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Kawasaki VN 1500 Drifter

il 13/11/2000 in Moto & Scooter

Cromature abbondanti e dettagli stilistici che ammiccano alla clientela più tradizionale: la custom giapponese si presenta con un'estetica rinnovata e decisamente più convincente rispetto alla versione 2000

Kawasaki VN 1500 Drifter
Strumentazione rinnovata con l'adozione di elementi digitali


di Daniele Massari




Una piccola, grande rivoluzione passata quasi in secondo piano alla fiera dell'Intermot: la Kawasaki Drifter 1500 si rinnova per il 2001 e, rispetto alla versione precedente, si arricchisce di nuovi dettagli estetici pensati per il segmento di clientela rimasta perplessa sull'impiego ridotto di particolari cromati che in fondo è tra gli elementi più distintivi dei prodotti custom.
Con le variazioni introdotte sulla nuova versione, la Casa di Akashi presenta un prodotto certamente più convincente.

Il deciso incremento di parti cromate non poteva che giovare alla linea old style della Drifter e anche alla leggerezza della sua immagine. Nella versione 2000 si notavano poco alcuni particolari (motore e forcella) che, verniciati in nero, appesantivano la linea. Adesso invece l'abbondanza di cromature all’avantreno (manubrio, forcella, fanale, frecce, strumentazione) ed al reparto posteriore (le testate, gli ammortizzatori posteriori ed i corpi fanaleria) conferisce alla motocicletta un impatto più gratificante.





Certamente giova l'offerta di due livree diverse (uno su base chiara, l’altra nera): la vecchia colorazione bordeaux, che caratterizzava gli avvolgenti parafanghi stile Indian anni ’40, appesantiva eccessivamente una linea davvero valida. Peccato che la Kawasaki Motor Italy abbia deciso di importare questo nuovo modello esclusivamente nella colorazione bordeaux delle versioni precedenti.





Rinnovati anche la strumentazione, dotata di display LCD ed il reparto elettrico (che prevede indicatori di direzione temporizzati).

Al cambio di look ha contribuito l’adozione di un nuovo serbatoio, derivato espressamente dalla VN 1500 Classic Fi, con una capienza maggiore di 3 litri rispetto a quello precedente (da 16 l.).

Nuovo styling anche per la sella singola, a sostituzione del vecchio mastodontico sellone che fino a poche settimane fa ospitava pilota e passeggero. Una miglioria estetica che conferisce alla moto notevole carattere, anche se costringerà coloro che viaggiano in due all'acquisto della sella biposto e del maniglione. Del resto anche una concorrente blasonata come la R 1200C ha operato scelte analoghe.




Ciclistica e propulsore si sono rivelati del tutto adeguati al tipo di motocicletta e rimangono pertanto confermati nella versione 2001, sia per la 1500 sia per la "sorellina" di 800 cc. Il motore invece si fregia delle nuove alette del gruppo termico che, pur non avendo funzione di raffreddamento (che è a liquido), vanno nella direzione di una definizione più curata a livello estetico del prodotto.

Intanto si attende di vedere da vicino l’altra rappresentante della stirpe, la VL 800 Valusia, con sospensione posteriore tipo softail. Vi faremo sapere.


Il propulsore che equipaggia la VN1500 è un’espressione assai rappresentativa dell’approccio della tecnica orientale ai motori turistici, che impiega scelte tecniche e caratteristiche costruttive sposate con un estetica estremamente pulita e soprattutto con una linea molto classica.




La disposizione a V dei cilindri e la fitta alettatura sono “obbligatorie” nel settore custom; sotto la vernice nera si nasconde però un anima a 4 valvole per cilindro, con punterie idrauliche a recupero automatico del gioco. Per continuare, il rapporto corsa/alesaggio (misure 102 x 90 mm) è decisamente superquadro, mentre le vibrazioni che danno “un’anima” al motore sono comunque filtrate da un contralbero.




Quello che vorrebbe essere il coperchio della trasmissione primaria, sul lato sinistro, nasconde invece il generatore e la coppia conica all’uscita del cambio da cui prende il moto l’albero di trasmissione; dalla parte opposta, una primaria ad ingranaggi (meno fascinosa ma più semplice) e una frizione multidisco a comando idraulico. Il cambio, diversamente da quanto preveda la tradizione più pura (e anche da quello che si vuole far intendere con il disegno dei coperchi laterali) è in blocco e non separato.




Come se non bastasse, dietro i tondi e luccicanti filtri dell’aria si nascondono(tradimento!) i corpi farfallati dell’iniezione, che integra anche la gestione dell’accensione elettronica. Questo si traduce in una gestione estremamente precisa dei parametri di funzionamento del motore, che permette una guidabilità superiore e una riduzione della manutenzione e delle emissioni inquinanti.


Motore: a 4 tempi, bicilindrico a V di 55°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 102 x 90 mm, cilindrata 1470 cc, rapporto di compressione 9,0:1; distribuzione monoalbero, 4 valvole per cilindro; lubrificazione forzata a carter umido. Alimentazione: Iniezione elettronica; Accensione elettronica digitale; Avviamento elettrico, capacita' serbatoio 19 litri. Accensione elettronica digitale. Avviamento elettrico.

Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multidisco in bagno d'olio; cambio a 5 marce; finale ad albero.

Ciclistica: telaio doppia culla in acciaio. Sospensioni: anteriore a forcella tradizionale, steli da 41 mm, escursione 150 mm; forcellone tubolare in acciaio, sospensione posteriore a doppio ammortizzatore regolabile, escursione 100 mm. Ruote: anteriore a raggi, pneumatico 130/90-16” 67H; posteriore a raggi, pneumatico 150/80-B16" 71H. Freni: ant. a disco singolo da 300 mm, pinze a doppio pistoncino, pos. A disco da 270 mm con pinza a doppio pistoncino.

Dimensioni e peso: interasse 1655 mm, lunghezza 2545 mm, larghezza 980 mm, altezza sella 730 mm. Peso a secco oltre 305 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 64 CV a 4700 giri. Coppia 11,3 kgm a 2600 giri. Vel. max 182 km/h.

Omologazione Euro -1: sì
Kawasaki VN 1500 Drifter
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