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Suzuki GSX-R 600 Alstare Corona 2000

il 15/11/2000 in Moto & Scooter

Una moto giunta a fine carriera per far posto a una erede più moderna e prestazionale, ma che ha ancora molte frecce al proprio arco. I miglioramenti della stagione 2000, e i nodi rimasti irrisolti

Suzuki GSX-R 600 Alstare Corona 2000

Una moto giunta a fine carriera per far posto a una erede più moderna e prestazionale, ma che ha ancora molte frecce al proprio arco. I miglioramenti della stagione 2000, e i nodi rimasti irrisolti
Introduzione

di Alan Cathcart

di Alan Cathcart

di Alan Cathcart




Dopo cinque gare del campionato del mondo Supersport, il campione in carica Stephane Chambon deve aver pensato che la difesa del titolo era cominciata bene, con quattro podi già conquistati e un solitario secondo posto dopo la gara di Donington.
Ma a Misano la sorte ci ha messo lo zampino, procurandogli una frattura che l’avrebbe tenuto fuori gara per due turni. Solo ottavo (per uno abituato a ben altri risultati) nella gara di rientro a Brands Hatch, rientra comunque in lizza per il titolo raggiungendo il quarto posto in classifica generale (alla fine del campionato sarà secondo a pari merito con Casoli n.d.r.).




Ho avuto modo di provare la moto a Zolder, mentre la rodavo per prepararla al suo rientro in pista, e devo dire che ho avuto la netta sensazione che questa GSX-R600, che sta per diventare storia di ieri del campionato Supersport, in realtà è ancora una seria competitrice per il titolo, anche se certo la nuova versione è, almeno sulla carta, più competitiva perché più potente, più aerodinamica e più gestibile.

La moto, peraltro, è stato oggetto di un intenso lavoro di sviluppo che, pur nei limiti imposti dal regolamento (assai più restrittivo di quello, per esempio, che vige in Superbike), ha messo a fuoco i problemi della versione’99 e li ha affrontati efficacemente. Il comportamento in staccata, per esempio, è stato affrontato di petto, e ha portato a cambiamenti decisamente interessanti. E anche all’impiego di particolari fuori del comune.



Descrizione e tecnica




, foto Kel Edge
, foto Kel Edge
, foto Kel Edge
, foto Kel Edge




Uno dei lavori di affinamento che ha riguardato la versione di quest’anno della “piccola” GSX-R è stato l’alleggerimento, che ha previsto l’uso di fibra di carbonio per la realizzazione di alcuni i particolari che il regolamento permette di modificare. Tra questi, il supporto della batteria e il telaietto posteriore. Ciò ha permesso di eliminare proprio quei due chili che mancavano al raggiungimento del peso minimo, fissato in 168 kg.








Nello stesso tempo, si è provveduto a opere di rifinitura del telaio e delle sospensioni (in collaborazione con la White Power). La forcella Showa ha ricevuto nuove molle e una nuova idraulica dagli specialisti olandesi, e il risultato si è fatto sentire, soprattutto in termini di stabilità in curva e di risposta alle imperfezioni dell’asfalto.

La frenata è stata affidata a dischi Braking di forma lobata, soprannominati Margherita, che anteriormente hanno consentito il non trascurabile vantaggio di peso di quasi 1 kg rispetto ai dischi di serie.





Il motore ha ricevuto solo attenzioni di dettaglio (condotti, alberi a camme, rapporto di compressione, mappatura dell’anticipo), ma la loro combinazione, supportata da uno scarico Arrow molto ben studiato, ha di fatto eliminato il penalizzante buco di erogazione tra 8000 e 10.000 giri che affliggeva la versione precedente.

Un altro aspetto che è stato molto curato è il raffreddamento: l’acqua va mantenuta assolutamente tra i 65 e i 67°C, pena la perdita di svariati CV (3 in meno a 75°C). Per questo è stato adottato un radiatore maggiorato di costruzione italiana ed è stato adottata una diversa circolazione del liquido.







Le modifiche si sentono, eccome! La prima differenza, piacevole, che avverto è la scomparsa di quella flessione dell’erogazione che rovinava la festa tra gli 8000 e i 10.000 giri. Ora è rimasta solo una leggera incertezza, ma direi che l’uso continuo del cambio, che veniva richiesto dalla contrazione del range utile di giri, è solo un ricordo. La spinta è costante, con un ulteriore “calcio” a 10.500 giri, fino all’illuminazione della spia del cambio di marcia, che interviene a 13.400 giri, mentre il limitatore è fissato a 14.000.

Il cambio di marcia è agevolato da un sistema che taglia l’accensione. Siccome è vietato dal regolamento l’impiego del dispositivo elettronico di cambiata assistita, la funzione è svolta dal pilota, che preme un pulsante in sincronia con la cambiata. Una volta fatta l’abitudine, il sistema funziona piuttosto bene, ed elimina la perturbazione dell’assetto dovuta all’apri-e-chiudi, ora inutile.




Quello che volevo provare, però, era la stabilità, che, soprattutto in staccata e in curva, era il punto debole della GSX-R del ’99. Invece adesso, dopo la cura operata sulla forcella, la situazione è migliorata radicalmente: si può percorrere le curve senza i precedenti problemi di chattering dalla Dunlop D207 anteriore, mentre in frenata l’alleggerimento del posteriore è sensibile e fastidioso, ma l’avantreno si rivela molto più saldo anche in staccate violente.

Oltre alla potenza e alla modulabilità, il grande merito dei dischi Braking è la sensibile riduzione di peso, che rende l’avantreno molto più pronto nelle rapide variazioni di inclinazione, come nelle chicane, regalando un’agilità simile alle moto da GP.



Motore: a 4 tempi, 4 cilindri in linea frontemarcia, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 65,5 x 44,5 mm, cilindrata 599 cc, rapporto di compressione 14:1; distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, comando a catena; lubrificazione a carter umido. Alimentazione: 4 carburatori Mikuni da 36,5 mm; capacita’ serbatoio n.d.. Accensione elettronica digitale. Avviamento con avviatore esterno.
Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multidisco in bagno d’olio con comando a cavo; cambio in cascata a 6 marce; finale a catena.
Ciclistica: telaio a doppio trave in alluminio, inclinazione asse di sterzo 24°, avancorsa 96 mm. Sospensione anteriore: forcella telescopica Showa con molle WP regolabile in precarico, estensione e compressione, steli da 45 mm, escursione n.d.; sospensione posteriore: forcellone in alluminio e monoammortizzatore WP regolabile in precarico, estensione e compressione, escursione n.d.. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 120/70-17”, posteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 180/55-17”. Freni: anteriore a doppio disco flottante Braking “Margherita” di Ø 320 mm, pinze Tokico a 4 pistoncini contrapposti; posteriore a disco Braking “Margherita” di Ø 220 mm, pinza a 2 pistoncini contrapposti.
Dimensioni e peso: interasse 1385 mm, lunghezza n.d., larghezza n.d., altezza sella n.d.. Peso: 168 kg in ordine di marcia senza benzina
Prestazioni dichiarate: potenza al pignone 124 CV (91 kW) a 13.600 giri, coppia n.d., velocità (a Hockenheim) 267 km/h.
Suzuki GSX-R 600 Alstare Corona 2000
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