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Aprilia RSV 1000 Tuono Fighter

il 13/09/2002 in Moto & Scooter

Non è ricercata nei materiali e nella componentistica come l’ormai introvabile e carissima Tuono-R ma, su strada, di pezzi da oreficeria non se ne sente il bisogno e con la Fighter, chi ha polso e coraggio può sbaragliare il campo.

Lo scorso maggio, quando è stata presentata dinamicamente alla stampa internazionale, molti motociclisti sportivi avranno sicuramente proferito un sacco d’imprecazioni rivolte alla malasorte. L’Aprilia Tuono, “l’animale da rodeo” ammirato al Motor Show e sognato durante tutto l’inverno, era arrivato ma, in soli 200 esemplari per i soliti ricconi con il portafoglio gonfio di banconote di grosso taglio (18.000 Euro f.c.).

 Il verdetto dei fortunati addetti ai lavori (Montonline compreso) che sono montati in sella alla Tuono da “nababbi”, poi, tanto per “rincarare la dose” era stato unanime; super positivo e con una gran enfasi per le sue eccezionali qualità dinamiche e per l’enorme divertimento offerto nella guida. “Mettere una pietra sopra” al sogno Aprilia 1000 Tuono, a quel punto, per la maggior parte è apparsa come l'unica cosa da fare, mentre altri avranno sicuramente pensato alla solita sparata degli uffuici marketing costruita a regola d’arte tanto per fare notizia.

 I “ragazzi” di Noale responsabili del progetto, capitanati da un “Tedesco molto italiano” come l’Ing. Nennewitz, invece non sono certo degli insensibili  ed ora, o meglio, da ottobre, finalmente arriva anche la maxi funbike Aprilia in versione “umana” che, anche se ad un prezzo di 11.830 Euro f.c. non proprio “popolare” .  Si chiama Tuono Fighter ed è finalmente abbordabile anche dal pubblico più vasto.

 La super naked di Noale, l’abbiamo saggiata sulle strade del contrafforte montuoso dell’Alto Garda, nel comprensorio tra Caprino Veronese/Brentonico/Avio e il risultato, anche se chi scrive, non ha provato la Tuono-R, è sintetizzabile in un “brava Aprilia”.

Del carbonio e kevlar a profusione, delle ricercate sospensioni Ohlins e dei cerchi OZ, dei 4 CV in più (130 CV contro i 126 della Fighter) e dei chili in meno della Tuono-R, infatti, su un terreno di “caccia” ideale come le sinuose strade di montagna dove si è svolto il test, alla prova dei fatti, non se n’è sentita affatto la necessità.

 La base ciclistico/motoristica sulla quale nasce la Tuono Fighter, del resto, è quella dell’ottima RSV 1000 e, anche se riconfezionare una ipersportiva mettendogli il manubrio largo non sempre equivale ad ottenere una streetfighter ad alto potenziale tecnico ed emotivo, in questo caso gli uomini Aprilia ci sono riusciti alla grande. Al primo approccio, chi ha nel suo background motociclistico un’esperienza su moto fuoristrada, in sella alla Tuono Fighter è quasi come un “ritorno a casa”; il manubrio è da motocross e la sensazione di totale controllo dell’avantreno che ne deriva, è quasi impressionante per una moto 100% stradale.

 Le pedane, ben misurate per altezza e arretramento, poi, sono le stesse della RSV 1000 e l’inserimento non troppo marcato nel corpo della moto offerto al pilota dal gruppo sella/serbatoio, fanno il resto e la favorevole sensazione d’essere a bordo di una supermotard un po’ cicciona è assolutamente evidente.

Per comprendere che la Tuono Fighter non è una supermotard ingrassata ma, bensì, la probabile castigamatti stradale delle racing replica, però, non occorre percorrere molta strada. La moto, infatti, risponde tanto bene ai comandi del pilota che ispira subito fiducia e rappresenta un vero invito a nozze per chi ama la guida sportiva d’attacco e un po’ funambola.

Dove ci sono le curve, infatti, con la Tuono Fighter, quasi tutto sembra possibile e, forse, fin troppo facile. La “staccatona”, con relativi ondeggi del retroreno modello pilota professionista impegnato nella ricerca della superpole, l’entrata in curva con i freni ancora ben “tirati” e l’eventuale correzione della traiettoria quando si è un po’ esagerato, infatti, con il manubrio largo della super funbike Aprilia, sono operazioni tanto naturali, quanto quasi impossibili per i “terrestri” con una moto a mezzi manubri, da lasciare esterrefatti. E la conferma, della guidabilità a prova di smanettone DOC garantita dalla Tuono Fighter, l’abbiamo avuta fuggendo (ora lo possiamo dire) dal percorso predisposto da Aprilia per la prova; la strada che da Caprino Veronese porta a Spiazzi e al Monte Baldo dove, sino a pochi anni fa si svolgeva una nota corsa in salita per le auto e dove nei week end molti motard si sfidano in grandi duelli all’ultima frizionata.

 Lontano dai “guardiani” Aprilia e sullo stretto toboga che, poi, costeggia il Monte Baldo e sulla guidate strade che, andando in direzioni diverse, portano ad Avio e a Brentonico, infatti, abbiamo potuto scatenarci dando fondo a tutte le nostre risorse motociclistiche e a quelle della 1000 Tuono. Il risultato, è stato che ci siamo divertiti come pazzi a sbatacchiare la moto a destra e sinistra nel tratto di toboga con una facilità impressionate per una maxi moto, che ci siamo esaltati per la cattiveria, soddisfazione e sicurezza con cui si può aggredire l’asfalto nei tratti di percorso a media velocità dove, la buona protezione aerodinamica offerta dal cupolino fino a 150 km/h, permette di concentrarsi al 100% nella guida e di sfruttare al massimo le grandi doti di tenuta di strada tipiche di una supersportiva pura.

 Il tutto, “condito” da un comportamento sempre facilmente comprensibile quando esagera e da un motore che, con la riuscita cura ricostituente in termini di vigore ai bassi e  medi regimi, attuata dai progettisti Aprilia, poi, garantisce  la possibilità di cogliere emozioni di guida sportiva davvero fuori del comune. Il V2 di 60° della Tuono Fighter, infatti, spinge bene già da 4.000 giri ma, da quota 6.500, quando probabilmente potenza e coppia marciano di pari passo, con una sensibile botta cambia tono, trasformandosi da docile compagno di viaggio, in uno sportivo lottatore capace, con un progressivo decollo della ruota anteriore in uscita di curva e un'autentica verve racing, di farti sentire l’indiscusso signore e padrone della strada.

Motore: a 4 tempi, Bicilindrico a V di 60°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 97x67,5 mm, cilindrata 997,62 cc, rapporto di compressione 11,4:1, distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter secco con serbatoio separato. Alimentazione: iniezione elettronica multipoint indiretta, un iniettore per cilindro con corpo sfarfallato da 51 mm, capacità serbatoio 18 litri di cui 4,1 litri di riserva. Accensione: elettronica digitale TSI, 2 candele per cilindro. Avviamento: elettrico. Sistema di scarico: Ero uno o con catalizzatore.
Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti diritti, frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico e sistema antisaltellamento PPC, cambio a 6 marce, finale a catena.
Ciclistica: telaio perimetrale in alluminio con reggisella smontabile, inclinazione asse di sterzo 25°, avancorsa 99 mm. Sospensione anteriore: forcella Showa rovesciata ultraregolabile con steli da 43 mm, escursione ruota 120 mm. Sospensione posteriore: progressiva con ammortizzatore Boghe oleopneumatico ultraregolabile, escursione ruota 135 mm. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera, pneumatico radiale 120/70 -17”, posteriore tubeless in lega leggera, pneumatico radiale 190/50-17”. Freni: anteriore a doppio disco flottante Brembo serie Oro da 320 mm, pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco da 220 mm, pinza a doppio pistoncino, tubi idraulici in teflon e con treccia metallica.
Dimensioni e peso: interasse 1415 mm, lunghezza 2070 mm, larghezza 800 mm, altezza sella 820 mm. Peso a secco n.d.
Prestazioni: potenza CV 126 (96 kw) a 9.500 giri., coppia 10,3 kgm (101 Nm) a 7.250 giri, velocità massima n.d. km/h.
Omologazione Euro-1: si’

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