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Dall'Italia al Sud Africa: si parte

di Anna & Fabio il 04/06/2010 in Africa

Tre continenti, diciotto nazioni, 30.000 chilometri in sella a una BMW F800 GS per due progetti di solidarietà. Una grande avventura che vi racconteremo in forma di diario

Dall'Italia al Sud Africa: si parte
Ormai è fatta! Siamo partiti per il tour più impegnativo che abbiamo mai tentato: dall'Italia raggiungeremo la Mongolia e da lì andremo giù giù, fino al Sud Africa. Un viaggio che faremo in moto e rigorosamente via terra (a parte un breve tratto per passare da Asia ad Africa), tutto da soli e tutto in soli cinque mesi. Dico "soli" perché sulla una moto siamo in due: io e mia moglie Anna. Un equipaggio sperimentato in più di venticinque anni di viaggi in moto, da una vacanza in Grecia a un viaggio di sei mesi dall'Italia all'Australia. Dopo quell'esperienza nessuna meta ci è sembrata troppo lontana, quindi abbiamo pensato ad un percorso ancora più impegnativo ed a una operazione di charity legata al CESVI, per portare aiuto ad alcune delle popolazioni più bisognose che incontreremo nel nostro viaggio. Ed è nata questa avventura: Italia, Austria, Rep. Ceca, Polonia, Bielorussia, Russia, Mongolia, Kasakhstan, Kyrghystan, Tajikstan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran, Dubai, Kenya, Tanzania, Malawi, Mozambico, Zimbabwe, Sud Africa. L'operazione di charity è sostenuta, oltre che da noi due, che ci siamo fatti carico direttamente le spese (estremamente ridotte) del viaggio, da un pool di aziende e enti dell'isola d'Elba, dove abitiamo. Fra cui Acqua dell'Elba, il Lions club locale, Youritaly e il comune di Rio Elba oltre a tanti amici e sotenitori.
Come prepararsi al viaggio
La preparazione è iniziata più di nove mesi fa: 20 nazioni,un numero infinito di frontiere e di visti; una nuova moto - BMW F800GS -, richiede una preparazione lunga e minuziosa e un'infinità di problemi da risolvere. Un lavoro lungo e impegnativo.
A noi motociclisti interesseranno le soluzioni per la miglior preparazione della moto. In sintesi i problemi che abbiamo dovuto risolvere sono stati di tre tipi: autonomia, affidabilità, scelta dei pneumatici.
Il problema dell'autonomia l'abbiamo risolta montando un serbatoio supplementare Touratech che ha aumentato la capacità di 20 litri e ci ha consentito di installare degli efficienti filtri per evitare danni derivanti da carburanti di pessima qualità, di cui la moto dovrà bruciare centinaia di litri. Per l'affidabilità, considerando che un viaggio di questo tipo ha una previsione di successo non superiore al 50/60 %, abbiamo fatto tutti gli interventi consigliati dall'esperienza e un puntiglioso controllo fatto dai tecnici di BMW Vittoria Motorrad. Abbiamo anche installato qualche protezione in più e qualche pezzo "heavy duty". Come contributo personale, oltre a adottare uno stile di guida estremamente prudente, mi sono sottoposto ad un training che dovrebbe mettermi in grado di fare i piccoli interventi di routine e di "mettere una pezza" in caso di necessità (eventualità che spero non si verificherà mai). Siamo anche intervenuti sulle sospensioni installando un Kit Hyperpro adatto al carico elevato e alla bassa qualità delle strade. Poiché non è facile trovare ovunque pneumatici del tipo e della misura adatta, ci siamo spediti dei treni di Continental TKC 80 - con ciascuno dei quali contiamo di percorrere circa 6/8000 chilometri - in Siberia, Kasakhstan e Iran . In ogni pacco abbiamo messo anche un paio di camere d'aria rinforzate e un po' di cibo per Anna, che è celiaca.

Per maggiori informazioni: www.1bike2people4aid.it.
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