“All’ultimo giro avrei potuto tentare di vincere – racconta il neo campione del mondo – e ho fatto molta fatica a non farlo, ma la posta in ballo era troppo alta. Ero concentratissimo, sapevo che era una giornata speciale in cui non avrei dovuto semplicemente correre, ma soprattutto tenere tutto sotto controllo. Fabien ha approfittato della situazione e ha voluto sfidarmi sapendo che non potevo reagire come avrei voluto. Se devo essere sincero, la cosa non mi è piaciuta: prendo atto che, pur di vincere una corsa, il mio amico Foret non si fa troppi scrupoli e ne terrò conto a Lausitz la settimana prossima, quando sarò libero di fargli vedere che il padrone della Supersport sono io”.


Charpentier ha portato al Team Ten Kate il quarto titolo mondiale consecutivo nella Supersport, e naturalmente non lesina complimenti alla squadra: “È un team eccezionale dove tutti lavorano sodo con grande serietà. Se riesci ad entrare in sintonia con loro, e io ci sono riuscito senza difficoltà, allora i risultati non possono mancare, anche perché sono tutti molto esigenti con sé e con gli altri”. Uno degli aneddoti che circola sul team Ten Kate è che Ronald Ten Kate, il team manager, dopo ogni vittoria di Charpentier lo accoglieva con la frase “Not so bad” (non male), che era il massimo delle congratulazioni...
Appena laureatosi campione del mondo della Supersport, Charpentier ha annunciato che non cambierà categoria. Come mai? “Per diverse ragioni – ha spiegato il francese – una potrebbe essere quella economica: qui sono il campione del mondo, mentre in Superbike ci sono tanti piloti che vanno molto forte e io devo ancora dimostrare di valere grossi ingaggi. L’altra è che voglio difendere il titolo e correre col numero 1 sulla carenatura, la terza è che quando passerò in Superbike voglio farlo al massimo della preparazione. Ho già provato le SBK ed ho corso e vinto nell’endurance; so che cosa aspettarmi e come prepararmi; quando sarà pronto non esiterò e sono certo che saprò farmi valere”.