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QJ MOTOR SRV 550: Media a sorpresa

Federico  Garbin
Federico Garbin il 20/09/2024 in Anteprime
QJ MOTOR SRV 550: Media a sorpresa
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Linea a metà strada fra una roadster e una scrambler, bicilindrico da 48 cavalli e prezzo di 5.900 euro. La QJ SRV 550 fa della trasversalità la sua missione, adatta a tutto e tutti e con tante piacevoli sorprese. Il prezzo non fa gridare al miracolo, ma è fatta bene e diverte

La QJ Motor SRV 550 è una moto pensata per piacere trasversalmente. È unisex, uniage, uni tutto. È un compito fatto bene, un tema ben svolto… insomma, un mezzo piacevole. Come è giusto, partiamo dai fatti: la firma QJ, anche in questo caso, ci racconta di una storia se volete già vista; non sono tante le differenze con la Benelli Leoncino, di fatto consanguinea, e sono tante le affinità con le moto che vedremo presto fra le proposte di entrambi i produttori. Il motore, ad esempio, è lo stesso che equipaggerà l’attesissima SRT 550 SX, anche se in questo caso i cavalli saranno 53 e non 48 come nella SRV e la dotazione tecnica sarà nettamente superiore. Fra qualche riga vi spiego perché (secondo me).

 

QJ MOTOR SRV 550: Media a sorpresa

QJ MOTOR SRV 550: tutto ciò che serve

L’elettronica della SRV è ridotta al solo sistema antibloccaggio e anche per quanto riguarda il pannello strumenti troviamo un semplice display LCD sdoppiato. E allora, visto che spesso su questi punti si gioca la partita, quali sono le sue armi? Cos’è che alla fine ci fa dire “sì, è una bella moto”. Le cose sono due: il fatto che sia innegabilmente costruita bene e la consapevolezza, posteriore all’averla provata, che tutto funzioni come deve. A proposito, è  una constatazione questa che non ci mette molto a palesarsi. Basta qualche curva fatta bene magari senza troppa fretta, un po’ di misto allegro, oppure la città e… tac, il verdetto è espresso. E non lo dico solo io, ma anche i colleghi: Marco Gentili, Roberto Ungaro e Marco Boni, che l’hanno provata confermando queste sensazioni. Ma lasciamoli ai loro compiti, loro. Dicevo, va bene, ma non è completamente esente da difetti; le sospensioni, così come la sella, sono un po’ dure e per una moto pensata anche per l’utilizzo quotidiano in città non avrebbe guastato un po’ più di sterzo, per dribblare il traffico o parcheggiare con più audacia. La posizione in sella è comunque gradevole, almeno per il pilota: serbatoio abbastanza stretto (anche se me lo aspettavo più snello), manubrio molto alto e largo. La triangolazione pedane/manubrio/piano di seduta non è costrittiva e c’è anche spazio ad arretrare, all’occorrenza. È trattato un po’ peggio il passeggero, soprattutto perché non c’è un vero e proprio appiglio dove tenersi. Scegliete bene e fatevi abbracciare. La sella, inoltre, nella sua parte posteriore è un po’ spiovente è piuttosto corta. Una ragione in più per godersela da soli o fra coppie ben affiatate.

 

QJ MOTOR SRV 550: Media a sorpresa

QJ MOTOR SRV 550: non ricca, ma benestante

L’ergonomia garantisce sempre una bella sensazione di controllo e i pneumatici Pirelli Ángel GT danno un’ottima confidenza; anche la ciclistica, seppur caratterizzata da una taratura tendenzialmente rigida, riesce a creare un bel dialogo con il pilota. C’è comunicazione e comprensione, pur con qualche scaramuccia. Il monoammortizzatore, ad esempio, è vincolato direttamente al forcellone in acciaio quindi non riesce a filtrare, ammorbidendoli, i colpi provenienti dalla ruota posteriore. Un link avrebbe reso tutto più soft e non pensate che il pomello di regolazione del precarico faccia miracoli.  La forcella ha una buona progressione nella fase di compressione e non tradisce quando si spinge un po’ di più. Insomma, indole sportivetta nelle gambe. L’ABS, unico aiuto alla guida, non è invasivo grazie anche alla modulabilità dei freni; certo, nei tratti più guidati si vorrebbe un po’ più di mordente da parte del freno anteriore, ma in città e nell’uso quotidiano non si avverte nessun deficit; è invece migliorabile la posizione del selettore del cambio: ha una corsa molto lunga e richiede movimenti precisi del piede, soprattutto nel passaggio tra primo e seconda. Il cambio è comunque abbastanza puntuale e ben spaziato e non ci sono eccessive perdite di giri nella variazione di rapporto. A questo si aggiunge una rapportatura finale che rende giustizia ai 48 cavalli erogati dal bicilindrico, al punto che il propulsore sembri più in forma di quanto non dichiari la scheda tecnica. L’erogazione è infatti corposa, soprattutto in prossimità dei regimi intermedi. C’è anche una buona propensione all’allungo che permette di raggiungere velocità superiori ai limiti autostradali in poco tempo e poco spazio. Anche la taratura del comando del gas è precisa, con un on-off che diventa avvertibile solo tra i 4.0000 e i 5000 giri e che, comunque, non sporca (o rende difficoltosa) la guida.

 

 

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QJ MOTOR SRV 550: perché sceglierla (o no)

Perché sceglierla? Beh, QJ Motor ha deciso di entrare nel mercato italiano con una gamma di prodotti decisamente interessanti offerti ad un prezzo molto allettante, dichiarando di fatto guerra alla consanguinea Benelli (marchio di proprietà della stessa QJ, peraltro). Nonostante questo, per la SRV 550 il rapporto prezzo dotazione non è altisonante come su altre moto della gamma. In fondo si tratta di un prodotto più di nicchia rispetto ai veicoli della gamma crossover, segmento in cui, di fatto, si combatte la leadership di mercato. Va però detto che la Casa cinese non ha dimenticato nulla, deliberando una moto con un rapporto qualità prezzo elevato, né a lesinato sulle finiture e sui materiali. Sono belle le verniciature, le lavorazioni, gli assemblaggi. E sono poche e le cadute di stile. Vi elenco quelle che ho trovato io: i blocchetti elettrici, migliorabili nelle plastiche dei tasti, e alcuni cavi a vista, soprattutto quelli che alimentano la luce targa. A cercare il pelo nell’uovo, la cover plastica che corre lungo il perimetro inferiore della sella entra facilmente in contatto con le gambe del pilota e tende a scolorirsi un po’. Si tratta di piccoli difetti, brevi segni rossi che intervallano un compito decisamente buono. Anche il peso non è eccessivo: i 206 kg dichiarati in ordine di marcia non disturbano durante la guida e la sella 785 mm del suolo aiuta nel caso i suddetti chilogrammi si presentassero d’improvviso. Può succedere.

 

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