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GP USA SBK: doppietta Honda

il 11/07/2004 in Sbk

L’unica Fireblade in gara, magistralmente guidata da Vermeulen, umilia la muta delle Ducati. Il monomarca è finito. Un secondo posto per Chili in Gara-1 e uno per Toseland. Laconi a stento sul podio in Gara-2 dopo un durissimo duello con Haga

Foto Alex Photo


Chris Vermeulen e la Honda adesso sono lo spauracchio della Ducati. Il ventunenne australiano ha vinto anche la seconda gara del round statunitense portandosi ad appena 14 punti da James Toseland, nuovo leader del Mondiale. Senza la clamorosa squalifica di Monza (mancato funzionamento del sistema di autospegnimento), costata venti punti, adesso Vermeulen sarebbe primo in campionato.
La Honda vince da tre gare consecutive e ci vorrà la Ducati dei giorni migliori per resistere all'offensiva nelle quattro prove che restano. Gara-2 non ha cambiato troppo le carte in tavola rispetto alla prima. Vermeulen questa volta è partito meglio ed ha dovuto fare un solo sorpasso, al quinto giro ai danni di Toseland. Questa volta lo ha infilato all'interno alla prima curva. Il britannico, andato in crisi di gomme nella manche precedente, è rimasto lì fino alla fine, ma non aveva il margine per tentare l'attacco.

Con il secondo posto Toseland strappa di nuovo il primato al compagno di squadra Régis Laconi, in ritardo di tre punti. Il francese ha dovuto sudare sette camice per tenere a bada Noriyuki Haga ma alla fine ce la fatta. Il giapponese è partito a razzo dalla quarta fila (già sesto al secondo passaggio) ma non è riuscito a reggere lo stesso ritmo della gara precedente. Era in crisi di aderenza anche Laconi, ma nonostante le abbia provate tutte, offrendo sbandate ed emozioni incredibili, Haga non è riuscito a salire sul podio. Nori si attendeva molto di più dal fine settimana americano, è sempre quarto nel Mondiale ma con 39 punti di ritardo da Toseland.
Chili ha avuto problemi meccanici e non è andato oltre il quinto posto. "Il motore non andava bene in staccata, mi spingeva dritto e ho dovuto attaccarmi ai freni dall'inizio alla fine, forse si stava anche per rompere" ha spiegato. "Inoltre avevo allungato il rapporto per stressare meno la gomma ma la modifica non ha dato i risultati che speravo."


Anche Martin ha fatto passi indietro "Ho dovuto usare il muletto perché sull'altra il motore aveva troppi chilometri". Il suo compagno di squadra Borciani ha avuto problemi fisici "Ho passato l'intervello tra le due manche al gabinetto, mi faceva molto male la pancia" ma ha portato a casa un buon ottavo posto precedendo Sanchini nei guai con la pompa della benzina. Clementi, che prima aveva rotto la corona, ha avuto lo stesso problema di Sanchini e ha dovuto rallentare nell'ultimo giro.

Chris Vermeulen ha vinto la prima manche del GP degli Usa recuperando in un colpo solo quattordici punti al capofila Régis Laconi, solo quinto. Il trionfo di Silverstone non è stato un fuoco di paglia e se continua così la Honda ha ottime possibilità di dare scacco matto alla Ducati. All'inizio del Mondiale Superbike un'eventualità di questo genere sembrava pura fantasia ed invece potrebbe diventare presto un'amarissima realtà.
Vermeulen non aveva mai visto Laguna Seca, a differenza di Toseland e Laconi, ma ha vinto con facilità disarmante: ha studiato per qualche giro la situazione, al quinto si è sbarazzato di Pierfrancesco Chili e all'ottavo ha fatto fuori James Toseland sfilando la 999 in pieno rettilineo, sfruttando la paurosa accelerazione della Fireblade. Da lì in poi Chris non ha avuto problemi lasciando l'impressione che se fosse servito avrebbe potuto tirar fuoriancora un po' di margine.


Toseland ha dovuto mollare subito la presa di Vermeulen. E nel tribolato finale non è riuscito a resistere neppure a Pierfrancesco Chili e Steve Martin che hanno completato il podio più sorprendente dell'intera stagione. Le due 999 ufficiali si sono ritrovate maliconicamente a lottare tra di loro per la quarta posizione: Laconi è entrato dentro quattro volte, era leggermente più veloce di Toseland, che però è stato più duro: le traiettorie si sono incrociate, c'è stato pure qualche toccatina di carena. Al box Ducati hanno seguito gli ultimi passaggi con il fiato sospeso, ci mancava solo che i due facessero la frittata tra di loro!


Chili è stato di nuovo il pilota Ducati più incisivo pur guidando la vecchia 998 gestita dal un team satellite. "La moto era un po' dura da inserire, specie al Cavatappi, avevo scelto la gomma A, la più soffice e temevo di non arrivare in fondo, invece l'aderenza è stata okay fino alla fine" ha spiegato. Sotto il podio Chili ha abbracciato il coriaceo rivale Martin, partito dalla pole e piegato solo nel finale.
L'unico che avrebbe potuto battere Vermeulen era Haga che però continua ad essere bersagliato dalla sfortuna. Non bastata partire in 4° fila per il problema accusato in Superpole: al via del giro di lancio, la 999 del team Renegade si è spenta costringendo il giapponese a partire dalla corsia dei box. Al primo passaggio Haga aveva dieci secondi di ritardo dal capofila Toseland; è arrivato a 18"560 da Vermeulen dovendo risalire tutto il gruppo fino al sesto posto finale. Da metà gara in poi, con pista libera, ha girato più forte di Vermeulen. Vedremo cosa succederà in gara 2.


Tra gli Italiani, a parte Chili, ha brillato Mauro Sanchini, ottimo ottavo. Il marchigiano, con la sua Kawasaki standard, ha tenuto un ritmo altissimo mettendosi dietro anche Troy Corser con la deludente Petronas "evo".
Velini è caduto, Nannelli si è ritirato per un problema al motore, Clementi si è infilato ai box per un problema meccanico.

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