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KTM 990 SMT e SMR

di Riccardo Capacchione il 16/02/2009 in Moto & Scooter

Un motore, un telaio, due moto dall'indole differente. Cattiva e dalla forza bruta la SMR, venduta a 13.300 euro chiavi in mano, mentre la divertente SMT, disponibile a 12.910 c.i.m., è dedicata a chi non vuole rinunciare ai viaggi

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Dire "Kappatiemme" è come dire competizioni, gare, agonismo.
Le tassellate austriache sono da sempre moto pronto-gara o quasi e anche quando la Casa di Mattighofen si è lanciata sull'asfalto lo ha fatto con modelli dall'impronta marcatamente sportiva, e non solo per quel che riguarda la gamma a un cilindro. Basta dare una rapida occhiata a quel capolavoro di compattezza e razionalità tecnica che è il bicilindrico LC8 per capire che quei 990 cc non sono fatti per una viaggiatrice sorniona.
Infatti il telaio a traliccio della Supermoto che ospita questo propulsore è pensato per azzannare le curve, complici delle sospensioni ultraregolabili, freni da vera racer e, non ultimi, una posizione di guida e un'estetica pensati per danzare tra le curve. Certo, delle scelte così radicali sacrificano il comfort sull'altare delle prestazioni limitando parecchio il raggio d'azione della SM. Probabilmente molti potenziali clienti hanno abbandonato l'idea dell'acquisto di una Supermoto proprio perché mete apparentemente vicine, come ad esempio le coste liguri per i motociclisti milanesi, diventano viaggi impegnativi per i… fondoschiena di molti piloti, a meno di essere dei veri "duri del manubrio".
La nuova Supermoto Travel, proposta quest'anno dalla KTM, con pochi ma mirati accorgimenti, risolve il dilemma tra le performance a tutti i costi e la voglia di lunghi viaggi. Un cupolino che protegge il busto del pilota, delle sospensioni dalla corsa ridotta (dai 180 mm della sportivissima SMR si passa ai 160 mm della SMT) per ridurre il beccheggio in frenata e accelerazione mantenendo però la medesima luce a terra, una sella 20 mm più bassa (855 mm la distanza dal suolo) e un inedito e semplicissimo sistema di aggancio per le borse laterali e il bauletto e, voilà, la motardona austriaca diventa d'incanto più godibile e confortevole. In comune con la sorella "cattiva" SMR restano i 115 CV (85 kW) 9000 giri e i 9,9 kgm (97 Nm) di coppia a 7000 giri, a garanzia di prestazioni di tutto rispetto.
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Supermoto "T", per viaggiare, o "R" per picchiare duro anche le sportive race-replica nelle curve dei circuiti? Un dilemma la cui soluzione sta a voi, il nostro compito è di fornirvi più informazioni possibili per effettuare la giusta scelta.
La presentazione internazionale dei due modelli KTM è avvenuta nell'incantevole cornice dell'Algarve, nell'estremo sud del Portogallo. La primavera incipiente e le curve perfette delle strade deserte che si snodano appena dietro le spiagge ventose sono l'ambientazione perfetta del test. Il minimo saltellante del bicilindrico quattro valvole ad iniezione promette grandi cose, mantenute non appena affrontiamo le prime curve: l'accelerazione portentosa spinge con forza la SMT tra una svolta e l'altra, e la Supermoto si conferma… superdivertente grazie alla ciclistica sincera, neutra in percorrenza e precisa nell'impostare la traiettoria. La posizione di guida azzeccata assicura feeling e comfort e anche nei tratti autostradali che ci accompagnano fino ai fianchi delle colline dell'Algarve non soffriamo, grazie alla protezione che la semicarenatura garantisce al busto. La SMT vibra un po', ma non in maniera insopportabile, le sospensioni contengono il beccheggio grazie anche alla buona frenatura idraulica. L'impianto frenante anteriore è potente, tanto che i neofiti probabilmente gradirebbero un pizzico di modulabilità in più, dato che le pinze mordono i dischi senza troppe premesse, il che, con gomma anteriore fredda e fondo viscido, richiede un attento controllo da parte del pilota nella prima fase di frenata. Davvero esaltante la trazione in uscita di curva, il pneumatico posteriore non gioca brutti scherzi anche spalancando il gas, grazie all'ottimo lavoro della sospensione, priva di leveraggi progressivi. Nella stagione calda il calore generato dai silenziatori e dal tratto di collettore sotto la sella infastidiscono non poco, una pecca per una moto votata al turismo, così come la capienza delle borse laterali (optional), davvero ridotta.
Nel complesso l'efficacia di questa moto nel misto è impressionante, e la dinamica della SMT è di tale soddisfazione che i difetti sopra evidenziati passano velocemente in secondo piano, così come i 7 kg in più che la KTM dichiara rispetto all'essenziale Supermoto R.
Le performance pure e le scelte tecniche senza il minimo compromesso caratterizzano infatti la SMR, che abbiamo messo alla frusta sui saliscendi della nuovissima pista di Portimao. Stivale da motard ben in avanti o ginocchio a terra, il risultato cambia di poco. Questa motardona priva di qualsiasi riparo aerodinamico, che sfoggia dettagli di pregio come le pinze monoblocco e i cerchi Marchesini d'alluminio forgiato, anche su un tracciato veloce come quello portoghese impressiona per le prestazioni che non fanno rimpiangere più di tanto una sportiva carenata. La guida di traverso le si addice perfettamente ma attenzione a non forzare troppo gli ingressi in curva: l'avantreno non ha il carico statico proprio di una sportiva e di questo bisogna tenere conto per non incappare in perdite di aderenza del pneumatico anteriore. Il contro - anzi, il pro! – è la propensione a impennante interminabili, se siete amanti della cabrata artistica vi innamorerete perdutamente di questa moto.
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