge con una discreta verve fin dai regimi più bassi e invita a infilare le marce in rapida successione per raggiungere in fretta la velocità massima, prossima ai 110 km/h indicati. L'erogazione del mono austriaco è l'ideale per imparare a guidare una moto: molto lineare e priva di picchi ingestibili (tipici dei vecchi 2T) così che anche i ragazzi o le ragazze alle prime armi si troveranno subito a proprio agio senza il minimo stress.
E poi, i quattro tempi hanno un bel sound. La voce dello scarico di questo propulsore è si è pacata ma quando si tirano le marce arrivando in zona limitatore (chicca: sulla Duke c'è anche la spia che segnala il cambio marcia) il mono emette un ruggito profondo.
Il cambio, preciso negli innesti, e la frizione, morbida da azionare anche con due sole dita, lavorano in perfetta sintonia e nel traffico quando le scalate sono frequenti non prestano il fianco a critiche. Solo nelle soste al semaforo a volte capita di dover "giocare" un po' con il selettore per trovare la folle. Le vibrazioni trattandosi di un monocilindrico sono percepibili a tutti i regimi ma restano sempre ad un livello più che sopportabile.
La Duke è una moto pensata per essere usata tutti i giorni e quindi anche il comfort è importante, le sospensioni aiutano infatti a digerire abbastanza bene buche, tombini e pavè mentre la sella, nonostante l'imbottitura soffice, dopo qualche ora si rivela poco confortevole. Un aspetto su cui a sedici anni diciamolo, si può anche sorvolare.

E i consumi? Niente male nella nostra prima presa di contatto: dopo quasi cinquanta chilometri abbiamo visto scendere solo di una tacca l'indicatore e quindi è facile supporre percorrenze intorno ai 30 km/l.
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