di Giuseppe Gori
- Foto Fabrizio Porrozzi




Sulla difficile e tecnica pista olandese di Assen, Noryuki Haga (Yamaha R7) ha confermato il suo stato di grazia e rosicchiando altri punti a Colin Edwards (Honda VTR, vincitore di gara-1).

Dopo aver subito sia il capoclassifica texano della Honda sia lo spagnolo Juan Borja della Ducati, Haga nella seconda manche è salito sul gradino più alto del podio dopo una lunga sfida con Troy Bayliss (Ducati).

Il pilota ufficiale della Honda Colin Edwards ha comunque incassato una vittoria e un quinto posto mostrando di essersi ripreso dalla crisi di risultati degli ultimi gran premi.
Il clima olandese non ha smentito la sua variabilità con una manche bagnata e la seconda disputata su asfalto asciutto.

Le aspettative che volevano "Frankie" Chili mattatore sul bagnato sono andate presto deluse per una scivolata del bolognese. La sua gialla Suzuki SRAD si è "sdraiata" anche nella seconda gara, per colpa di una macchia viscida che ha rischiato di far cadere anche Haga e Bayliss.




Gara poco positiva per la classifica di Troy Corser e Aprilia: l'australiano che tanto ha stupito in questo suo primo mondiale con la Casa veneta, con due piazzamenti (4° e 7°) ha perso altri punti da Edwards e Haga e ormai le sue speranze di coronare una stagione comunque positiva sono ridotte al lumicino.




Il rientro di Doriano Romboni, dopo oltre un anno di convalescenza, ci ha quasi commosso. Su una pista senza cordoli ed estremamente tecnica ha mostrato ancora una volta di cosa sia capace: 7° posto sul bagnato (gara-1) in sella a una vecchia Ducati!

Ottimo Alessandro Gramigni, che in gara-2 su una vecchia Yamaha R7 privata è riuscito a precedere anche Corser finendo sesto.

In casa Ducati è meglio dimenticare la mesta figura di Ben Bostrom - addirittura doppiato in gara-1 -, e la doppia scivolata di Bayliss, ma si può festeggiare la leadership in classifica di Paolo Casoli (5° in gara) nella classifica Supersport e la vittoria del compagno spagnolo Ruben Xaus. E soprattutto la squalifica per irregolarità tecnica dell'avversario più pericoloso, il tedesco Jorg Teuchert (Yamaha R6).
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