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Cagiva Navigator 1000

il 18/10/2000 in Moto & Scooter

Ha le ruote a raggi e le sospensioni alte l'erede ideale della gloriosa Elefant. Ma è una vera "mangiachilometri" per turismo a lungo raggio, dotata di ottime caratteristiche di guida

Cagiva Navigator 1000


di Alan Cathcart
, foto Kyoichi Nakamura




Dopo la Raptor 1000, la Cagiva ha utilizzato il bicilindrico Suzuki della TL 1000S sulla Navigator, presentata al pubblico al salone di Milano del 1999. Un'operazione senz'altro azzeccata, quella del marchio di Varese: invece di spendere tempo e denaro nello sviluppo ex-novo di una motorizzazione propria, i tecnici si sono concentrati sulla definizione della ciclistica e delle sovrastrutture, disponendo al contempo di uno dei motori più godibili e performanti del panorama motociclistico.


Il risultato è una moto potente e veloce, eppure facile da guidare, che si getta nell'arena delle maxi-enduro stradali forte di un prezzo d'attacco di 18.800.000 chiavi in mano, contro i 20.350.000 della Honda Varadero, sua naturale concorrente in virtù del carattere 100% stradale, della protettività e della cilindrata.
Dopo la Raptor 1000, la Cagiva ha utilizzato il bicilindrico Suzuki della TL 1000S sulla Navigator, presentata al pubblico al salone di Milano del 1999. Un'operazione senz'altro azzeccata, quella del marchio di Varese: invece di spendere tempo e denaro nello sviluppo ex-novo di una motorizzazione propria, i tecnici si sono concentrati sulla definizione della ciclistica e delle sovrastrutture, disponendo al contempo di uno dei motori più godibili e performanti del panorama motociclistico.

Il risultato è una moto potente e veloce, eppure facile da guidare, che si getta nell'arena delle maxi-enduro stradali forte di un prezzo d'attacco di 18.800.000 chiavi in mano, contro i 20.350.000 della Honda Varadero, sua naturale concorrente in virtù del carattere 100% stradale, della protettività e della cilindrata.




La domanda che sorge spontanea riguarda il motivo per il quale la Suzuki non abbia realizzato una propria proposta in questo settore, ma non è sempre facile comprendere le scelte del costruttore giapponese, che, tra l'altro, in Giappone vende le Cagiva motorizzate Suzuki attraverso la propria rete di vendita e negli Stati Uniti ne ha invece impedito la commercializzazione. Mah…

Comunque la CRC di Tamburini, che ha progettato il telaio e la carrozzeria della moto ha fatto veramente un ottimo lavoro e solo un paio di nei, peraltro risolvibili, macchiano il quadro.


Prendendo le mosse dalla Gran Canyon disegnata da Pierre Terblanche prima del suo passaggio alla Ducati, Massimo Parenti è riuscito a creare una moto decisamente azzeccata, senza sbavature estetiche, Anzi, forse il miglior complimento che si può fare alla Navigator è che, al pari della Raptor di Galluzzi, il motore della TL sembra essere stato costruito per essere montato in questa moto dalla linea filante e snella, dalla larghezza contenuta come nessuna delle Suzuki dotate di questo motore.




Questo senza contraddire le doti da grande stradista conferite dalla meccanica. L'abitabilità è eccellente anche per piloti di statura superiore alla media, la sella è larga (anche se un po' dura) e la posizione di guida azzeccata per le lunghe distanze. Peccato che la sella molto alta da terra (850 mm in condizioni statiche) crei problemi tanto ad appoggiare i piedi a terra ai semafori, quanto all'altrimenti ottima protezione aerodinamica, determinando turbolenze attorno al casco già a partire dai 100 km/h. La riduzione di altezza del piano sella di cinque-sei centimetri eliminerebbe entrambi i difetti.




Le finiture sono di livello decisamente buono: la moto appare curata nei dettagli come le leve (regolabili), la verniciatura e gli accoppiamenti della carrozzeria. Rispetto alla versione di preserie, il cruscotto è molto migliorato, perchè ha ricevuto unastrumentazione dedicata, con contachilometri e termometro acqua digitali.









La nuova maxi-enduro della casa varesina è particolare non solo sotto il profilo stilistico, ma anche sotto quello meccanico..

Il propulsore è derivato integralmente dall'unità Suzuki TL/S adottata anche dalla Raptor; sono state operata modifiche di dettaglio (scatola filtro, impianto di scarico, mappatura della centralina) per addolcirne l'erogazione e aumentare la fruibilità della curva di coppia. Il motore bialbero è un'unità estremamente moderna, dotato di valvole decisamente dimensionate e di un comando della distribuzione a catena e ingranaggi unico nel panorama mondiale.






L'alimentazione a iniezione, la potenza specifica elevata e l'erogazione di potenza piena e lineare a tutti i regimi ne fanno uno dei migliori motori attualmente in produzione. Il limitatore è tarato a 10.200 giri (dato che parla di ottime caratteristiche di allungo), mentre in sesta, per contenere in valori ragionevoli la velocità massima, il dispositivo "taglia" l'alimentazione a 9000 giri.

La ciclistica prevede un particolare telaio in trafilati d'acciaio, una sorta di traliccio che potremmo definire "a doppia culla rialzata"; la forcella tradizionale è dotata di steli di grande diametro. Imponente l'impianto frenante, dotato anteriormente di un doppio disco di quasi 300 mm.





Ho passato un paio di giorni guidando la Navigatore sulle colline intorno alla sede produttiva del gruppo MV di Cassinetta, che mi hanno confermato l'ottimo lavoro dei tecnici Cagiva. Grazie anche al ragionevole peso a secco di 210 kg, poche moto si rivelano efficaci giramondo come questa.




L'efficacia su asfalto (l'utilizzo fuoristrada non è nemmeno ipotizzato, al massimo si può affrontare una strada bianca) è di rilievo, in virtù del grande equilibrio della ciclistica e dell'adozione delle Metzeler MEZ4. La maneggevolezza la rende una compagna di viaggio piacevole e persino un'ottima cavalcatura per l'uso in città, mentre la stabilità permette di marciare anche a 200 km/h senza alcun ondeggiamento.

Il motore risponde ai comandi dell'acceleratore con dolcezza e generosità. La polposa curva di coppia ha beneficiato sensibilmente della diversa messa a punto del motore, che ha perso qualche cavallo in alto a tutto vantaggio dei medi regimi. Anche ai bassi il motore sorprende per una regolarità di erogazione senza incertezze a partire dai 2500 giri, che si tramuta in una spinta vigorosa a partire dai 4000. Niente male per un motore che eroga la potenza massima a 8400 e viene frenato dal limitatore a ben 10.500 giri!

La frenata, affidata alla terna di dischi, offre decelerazioni del tutto adeguate alle prestazioni globali, e risulta al contempo molto ben modulabile. Mi chiedo a questo punto che cosa potrebbe diventare questa moto con sospensioni più basse, cerchi in lega e magari dischi più grandi all'avantreno.


Motore: a 4 tempi, bicilindrico a V di 90°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 98 x 66 mm, cilindrata 996 cc, rapporto di compressione 11,3:1; distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, comando misto a catena e ingranaggi; lubrificazione a carter umido.

Alimentazione: iniezione elettronica, corpi farfallati da 52 mm; capacita' serbatoio 20 litri. Accensione elettronica integrata con l'iniezione. Avviamento elettrico.

Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multidisco in bagno d'olio, comando a cavo; cambio in cascata a 6 marce; finale a catena.

Ciclistica: telaio a traliccio in tubi d'acciaio, inclinazione asse di sterzo 26,3°, avancorsa 80 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica, steli da 43 mm, escursione 150 mm; sospensione posteriore: forcellone in acciaio con monoammortizzatore regolabile, escursione 160 mm. Ruote: anteriore a raggi, pneumatico 110/80-18", posteriore in lega leggera, pneumatico 150/70-17". Freni: anteriore a doppio disco fisso di Ø 296 mm, pinze flottanti a 2 pistoncini affiancati; posteriore a disco fisso di Ø 240 mm, pinza flottante a 2 pistoncini affiancati.

Dimensioni (in mm) e peso: interasse 1530 mm, lunghezza 2168 mm, larghezza 790 mm, altezza sella 850 mm. Peso a secco 210 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza alla ruota 97 CV (71 kW) a 8400 giri, coppia 9 kgm (88 Nm) a 7000 giri.

Omologazione Euro-1: si'
Cagiva Navigator 1000
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