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Prove della redazione

Moto Guzzi Audace 1400 , Indian Scout

Alfredo Verdicchio il 02/01/2017 in Prove della redazione
Moto Guzzi Audace 1400 , Indian Scout
Moto Guzzi Audace 1400
1.380 cc / 96 CV / 2 cilindri a V di 90° / Euro4
€ 18.970 c.i.m.
Indian Scout
1.133 cc / 102 CV / 2 cilindri a V di 60° / Euro3
Euro3 € 13.190 c.i.m.

Due muscle bike imponenti, sofisticate, ribelli e dai cognomi altisonanti si sono date appuntamento per una sfida di pieghe e gas spalancato. L'americana ha stupito per la sua facilità. L'italiana è puro heavy metal.

C'è chi, come Moto Guzzi, va in America in cerca di fortuna (a Pasadena, in California, ha sede il suo centro stile) e altri, come Indian, che intraprendono il percorso inverso, dal Nuovo al Vecchio Continente, cercando consensi anche nel nostro Bel Paese. Indian e Moto Guzzi, due signore che nella loro lunga vita (1901 e 1921 le rispettive date di nascita) hanno semplicemente fatto la storia del motociclismo e che, nonostante i loro anni, di andare in pensione proprio non ne hanno voglia. Come dimostrano le power cruiser Scout e Audace, che abbiamo messo una contro l'altra in uno scontro a base di pistonate, accelerazioni... e pieghe. Sì, perché queste due sculture d'acciaio sono sì belle in posa, ma ancor di più tra le curve.

Filosofie opposte

Nonostante il look yankee, la Scout da guidare è un'americana sui generis, tanto agile e facile da sembrare nata per le nostre strade. A dispetto delle dimensioni, una volta in movimento è pazzescamente facile e immediata, sia nella gestione fisica della moto sia nella pastosità e affabilità del motore. Sono tante le frecce all'arco della Indian, a partire dalla seduta, bassa da terra, con una sella ben conformata in cui ci si incastra alla perfezione, con un efficace appoggio lombare. In più è ben distanziata dalle pedane avanzate e dal manubrio che ti viene incontro, così da risultare adatta a piloti di tutte le taglie. A metterti a proprio agio, infine, ci sono la larghezza contenuta (tra le gambe sembra quasi sparire) e il baricentro basso che fa poco sentire il peso nelle manovre da fermo, facendolo sparire in movimento. Tutto l'opposto l'Audace, che non fa nulla per nascondere di aver sposato appieno la filosofia delle muscle bike d'Oltreoceano, senza rinunciare allo stile tutto italiano. Lunga, larga, imponente nelle forme, massiccia in ogni suo componente, è una delle moto più "maschie" del mondo cruiser. L'ergonomia di seduta è davvero particolare, ma è anche probabilmente l'unico elemento poco accordato con il resto della moto, tanto da fartela odiare o amare. La sella qui è parecchio alta da terra e il suo disegno piatto e dritto fa sentire il pilota come un corpo estraneo alla moto. In più, il manubrio stretto e dritto resta un po' distante dal piano di seduta, costringendo a sdraiarsi scomodamente lungo il serbatoio. Basterebbe averlo più vicino o rivolto verso il pilota per risolvere tutto e guadagnare maggiore feeling con l'avantreno, parecchio pesante nelle manovre lente.

Facile, facile

Due approcci diametralmente opposti, che vanno a riproporsi anche una volta in movimento. Tra le mura cittadine la Indian ha la stessa maneggevolezza e intuitività di uno scooter, mezzo per antonomasia facile e immediato anche per i neofiti. Il baricentro basso basso e l'erogazione del V-twin di 60° raffreddato a liquido pronta, regolare nel prendere giri e mai scorbutica ai bassi, sono come manna dal cielo: svicolare nel traffico è uno scherzo da ragazzi e la tanta coppia sfruttabile da subito permette di lasciarsi tutti alle spalle con pochi millimetri di gas. Una volta fuori dall'ambito urbano le marce le si pensionano del tutto: dentro la sesta e via, come se la cruiser americana fosse automatica. Tra le gambe resta compatta ed è così agile che ti invoglia a prenderti tutta la con denza che vuoi, quasi fosse una entry-level. Ma non fatevi ingannare troppo, la Scout è pur sempre un "mille" e il motore è un bel peperino pronto a correre. Il twin americano spinge da matti con una regolarità e una pulizia esagerate, portando la Scout a velocità oltre codice in pochi secondi. Ci si accorge che si sta andando forte perché le auto intorno sfilano via veloci. Dopo i 130 km/h, poi, l'aria inizia a farsi sentire su busto e spalle, mentre superati i 6.000 giri le vibrazioni sbucano fuori su pedane e manubrio. Tra le curve la Scout è fulminea sia a puntare la corda sia nei cambi di direzione, come se pesasse 20-30 kg in meno di quelli poi rilevati. In questo anche la ciclistica fa la sua parte, con il telaio leggero quanto robusto che regala un'agilità impressionante combinata a una buona precisione nel seguire le traiettorie impostate. Piacciono anche le sospensioni, nulla di sfisticato, tarate sul morbido e capaci di filtrare la maggior parte dei colpi e di gestire con omogeneità i trasferimenti di carico in frenata e uscita di curva. Insomma, il feeling con la Scout è così buono che a mancare è giusto un po' più di luce a terra (basta poco per grattare con le pedane), oltre a un comando del freno anteriore più comunicativo nelle staccate decise.

Muscoli d'acciaio

La Audace è una moto impegnativa. Lo è a tirarla su dal cavalletto laterale, così come anche solo raddrizzare la ruota anteriore: l'avantreno è granitico, quasi restio a svoltare e quando lo fa, la scarsa leva del manubrio non aiuta e bisogna usare la forza per contrastare la sua tendenza a "cadere" dentro la curva. E chi scrive è alto 180 cm e non è di certo un mingherlino. Insomma, l'Audace è una moto di grande personalità che richiede mani forti e polsi decisi: il grosso twin da 1.380 cc ad aria pistona con vigore sin dai 1.500 giri e bisogna ringraziare l'elettronica a punto che lo rende godibile anche a passeggio, per poi diventare aggressivo una volta superati i 3.000 giri. Lunga com'è, rispetto alla Indian è un monolite che nello stretto e a bassa velocità fa sentire tutta la sua stazza, dimostrando di preferire le strade aperte e veloci: qui si può godere della sua ciclistica solida che ricorda un po' le moto di fine Anni 70 primi 80, dure da far svoltare ma allo stesso tempo appaganti e rassicuranti proprio per la loro fisicità. Bisogna pure scrivere che l'Audace è "XL" in ogni suo aspetto, dal motore alle quote ciclistiche da dragster, fino allo scenografico pneumatico posteriore da "duecento", di grande aiuto, insieme al controllo di trazione, nel gestire i kgm di coppia sparati a terra con veemenza sin dai bassissimi regimi, ma penalizzante in curva. Estremamente rotonda e prevedibile nella primissima fase di piega, nel resto dell'azione richiede invece di usare il corpo e spingere sul manubrio e pedane per invogliarla a scendere di più. Una volta giù, poi, sta lì, ferma come piantata a terra, rassicurando che non ti tradirà. In questo le geometrie conservative sono tranquillizzanti, mentre le sospensioni garantiscono precisione e grip copiando bene le imperfezioni della strada, nonostante qualche risposta un po' secca da parte degli ammortizzatori quando i ritmi si alzano. Per la mole e la spinta del motore, la forcella è un po' morbida, ma compensa con una discreta scorrevolezza e progressione sia in affondo sia in estensione, il che garantisce un buon feeling con l'avantreno anche quando si agisce con forza sul freno anteriore, davvero potente e ben dosabile.

Dati Tecnici

 
Moto Guzzi Audace 1400
Moto Guzzi
Audace 1400
Indian Scout
Indian
Scout

Motore

cilindri a V trasversale di 90° 2 cilindri a V di 60°

Raffreddamento

ad aria-olio/liquido a liquido

Alesaggio corsa

104X81,2 mm 99X73,6 mm

Cilindrata (cc)

1.380 cc 1.133 cc

Rapporto di compressione

10,5:1 10,7:1

Distribuzione

bialbero a camme in testa bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro

Alimentazione

iniezione elettronica, corpo farfallato da 52 mm con sistema ride-by-wire elettronica, corpi farfallati da 60 mm

Lubrificazione

a carter umido a carter semi-secco

Serbatoio (litri/riserva)

20,5 lt 12,5 lt

Frizione

monodisco in bagno d'olio a comando meccanico; cambio a 6 rapporti multidisco in bagno d'olio a comando meccanico; cambio a 6 rapporti

Telaio

a doppia culla a monotrave superiore modulare

Materiale

acciaio acciaio-alluminio

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 45 mm non regolabile forcella da 41 mm non regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone in acciaio con due ammortizzatori regolabili nell'idraulica in estensione e nel precarico molla forcellone in alluminio con due ammortizzatori regolabili nel precarico molla

Escursione ruota ant/post

120/110 120/76

Pneumatico ant/post

130/70-R18; 200/60-R16 130/90-16;150/80-16

Freno anteriore

2 dischi da 320 mm, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini disco da 298 mm, pinze a 2 pistoncini

Freno posteriore

disco da 282 mm, pinza a 2 pistoncini disco da 298 mm, pinza a singolo pistoncino

Lunghezza

2.445 2.311

Altezza sella

740 673 mm

Interasse

1.695 1.562

Peso a secco

299 kg 255 kg

Potenza max/giri

71 kW (96 CV) a 6.500 giri 75 kW (102 CV) a 8.000 giri

Coppia max/giri

121 Nm (12,3 kgm) a 3.000 giri 98 Nm (10 kgm) a 5.900 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

Nonostante la differenza di cilindrata, la Indian Scout si dimostra alla pari - e a volte superiore - alla più grossa Moto Guzzi Audace. Se sui 1.500 metri le due moto si equivalgono, nelle restanti prove di accelerazione la Scout fa valere la sua maggiore propensione a prendere giri velocemente. La Audace paga il peso, la dimensione del pneumatico posteriore e l'impatto frontale superiori, insieme alla rapportatura del cambio più lunga. Di contro, nella prova sorpasso la Moto Guzzi dimostra di avere più "schiena" nonostante la sesta marcia di riposo. Bene gli spazi di frenata per la Audace, solo discreti per la Scout, dove all'anteriore l'ABS entra prima in funzione.

Curva di accelerazione

Moto Guzzi Audace 1400 , Indian Scout

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,1 m/s
Temperatura aria 14,4°C
Pressione atmosferica 1.015 mb
Temperatura asfalto 23,6°C

Rilevamenti

 
Moto Guzzi Audace 1400
Moto Guzzi
Audace 1400
Indian Scout
Indian
Scout

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 193,4 km/h (35,3 s) 194,8 km/h (33,7 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,6 s (161,2 km/h) 12,9 s (170,4 km/h)
0-1000 m 25,8 s (185,4 km/h) 24,5 s (193,7 km/h)
0-90 km/h 4,3 s (58,1 m) 4,1 s (54,5 m)
0-130 km/h 8,0 s (169,8 m) 6,7 s (135,8 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 7,1 s (212,3 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (73,5 m) 2,5 s (79,0 m)
50-0 km/h 2,5 s (23,2 m) 2,5 s (24,6 m)

CONSUMO

Urbano 12,1 km/l 13,3 km/l
Extraurbano 14,9 km/l 16,0 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 13,0 km/l 13,7 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 316,0 kg 259,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,0/53,0 46,0/54,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0 43,0/57,0

Pagelle

 
Moto Guzzi Audace 1400
Moto Guzzi
Audace 1400
Indian Scout
Indian
Scout

In sella

Tra le due moto, la Indian è quella con l'ergonomia di seduta più classica ma anche efficace in tutte le situazioni di guida. Col manubrio così distante dalla sella, l'impostazione sulla Moto Guzzi è fin troppo... audace.
2.5
4.0

Comfort

Premesso che entrambe le moto non proteggono dai 130 km/h in poi, la Scout è quella che meglio filtra le aspertià della strada. Non male l'Audace, che paga una risposta più secca al posteriore.
3.5
4.0

Dotazioni

La Indian è molto basic: sella singola e solo l'elettronica che serve per l'ABS e l'iniezione. Più tecnologica la Moto Guzzi, con pinze freno ad attacco radiale, mappe motore, ABS, controllo di trazione e cruise control.
4.0
2.5

Qualità percepita

Sono ben realizzate e curate entrambe le moto, anche se l'Audace in fatto di finiture e dettagli ha qualcosina in più, come i bei cerchi, il manubrio di grosso diametro, l'imponente monobraccio.
4.0
3.5

Capacità carico

La Indian nasce per i single; a pagamento il secondo cuscino e le borse. La Moto Guzzi con la sella biposto non solo può ospitare un passeggero, ma anche caricare del bagaglio extra in caso di emergenza. Senza contare le valigie optional.
3.0
1.5

Motore

Entrambi piacciono, ma per motivi opposti: il twin della Indian ha un'erogazione progressiva e ben spalmata su tutto l'arco di rotazione; quello Moto Guzzi pistona con maggiore vigore ai bassi e medi regimi, ma allunga meno.
3.5
4.0

Trasmissione

Frizione morbida, cambio discretamente preciso e cinghia nale per la Indian. L'italiana risponde con un comando frizione pesante, un cambio dagli innesti precisi anche se non molto rapidi, e una trasmissione finale a cardano.
3.0
3.5

Sospensioni

Su entrambe le moto hanno tarature morbide che lavorano bene sulle asperità. Quando si alza il ritmo, la Scout ondeggia un pochino, mentre l'Audace ha risposte più secche per mole e rigidità strutturale superiori.
3.5
3.0

Freni

Alla Scout manca un po' di mordente e feeling all'anteriore. L'Audace invece gode di un impianto potente e dosabile quanto una sportiva.
4.0
3.0

Su strada

Nel misto la Indian è efficacissima: ti conquista subito per facilità, agilità e motore grintoso. La Moto Guzzi dà soddisfazione a chi preferisce invece una guida più fisica in cui usare parecchio il corpo.
3.0
4.5

Versatilità

Tra le due, la Scout è quella che se la cava meglio sia in ambito urbano sia extra. In più può trasformarsi in una tourer grazie agli accessori specifici. L'Audace, invece, è come la vedete, bella da guidare solo negli spazi aperti.
2.0
3.5

Prezzo

La differenza di prezzo è giustificata, in parte, per la maggiore cilindrata e la dotazione superiore offerta della Moto Guzzi. Dalla sua, la Indian, costa poco più di una H-D Sportster, ha un motore a liquido e il telaio in alluminio!
3.0
4.5

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