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Le moto per viaggiare

di Daniele Massari il 07/08/2008 in Moto & Scooter

Adatte all'autostrada, anche in coppia e a pieno carico, all'occorrenza non disdegnano qualche sterrato. Ecco le pronipoti delle moto che partecipavano alla Dakar, ora vere touring a 360°

Prima c'erano le maxienduro: grosse monocilindriche con ruote tassellate ed enormi serbatoi per affrontare il deserto. Derivavano dalle moto della Parigi-Dakar, ma furono presto rese più "civili", adatte a qualsiasi uso.
Così, negli anni le linee si sono ammorbidite e l'elettronica si è fatta lentamente strada sotto le sovrastrutture, di volta in volta più protettive.
Le moto per viaggiare
Anche i propulsori sono divenuti più parchi nei consumi e rispettosi dell'ambiente sebbene, privilegiando la regolarità di funzionamento e la ricerca delle prestazioni, l'uso del motore bicilindrico invece che del "mono" si sia fatto rapidamente strada. Queste moto che si sono evolute, infatti, da endurone in "enduro stradali", particolarmente protettive, adatte al turismo (anche in coppia e con borse) e alle andature autostradali.
Tra esse primeggia, per longevità e dati di vendita, la Honda Transalp, il cui esordio risale addirittura alla seconda metà degli anni Ottanta: se la linea è cambiata molto rispetto alla spigolosa e versatile bicilindrica iniziale, così non è stato per lo schema del propulsore (a "V"), e la semplicità progettuale, che resta un riferimento. Sempre nella schiera delle bicilindriche a "V", ma decisamente più performante sin dal suo esordio, la Suzuki V-Strom 650 è equipaggiata con un brillante bicilindrico 8 valvole raffreddato a liquido.
La categoria delle bicilindriche annovera anche motociclette spinte da un propulsore con architettura differente: si tratta della Kawasaki Versys e della recentissima (e ben più costosa) BMW F 800 GS, entrambe mosse da un "due cilindri" in linea trasversale.

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