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17a Montes De Cuenca 2001: 3.a tappa

il 02/06/2001 in Attualità

486 km e oltre sei ore di gara durissima. Domina sempre Esteve, primo anche in classifica generale. Meoni è quinto. Tanti incidenti, uno grave per DalRi

17a Montes De Cuenca 2001: 3.a tappa
Giorgio DalRi


di Piero Batini




Qualcuno lo aveva detto: la Montes de Cuenca non è una gara facile. Fa un gran caldo, ma soprattutto è la corsa stessa che non da un attimo di respiro. E' la formula della Baja trasposta in questo evento di Coppa del Mondo, quindi ancor più dura. Al termine della terza tappa, sull'anello lungo di 486 km, numerose sono state le cadute.
E' caduto Steuri ad un km dalla fine, è volato fuori pista il funambolico pilota del quad Bombardier Saborit, e Massimo Chinaglia si è rotto di nuovo la clavicola fratturata alla Baja di Pordenone. Ma l'incidente più brutto è quello in cui è incorso Giorgio DalRi a tre km dall'ultima assistenza, cadendo in un canale asciutto scavato dalla pioggia, probabilmente a causa della stanchezza. Un volo terribile, costato al pilota di Cles la frattura di tre vertebre, ed una diagnosi da definire al temine degli esami che si effettueranno a Madrid, dove il 39enne trentino è stato trasportato. Non ci sono spiegazioni sulla dinamica dell'incidente: Oscar Polli, che seguiva nella polvere, ha intravisto il volo, ma non saprebbe dire molto di più di quanto la sfortuna si tiene nascosto.





Intanto, sul fronte della competizione, è tornato alla vittoria il campione in carica della Montes de Cuenca, Isidre Esteve, che ha approfittato anche del cedimento fisico di Steuri, incappato anche nella scivolata di cui sopra e finito quinto. Le "grosse" KTM della Dakar, che hanno diffuso dai loro scarichi la "colonna sonora" di questa Cuenca, hanno chiuso al secondo, terzo e quarto posto, nell'ordine quelle di Degavardo, Sainct e Meoni. Nel primo dei due giri i due spagnoli hanno segnato il ritmo, rallentando però nel corso del secondo, tanto che dopo oltre sei ore di gara durissima, ad una media di poco meno di ottanta all'ora (per il vincitore), i distacchi si sono compattati, ed i cinque primi hanno chiuso nei cinque minuti tra il primo ed il quinto.

Se per la maggior parte dei concorrenti in gara la fatica ha cominciato a pesare in modo determinante, alcuni piloti hanno trovato, al contrario, proprio in questa fase finale un rendimento ottimale. E' il caso di Riccardo Sanesti, lucchese ex crossista cui va la palma odierna del miglior privato italiano, e fino ad ora col miglior risultato: 7°, a 35 minuti dal vincitore, e giusto davanti a Dutto e Mugnaioli.

Ad una tappa dalla fine della competizione, dunque, Isidre Esteve si avvia a bissare il successo dello scorso anno. Il suo margine sul "collega spagnolo" somma ad oltre 15 minuti. Meno scontata, invece, è le definizione della terza piazza del podio. Richard Sainct è a cinque minuti da Degavardo, ed il francese è, in questa gara, meno veloce del cileno. Ma non sbaglia mai. L'ultima tappa verrà accorciata di una quarantina di km: gli organizzatori hanno pensato bene di risparmiare qualcosa ai concorrenti, già provati.






La Montes De Cuenca è una gara molto bella, contestuale ad un'atmosfera speciale. Il merito principale di questa riuscita va alla passione degli spagnoli per il motociclismo, gli altri sono distribuiti in più direzioni. Alla formula, all'ambientazione, e all'organizzazione, che fa capo ai "soci" del Club Montes de Cuenca Alfonso Lemar ed Augustin Rodas. I due appassionati amici, che hanno anche corso nei rallies (in auto, però, come pilota e navigatore!), hanno messo insieme una forza che, nei giorni della prova, conta trecento volontari e l'appoggio incondizionato di tutte le forse dell'ordine della provincia.

La Gara è controllata interamente via radio, e tra i ponti di telefonia mobile e televisione sulle cima che domina Cuenca, è installata una postazione radio che copre l'intero territorio. Ogni tappa parte ed arriva da uno degli Hotel di Cuenca, che diventa la base operativa e logistica.





Intorno, il parco chiuso e le assistenze, vale a dire i mezzi parcheggiati lungo i marciapiedi, dove vive il rally fuori dalla pista. Il tagliando di una moto da Rally è cosa complessa, e talvolta presuppone lo smontaggio pressoché completo per i controlli. Tra le incombenze obbligatorie, quella più ingrata è il cambio delle gomme e, soprattutto, delle mousses, i salsicciotti che sostituiscono le camere d'aria e che non ne vogliono sapere di finire imprigionati tra cerchio e gomma. C'è chi lo fa con qualche mezzo in più, come i Teams Ufficiali e chi, come il Team Free Racing di Polli, s'ingegna. In ogni caso è un gran lavoro di braccia.




I meccanici sono la Grande Famiglia (ed il Grande Fratello) dei rallies. Tutti, o quasi, sono disposti ad aiutarsi l'un l'altro, e le "connivenze" si moltiplicano, cosicchè i tecnici degli ufficiali (per tutti, qui in Spagna, Feliciani e Sant), sono spesso chiamati in causa o interpellati per le loro "consulenze" un po' da tutti. Questa solidarietà, poi, scatta nella delicata e spettacolare operazione di rifornimento "in volo" dei bolidi, una delle caratteristiche specifiche delle Baja e della Montes de Cuenca in particolare. Anche qui, qualcuno usa i Quick Fuel, rapidissimi contenitori dallo svuotamento fulmineo, altri la "vecchia" tanica. Quasi sempre la fase è concitata, e dura il tempo azzerato e simultaneo della pipì, una mela, una bottiglia d'acqua svuotata nello stomaco e la pulizia degli occhiali del pilota. Ma è anche una delle più interessanti e specifiche di una corsa come la "Cuenca".


(primi 10)
1. I. Esteve, E (KTM)
2. C. Degavardo, CHI (KTM)
3. R. Sainct, F (KTM)
4. F. Meoni, I (KTM)
5. J.L. Steuri, E (Honda)
6. I.J. Lillo, E (KTM)
7. R. Sanesti, I (KTM)
8. F. Mugnaioli, I (KTM)
9. N. Dutto, I (Honda)
10. N. Santos, E (KTM)


(primi 10)
1. I. Esteve, E (KTM), 16:48:25
2. J.L. Steuri, E (Honda)
3. C. Degavardo, CHI (KTM)
4. R. Sainct, F (KTM)
5. F. Meoni, I (KTM)
6. I.J. Lillo, E (KTM)
7. F. Mugnaioli, I (KTM)
8. N. Dutto, I (Honda)
9. N. Santos, E (KTM)
10. R. Sanesti, I (KTM)

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