Tornate per un attimo indietro di una pagina. Cosa vedete? Un Beverly e un X10, i due capisaldi della produzione Piaggio degli ultimi anni, che filano via quasi appaiati. Difficile indovinarne la cilindrata così al volo. E difficile rimane anche osservandoli parcheggiati uno a fianco all'altro. Sotto alle plastiche potrebbero infatti nascondersi motorizzazioni differenti, tre per il ruote alte Beverly (125, 300 o 350), e tre per il maxi GT a ruota bassa X10(125,350 o 500). Anche gli allestimenti variano: si va dall'essenziale al super equipaggiato... Quale scegliere? Come vedremo, non è solo una questione di cc. Tanto che abbiamo deciso di mettere a confronto i due estremi della gamma: dai 3.790 euro del Beverly 125 nell'allestimento base, agli 8.450 del poderoso X10 500 nella versione top di gamma Executive. Uno spunto per osservare i diversi modi di concepire un mezzo automatico.

Mondi a confronto

Se pensate che un 125 a ruota alta abbia una scarsa capacità di carico, vi sbagliate di grosso. Complice la corporatura robusta, il Beverly riesce a "limitare i danni" nei confronti dell'X10 500. Nel sottosella del 125 Piaggio si possono riporre un casco integrale (in orizzontale) o due full jet. Il portapacchi è di serie, inoltre sulla pedana - nonostante il largo tunnel centrale - si riesce a sistemare anche uno zaino, grazie al gancio portaborse. Non manca un doppio vano nel retroscudo. Insomma, tanto spazio, ai vertici della sua categoria. Essenziale, almeno in questa versione base, la dotazione: anche il cupolino è optional. L'X10 nell'allestimento Executive, invece, ha tutto quello che si potrebbe desiderare su uno scooter: un parabrezza ampio, spaziosi vani nel retroscudo e un sottosella enorme, in cui si possono riporre due caschi, un antipioggia e un antifurto senza problemi. Il ponte di comando è lussuoso, comprende due strumenti e un display LCD che offre tutte le informazioni utili durante la guida, dal consumo istantaneo alla velocità media, senza dimenticare la temperatura ambiente. Oltre alla presa da 12V è compresa quella USB; sulla plancia ci sono due pulsanti per regolare (anche in movimento) il precarico del monoammortizzatore. Il freno di stazionamento si inserisce automaticamente, estraendo il cavalletto laterale.

Comoda la vita

In sella al Piaggio X10 si può scegliere di guidare nel massimo relax con le gambe avanzate e la schiena ben appoggiata al supporto lombare, oppure di assumere una postura più attiva e raccolta. Nella guida, il largo manubrio consente di indirizzarlo con precisione nelle curve, ma al tempo stesso costringe a un maggior lavoro di braccia nelle manovre alle basse andature. Sul Beverly lo spazio a disposizione per le gambe è più limitato e i piedi hanno meno modo di muoversi. Si assume una posizione di guida raccolta ma al tempo stesso molto comunicativa, tanto che si ha sempre la sensazione di avere lo scooter in mano. Il suo punto di forza è l'avantreno, stabile e preciso nell'impostare le svolte, che gli permette di muoversi rapidamente nel traffico e di svicolare con disinvoltura fra le auto. Seppure non sia fra i ruote alte più leggeri in circolazione neppure nella versione da 125 cc, grazie al buon bilanciamento dei pesi richiede un impegno minimo nella guida.

L'uomo o l'elettronica

Sul Beverly la frenata è sempre pronta e ben modulabile: anche nelle situazioni di emergenza, si riesce a scongiurare il bloccaggio del posteriore, nonostante l'assenza dell'ABS. Il comfort, anche sul pavé, è buono: la sella è ben imbottita, le ruote alte e gli ammortizzatori a punto aiutano a filtrare bene anche l'asfalto dissestato. Nei percorsi urbani l'X10, complici le dimensioni abbondanti e la mole, è ovviamente meno maneggevole e più impegnativo da gestire. In queste condizioni, le prestazioni esuberanti del propulsore quasi lo penalizzano, anche se l'ammiraglia di Pontedera dispone di un'arma in più: il sistema antislittamento (ASR) che, specie nei mesi più freddi in cui l'asfalto è più insidioso, fa la differenza. Consente di spalancare l'acceleratore senza esitazioni, togliendo coppia, qualora rilevi un pattinamento anomalo. Interviene in maniera netta ma mai brusca, di modo che quasi senza accorgersene si ritrova la trazione e non si hanno scompensi sull'assetto. Logicamente, se in un tratto di pavé sconnesso si insiste ad acceleratore spalancato, lui "mura". L'ASR non è un vezzo, ma un ottimo investimento in sicurezza, così come l'impianto frenante con sistema combinato e ABS: seppure le leve siano distanti e scomode da raggiungere se non si hanno mani grandi, la risposta dell'antibloccaggio si rivela a punto. L'X10 ha poi una maggior versatilità e attitudine ai lunghi spostamenti: non è solo la cilindrata a favorirlo (gran bel motore!), ma anche la posizione in sella e l'ottimo riparo aerodinamico garantito, oltre che dal plexiglass dai deflettori laterali. L'X10 500 è una vera e propria "berlina" per lunghi viaggi. Il Beverly 125 è meno adatto ai lunghi spostamenti, ma più che per i limiti legati alle prestazioni del motore - che consente di superare i 90 km/h indicati - è lo scarso riparo a ridurre il comfort. Il nostro viaggio è finito. Pensiamo di avervi dato gli elementi per "capire il pianeta scooter", elementi che potrete combinare in modo diverso: magari con un X10 125, oppure con un Beverly 350...