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I 5 comandamenti per la sicurezza stradale

di Riccardo Matesic il 11/12/2014 in Attualità

La Fondazione ANIA ha presentato la sua nuova campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale. Cinque spot cinematografici intorno ad altrettanti comandamenti

Saranno 5 filmati realizzati da registi e attori professionisti i nuovi spot della Fondazione voluta dalle assicurazioni per promuovere la sicurezza stradale. Filmati declinati su lunghezze dai 30 ai 90 secondi, che a breve saranno proiettati nei cinema e che hanno fra loro un unico filo conduttore: ognuno è ispirato a un comandamento.
I 5 comandamenti per la sicurezza stradale
Il meccanismo, messo a punto insieme a esperti di psicologia, è di dosare correttamente il messaggio, evitando le immagini orripilanti che portano alla rimozione spontanea. Meglio piuttosto stimolare la riflessione. Ad esempio sul dolore dei genitori che sopravvivono a un incidente, come nel filmato intitolato “onora il padre e la madre”.
Gli altri sono “non uccidere”, “non rubare”, “non commettere atti impuri” e “non desiderare la donna d'altri”. Tutti si concludono con il claim: “Ricordalo”.
Le trame sono semplici. In “onora il padre e la madre” c'è un ragazzo che esce di casa salutando i genitori, i quali, poco dopo, si trovano a passare sul luogo del suo incidente mortale. Ed è toccante la rappresentazione del dolore.
In “non uccidere” un gruppo di ragazzi, evidentemente sotto l'effetto di alcol o sostanze, guidano in maniera sin troppo allegra, finendo per incontrare un camion. Di loro resterà una zucca di Halloween vuota sulla strada.
In “non commettere atti impuri” sono riprese una serie di lastre con fratture, conseguenti a incidenti aggravati dalla mancanza di cintura, dall'eccesso di velocità o dall'uso di alcol.
“Non rubare” è articolato sulla metafora di un ladro che entra in una casa, violando tutti i cartelli di prescrizione o di divieto stradale. Finché causa un incidente uccidendo un ciclista. Un utente debole.
Infine “non desiderare la donna d'altri”, dove una famiglia è distrutta dall'incidente causato da un padre che risponde al telefono all'amante, mentre guida. L'unico che, forse, solleva qualche dubbio per questa commistione fra il tema della guida distratta dal telefonino e la presenza dell'amante. Poteva essere anche una semplice telefonata di lavoro o una chat scherzosa con gli amici (chi non l'ha mai fatto mentre guida?); ma capiamo che c'era l'esigenza di restare attinenti al filone dei comandamenti.
A breve i filmati saranno visibili in tutti i cinema. Sicuramente contribuiranno a sviluppare il dialogo su un tema che ancora troppo spesso viene volutamente messo in disparte, per scacciare un fantasma che ci spaventa. E che invece va affrontato.

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