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Mostra-scambio Novegro 5-2001

il 06/05/2001 in Moto & Scooter

La kermesse milanese al suo secondo appuntamento dell'anno, un po' sotto tono rispetto alle edizioni precedenti.

Mostra-scambio Novegro 5-2001
Su base Honda CB 750/900K questa special di Segale a prezzo da definire. Molto diffuse negli anni 70’, quando le ciclistiche giapponesi lasciavano decisamente a desiderare, queste special made in Italy (Segale, Segoni, Bimota, Samoto) stanno conosce


di Luigi Bianchi e Alberto Dell'Orto, foto L. Bianchi




Novegro. Una frazione di un comune (Segrate) in provincia di Milano, famoso soprattutto per ospitare sul proprio suolo una parte consistente dell’aeroporto di Linate, e di subirne l’inquinamento acustico. Eppure la mostra-mercato di moto e auto d’epoca (più ricambi vari) è diventata, grazie anche ai tre appuntamenti annuali, un punto di riferimento nel settore.
Forse il motivo è da cercare anche nella vicinanza al resto d’Europa (Monaco di Baviera dista quanto Roma), ma il fatto certo è che dopo Imola la manifestazione più ricca e seguita è proprio questa.
L’appuntamento dei primi di maggio è però quello che tradizionalmente ha meno fortuna. Inoltre le piogge insistenti dei giorni precedenti l’appuntamento hanno fatto facilmente prevedere la presenza massiccia di fango nelle aree esterne, che sono anche quelle dove si concentrano gli appassionati “generalisti” e dove è più facile combinare un buon affare, a patto di sapere con molta precisione ciò che si sta cercando.
L’offerta di motociclette ha visto un generale calo di numeri e qualità: alcune belle moto degli anni Cinquanta ben restaurate (a prezzi invariabilmente adeguati), molte cross a due tempi degli anni a cavallo del 1980, sportive di una decina d’anni fa e qualche 125 non depotenziata. Quasi sparite le “medie cilindrate” italiane degli anni Cinquanta-Sessanta (Morini, Aermacchi, Ducati...), insieme alle classiche maxi degli anni Settanta (qualche Kawasaki 500/550 e poco altro, oltre a un discreto numero di Guzzi 850 ex-Carabinieri). Per una strana coincidenza erano invece presenti ben tre distinte e non troppo comuni Sunbeam bicilindriche 500 S7 e S8 (che differiscono per il diametro dei cerchi): sono particolari perché dotate di motore completamente in alluminio di scuola automobilistica, con gruppo termico raffreddato ad aria disposto longitudinalmente, cambio separato e trasmissione ad albero.










In attesa che Piaggio rilanci definitivamente lo storico Marchio di Arcore, sono i Moto Club che tengo alta la bandiera, così come è successo a Novegro, dove si poteva visitare una mostra tematica dedicata alle Gilera da fuoristrada con motore a 2t, protagoniste dell’enduro e del cross nel decennio a cavallo degli anni ’80. La storia fuoristradistica della Gilera giustifica ampiamente questa scelta, vista la sua presenza su questi campi di gara sino dai primi anni ’50, prima con le Saturno da cross, poi con le piccole monocilindriche a 4t protagoniste della regolarità internazionale sino agli inizi degli anni ’70. Addirittura, in quel periodo le 124 Regolarità Casa e le 125/175 Regolarità Competizione sono state un must come mezzi di uso quotidiano, un po’ come è successo un paio di decenni dopo con le varie Parigi-Dakar replica, sulla strada aperta dalla Yamaa XT500 e dalla BMW R80GS.













1989. Si corre l’undicesima edizione della classica maratona africana e, protagoniste di quella gara sono le Honda monocilindriche che dominano con Gilles Lalay. Sono presenti anche alcune BMW, preparate da privati sulla falsariga di quelle che vinsero le prime edizioni, a loro volta derivate dai boxer ad aste e bilanceri della serie 5 presentati agli inizi degli anni ’70.
Una di queste è arrivata, attraverso le vie misteriose tipiche dei modelli da competizione, anche a Novegro, portata da un francese che cercava di venderla o scambiarla. Si tratta non certo di una moto ufficiale ma, in ogni caso, originale di quella gara mitica ed elaborata con componenti interessanti e di qualità. Certo che, rispetto al prezzo richiesto, un po’ di storia mancava davvero…













Trovata la moto da sistemare o restaurare completamente – così come per la manutenzione e conservazione degli esemplari che già si posseggono – servono pezzi e ricambi di tutti i tipi, dagli impianti di scarico, a particolari della carrozzeria, a pezzi speciali per i modelli da competizione sino ai particolari più banali come lampadine e fusibili.
In questo campo la situazione è abbastanza diversificata: pezzi speciali tipo i freni a tamburo o le forcelle Cerini da competizione) sono regolarmente replicati e quindi facilmente rintracciabili, anche se i prezzi sono decisamente salati.





Sempre più difficile è invece reperire i ricambi originali (serbatoi, selle, ecc.) dei modelli stradali “pre 1980”: sono rari, costosi, e vale ormai la pena di rivolgersi ai Club di Marca o ai Registri Storici per un aiuto. Meglio va per i materiali di consumo (pneumatici, lampadine, batterie, catene, corone, pignoni) dove numerosi specialisti sono in grado di rifornire il mercato senza problemi. Morale: quasi più facile (anche se costoso) sistemare i mezzi da competizione che modelli di serie. In questo caso cercare di rigore mezzi completi di tutti i particolari.










Eccolo! Cioè..., forse. Ma sì, è proprio lui! O no?
Il dilemma è sempre dietro l'angolo. In mezzo a un mare di pezzi distinguere quello giusto è spesso un impresa, specialmente se si fa conto sulla memoria. E poi, come valutare le condizioni, l'originalità, la spesa per un restauro o il ripristino di un particolare? Ecco allora entrare in scena una figura insostituibile, che può fornire la consulenza per evitare costose cantonate. Che sia un amico con l'occhio allenato o un esperto del settore, poco importa.









Scarsa l'offerta di motociclette da competizione. A parte un'Aermacchi Ala d'Oro offerta da Pochettino, il settore languiva. Interessante, invece, la disponibilità di pezzi e ricambi, molti dei quali integralmente rifatti con caratteristiche di affidabilità ben maggiori dei componenti originali. Lo specialista Massimo Novelli di Milano esponeva carburatori Dell'Orto PHM modificati per essere montati in posizione orizzontale (come sulle Aermacchi che corrono nel Gruppo 5) e corpi ricavati dal pieno in ergal per i classici ammortizzatori Koni, che offrivano la possibilità di regolare l'interasse, oltre a garantire un migliore raffreddamento dell'olio.
Molti anche i fornitori di particolari adatti anche all'uso su strada, come pedane arretrate e semimanubri dedicati alle classiche. Per chi vuole allestire una racer relica, inoltre, è disponibile una vastissima gamma di carrozzerie speciali, ricostruite seguendo fedelmente le linee dei componenti per competizione degli anni Sessanta e Settatanta. I prezzi sono generalmente alti, ma non è difficile imbattersi in particolari ben costruiti offerti a quotazioni abbordabili.













Mostre-scambio, si chiamano. Eppure di soldi ne girano, e non pochi. Un flusso spesso coperto dietro il paravento dell'"hobby", a cui di recente si è interessata anche la Guardia di Finanza. I professionisti veri, quelli con tanto di partita IVA, rilasciano regolare ricevuta fiscale, ma gli altri? A Novegro in ogni caso gli appassionati veri, quelli disposti allo scambio e desiderosi soprattutto di ripagarsi le spese di trasferta, erano molti, alcuni con prezzi del tutto ragionevoli, altri con quotazioni decisamente inavvicinabili. Comunque, complice l'affluenza non eccezionale, chi acquistava aveva buon gioco a contrattare per spuntare prezzi interessanti.







Mostra-scambio Novegro 5-2001
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