BMW R1100 S Replika

Un pomeriggio ad Adria con la Boxer più cattiva. Se pensate che telelever, paralever e cardano siano roba da vecchietti dovreste fare un giro su questa. Certo, pesa e non è un missile, ma è tra le sportive più facili e sfruttabili sul mercato

di Fabio Cormio, foto MV

Si può essere “giapponesisti” fino al midollo, oppure Ducatisti fino in fondo all’anima. Ma quando una motocicletta è bella e va bene, qualunque sia il continente di provenienza o il marchio sulla carena, non c’è molto da stare a discutere: bisogna tirar giù il cappello e riconoscerle gli onori che merita. In questo caso, eventuali perplessità non nascerebbero per il marchio in sé (che, anzi, è ampiamente riconosciuto tra i grandi del mondo moto), bensì per la destinazione d’uso del veicolo in questione: infatti parliamo di una BMW sportiva. E qui comincia il (moderato, in effetti) stupore. La BMW R1100 S, che già conosciamo , è questa volta nella veste estrema BoxerCup Replika.

Replica di cosa? Beh, della moto protagonista del monomarca dedicato, la Boxer Cup, appunto. Un trofeo che nel 2005 non prenderà il via per lasciare spazio a un campionato da correre con le naked quattro cilindri K1200 R. Cosa cambia rispetto alla moto standard? Beh, oltre alle grafiche, che le conferiscono evidentemente quel particolarissimo sapore racing in salsa tedesca,
la variazione più consistente sta nell’assetto: le sospensioni sono alte, e quindi lo è anche la sella. Questo migliora la maneggevolezza, ma serve soprattutto ad evitare (perlomeno a ritardare) lo sfregamento dei cilindri sull’asfalto quando si piega molto.

In ogni caso, la Replika monta coperchi delle valvole in carbonio, con tanto di placchetta in acciaio. Il pneumatico posteriore è un 180/55 (come le supersportive giapponesi e italiane, per intenderci), contro il 170 della versione base. Nessuna iniezione di potenza dichiarata: i cavalli erogati dal Dual Spark 1100 restano 98, nonostante si sia intervenuti sulla centralina e siano stati montati scarichi Laser.

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Quando arriviamo ad Adria col furgone, la prma cosa che vediamo è la corsia box gremita di Ducati e ducatisti. E' una giornata di festa per il team NCR Xerox (di Stefano Caracchi), e ai giornalisti è permesso girare e fare foto. Un po' ci dispiace non poter seguire l'esempio degli altri, che si mettono in fila per provare la 999 di Mc Coy e l'affascinante Millona, e mentre infiliamo la tuta "rimproveriamo" infantilmente la BMW che siamo venuti a provare: "ma con tutte le sportive che ci sono, perchè devo perdere tempo con 'sto camion?". Questo prima della sorpresa.

La temperatura è gradevole, il cielo minaccia pioggia, ma alla fine i nuvoloni ci risparmiano. Si sta a schiena dritta sul morbido sellone, mentre i semimanubri piuttosto larghi favoriscono una posizione più da naked che da sportiva. Un giro a passo allegro è sufficiente a scaldare le Metzeler Sportec M-1 di serie, che ci confermano una volta di più le loro doti di tenuta e versatilità. Rispetto alla versione standard, la Replika mette in evidenza un maggior vigore nella zona centrale del contagiri; ma l'erogazione resta molto morbida e lineare, senza particolari picchi, che comunque arriverebbero al pilota filtrati dal particolare schema ciclistico BMW.

Ma parlavamo di sorpresa, poco sopra: quale sorpresa? Forse quella di una moto più veloce, più potente o meglio frenata rispetto alle aspettative? No. Bensì quella di un bel pachiderma (per le proporzioni odierne) da 230 kg, con "solo" un centinaio di cavalli, eppure di una facilità e di una sincerità disarmanti. E' proprio quest'ultima qualità a colpire: la moto trasmette un senso di sicurezza in staccata e in percorrenza di curva del quale inizialmente stentiamo a fidarci, temendo una reazione repantina e incontrollabile. E invece niente ondeggiamenti, niente perdite di aderenza: addirittura ci è accaduto di inclinare troppo la moto e trovarci a far perno, per qualche attimo che sembra eterno, con la placca d'acciaio a protezione dei cilindri che striscia sull'asfalto e con la ruota anteriore sollevata. Sembra inevitabile la caduta, e invece, nonappena il pneumatico tocca di nuovo terra, la moto riprende la sua traiettoria come se nulla fosse.

La R1100 S costa, in questa versione, oltre 14.000 euro. Più di una mille gipponese di ultima generazione, rispetto alla quale ha poco più della metà dei cavalli e mezzo quintale in più da portarsi appresso. Ha senso comprarla? Sì, può averlo se quello che si cerca non sono le pretazioni assolute, ma la versatilità. La Replika ti mette a tuo agio da subito perchè ha un motore che è un burro (l'unico ostacolo è l'altezza della sella) e ha sospensioni regolabili in pochi secondi coi classici manopoloni, così da trasformarla facilmente da sport-tourer a supersportiva. Inoltre, un atout di questa inconsueta bavarese è la tiratura limitata. Presto questa versione della S potrebbe diventare un richiestissimo oggetto da collezione.

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Motore: Boxer a 2 cilindri a 4 tempi, 4 valvole per cilindro, alesaggio x corsa 99 mm x 70,5 mm, cilindrata 1.085 cm³, potenza max 98 CV a 7.500 giri/min, coppia massima 97 Nm a 5.750 giri/min, iniezione elettronica Bosch, accensione elettronica, avviamento elettrico.

Trasmissione: cambio a 6 marce con innesti frontali, trasmissione secondaria ad albero cardanico, frizione monodisco.

Ciclistica: telaio in 3 parti: anteriore, posteriore e motore con funzione portante. Sospensione anteriore Telelever BMW Motorrad, Ø dei foderi 35 mm. Sospensione posteriore Forcellone monobraccio in fusione d'alluminio con Paralever.
Cerchi da 17” in lega leggera con design a 5 doppie razze, pneumatico anteriore 120/70-ZR 17, pneumatico posteriore 180/55-ZR 17. Freno anteriore: impianto frenante EVO a doppio disco flottante (Ø 305 mm), freno posteriore a disco singolo (Ø 276 mm), pinza flottante a 2 pistoncini.

Dimensioni: passo (in assetto normale) 1.478 mm, lunghezza 2.180 mm, larghezza (compresi specchi) 880 mm, altezza (senza specchi) 1.160 mm, altezza sella con peso a vuoto 800 mm, peso a secco 208 kg. Capacità serbatoio: 18 l.