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BMW F 650 GS

il 20/05/2001 in Moto & Scooter

Sembra una moto da fuoristrada, ma è solo pretattica. La monocilindrica tedesca predilige l'asfalto, e lo dimostra con ottime caratteristiche di guida. Il prezzo, però, è elevato

BMW F 650 GS


di Riccardo Girardelli, foto Gianluca Bucci




Quando la BMW decise di ritornare sul mercato con una monocilindrica, stipulò un accordo perchè fosse Aprilia, sotto supervisione e secondo capitolati BMW, ad assemblare le F 650. Ciò presentava per la Casa di Monaco il vantaggio di non dover aspettare i tempi necessari per la realizzazione di un nuovo stabilimento (quello storico di Monaco non avrebbe permesso l’aumento dei numeri di produzione), mentre al marchio di Noale permetteva di impiegare capacità produttive eccedenti le esigenze e, anche, di crearsi un know-how specifico sulle moto di cilindrata importante.





Lo scorso anno BMW ha iniziato la produzione autonoma della serie F in Germania, nel nuovo stabilimento altamente automatizzato di Berlino. In occasione di questo cambiamento fu dato vita a un nuovo progetto, che rispetto alla 650 ST prevedeva una rivoluzione totale dal punto di vista sia tecnico che estetico.
La nuova F 650 GS, completamente aggiornata a livello meccanico e dotato di una carrozzeria decisamente più filante e aggressiva, ha riscosso un notevole successo di vendite andando a inserirsi in un segmento molto affollato dalla concorrenza ma povero di novità vere.




Certo, il prezzo non può essere definito popolare, ma da sempre la politica della BMW è di fornire alla clientela prodotti di alto profilo tecnico, estetico e di fruibilità.
Anche per questo modello gli optional e gli accessori disponibili sono numerosi: basti citare l’impianto ABS, le valigie dedicate in due versioni, le manopole riscaldate e il navigatore satellitare.






La monocilindrica F650 si affida al collaudatissimo motore di produzione Rotax ,utilizzato anche da Aprilia sulla Pegaso, al quale sono state apportate nella sua ultima versione svariate modifiche e migliorie richieste epecificamente dalla BMW. Sin dalla prima versione la testata differiva da quella della Pegaso (quattro valvole anziché cinque), mentre l’albero motore gira su bronzine invece che su cuscinetti a rotolamento.

In quest’ultima versione tutta la fluidodinamica ha beneficiato dell’enorme esperienza della Casa sui motori auto (versioni M per prime). In particolare i condotti di aspirazione sono stati profondamente rivisti e hanno ora un andamento quasi verticale, molto più efficiente per il rendimento volumetrico. Inoltre è stato adottato un sistema di alimentazione affidato a una iniezione elettronica integrata con l’accensione: in combinazione con l’elevato rapporto di compressione (11,5:1), questa scelta permette di ottimizzare il rapporto potenza/consumi/emissioni; lo scarico con catalizzatore a tre vie coadiuvato da una sonda lambda permette al motore di rispettare senza problemi le norme antiinquinamento.




La parte ciclistica ha subito una rivoluzione completa.
Ora il telaio è di tipo a doppio trave in tubi di acciaio e permette il posizionamento del sistema di iniezione sotto il finto serbatoio che funge da air box.
Il vero serbatoio del carburante è sotto la sella, con il tappo di introduzione sulla parte posteriore destra della moto. Questa ubicazione migliora notevolmente il bilanciamento generale del veicolo abbassandone il baricentro.






La Bmw ha progettato la F 650 con l’ausilio di un programma di simulazione computerizzata al fine di soddisfare i principio di “concezione ergonomica totale”: possiamo sottoscrivere la completa riuscita di questa nuova filosofia di progettazione. La conformazione del serbatoio e la presenza di un cupolino, ben proporzionato e funzionale, garantiscono una protettività aerodinamica e una notevole comodità anche nei lunghi tratti autostradali (almeno fino alle velocità di legge).





Le pedane del passeggero sono comode grazie al buon rapporto di altezza rispetto al piano di seduta, mentre abbiamo riscontrato nella parte sinistra una maggiore vibrazione probabilmente causata dalla vicinanza del collettore di scarico, che nelle lunghe percorrenze genera anche un calore un po’ fastidioso. Interessanti le prese d’aria che allontanano dal pilota i flussi d’aria calda provenienti dal radiatore. Il bocchettone del serbatoio spostato nella fiancata posteriore destra, è una soluzione ineccepibile tanto esteticamente quanto a livello di funzionalità in caso di viaggi lunghi: si può fare rifornimento senza spostare eventuali borse dal serbatoio. Però eventuali “eccedenze” incontrollate colano direttamente sulla ruota posteriore.




La strumentazione appare completa e ben leggibile anche di nott, mentre i comandi riprendono i classici canoni BMW, ma finalmente il pulsante del claxon è in una posizione sensata






Nonostante il peso decisamente più elevato delle rivali monocilindriche, la F 650 GS si guida con estrema facilità ed è godibilissima nel traffico in virtù del baricentro basso, del manubrio ampio e della regolarità di erogazione del motore. In più, grazie all’ altezza sella contenuta in 780 mm, la F 650 GS è adatta anche alle donne e in generale a piloti di statura e struttura fisica non particolarmente prestanti.
Il cambio non brilla in quanto a manovrabilità, ma si dimostra preciso negli innesti e ben scalato nei rapporti. Inoltre la frizione è morbida, non strappa ed è ben modulabile, anche se la leva è un po’ distante dalla manopola.




Il fuoristrada non è il suo terreno preferito: il baricentro basso aiuta, ma quando si va oltre un semplice sterrato peso e sospensioni mostrano con evidenza una destinazione d’uso stradale. Invece su asfalto si mostra stabile alle alte velocità, e nel misto sfodera le sue doti migliori. Nello stretto poi è magistrale: veloce negli inserimenti e agile nei cambi di direzione, offre un avantreno preciso, grazie anche alla sua corretta distribuzione dei pesi.





In curva è agile e prevedibile, leggera e stabile, tanto da permettere agevolmente di arrivare allo strisciamento delle pedane in tutta sicurezza. Le sospensioni risultano progressive e sensibili: la forcella filtra bene le asperità senza affondare troppo, mentre il monoammortizzatore ha una taratura efficace, ma fa sentire un po’ le sconnessioni.
Il freno anteriore richiede un certo sforzo di azionamento per ricavarne le massime prestazioni, ma offre una potenza decisamente soddisfacente e un’ottima modulabilità. Solo guidando con ritmi molto serrati si avverte qualche manifestazione di fading.
Di tutto rispetto è la velocità di punta indicata in oltre 175 km/h, specie se si tiene conto che il consumo medio sfiora i 20 km/litro.


Motore: a 4 tempi, monocilindrico, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 100 x 83 mm, cilindrata 652 cc, rapporto di compressione 11,5:1; distribuzione bialbero a 4 valvole, comando a catena; lubrificazione a carter secco. Alimentazione a iniezione elettronica, corpo farfallato da 43 mm; capacita’ serbatoio 16 litri. Accensione elettronica integrata con l’iniezione. Avviamento elettrico.

Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multiidisco in bagno d’olio con comando a cavo; cambio in cascata a 5 marce; finale a catena.

Ciclistica: telaio a doppio trave in acciaio, inclinazione asse di sterzo 29°, avancorsa 113 mm. Sospensione anteriore: forcella telescopica con steli da 41 mm, escursione 165 mm; sospensione posteriore: forcellone in alluminio e monoammortizzatore regolabile con comando progressivo, escursione ruota 165 mm. Ruote: anteriore tubeless a raggi con canale in lega leggera, pneumatico 100/90-19”; posteriore tubeless a raggi con canale in lega leggera, pneumatico 130/80-17”. Freni: anteriore a disco da 300 mm, pinza flottante a 2 pistoncini affiancati; posteriore a disco fisso da 240 mm, pinza flottante a 1 pistoncino affiancati.

Dimensioni e peso: interasse 1480 mm, lunghezza 2175 mm, larghezza 785 mm, altezza sella 780 mm. Peso a secco 193 kg.

Prestazioni: potenza 50 CV (37 kW) a 6500 giri, coppia 6,1 kgm (60 Nm) a 5000 giri, velocità 166 km/h.

Omologazione Euro-1: si’
BMW F 650 GS
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