A due gare da un sofferto debutto in pista, ecco svelati altri dettagli della ?verdona? per il MotoGP 2003. Eckl nominato responsabile del team ufficiale
di Alberto Dell'Orto

La Kawasaki fa trapelare qualche altra informazione sulla nuova moto da GP, che, anche se in pista non ha esattamente fatto faville, ha subito attirato l?attenzione di tutti grazie alle linee anticonvenzionali e all?attesa per il ritorno di un marchio da due decenni lontano dai gran premi. In realtà non ci sono notizie tecniche totalmente nuove, per cui l?analisi che abbiamo pubblicato prima della vacanze è ancora valida.



Ci sono però una serie di foto che sostituiscono quelli che prima erano semplici disegni, e che ci permettono qualche valutazione aggiuntiva, mentre le foto in studio della moto completa ritraggono ora la versione definitiva e non il prototipo visto nelle precedenti foto ambientate.
Il motore, ora decisamente più nitido rispetto al disegno della volta scorsa, mostra alcuni particolari come la batteria di corpi farfallati (anzi, ?ghigliottinati??) dell?iniezione, che hanno la particolarità di utilizzare valvole del gas di derivazione carburatoristica.



Interessante notare la frizione a secco: probabilmente il reale vantaggio non è tanto in termini di riduzione delle perdite per attrito (la campana non è frenata dall?olio presente nel motore, ma deve comunque lavorare con un paraolio), quanto la maggiore capacità di sopportare sfrizionate assassine senza bruciarsi.
I due coperchietti sul lato della bancate dei cilindri indicano chiaramente la presenza di un comando di distribuzione a ingranaggi (coprono le aperture da cui vengono infilati i perni degli ingranaggi e registrata la loro posizione).



Il telaio mostra nella foto la notevole estensione della presa d?aria anteriore, le sedi per i cuscinetti di sterzo conformate a morsetto per variare la posizione delle bussole di supporto e dunque inclinazione sterzo, interasse e avancorsa, mentre il fulcro del forcellone è supportato da piastre inseribili nel telaio, che consentono di variarne la posizione in base alle esigenze in termini (soprattutto) di trazione e variazione di carico.

L?aerodinamica, infine, viene definita dalla stessa Kawasaki come anticonvenzionale: alla ricerca della migliore penetrazione sono stati infatti studiati i vari spigoli della carrozzeria, che, in posizioni ?strategiche?, dovrebbero contrastare l?insorgere di turbolenze (che dissipano energia e dunque frenano la moto). La Casa definisce queste linee come quanto di più vicino alla perfezione: i dati in pista ci diranno se è vero.