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SBK: test ufficiali giorno 2

il 29/01/2001 in Sbk

Edwards lascia Kyalami con il nuovo record della pista. Giornata da dimenticare per la Ducati, con Bayliss e Bostrom entrambi caduti. Grande tempo di Hodgson, sotto il muro dell’1’43”

SBK: test ufficiali giorno 2
L'inglese Neil Hodgson
Edwards lascia Kyalami con il nuovo record della pista. Giornata da dimenticare per la Ducati, con Bayliss e Bostrom entrambi caduti. Grande tempo di Hodgson, sotto il muro dell’1’43”


Dal nostro inviato Marcello Pollini
Foto di Fabrizio Porrozzi






Kyalami (Saf) - Era il suo ultimo giorno di test a Kyalami e Colin Edwards ha pensato bene di chiuderlo con il botto. Non una caduta ma un fantastico tempo che ha permesso al texano della Honda di impossessarsi del record della pista. 1”42”391 il crono fatto segnare dal campione del mondo, che ha fatto meglio di Corser (Kyalami Superpole 2000: 1’4”471” ) di meno di un decimo. Colin ha girato solo nella mattinata, utilizzando esclusivamente gomme da tempo. Cinque i treni montati sulla bicilindrica Honda che il pilota ha condotto al record al diciassettesimo dei 26 giri percorsi, con la temperatura dell’asfalto vicina ai 50°. Non è sceso in pista invece Tadayuki Okada, che ha patito l’intenso programma di prove dei giorni passati e ha preferito non andare a cercare rischi inutili.

La giornata davvero torrida non ha consentito ai piloti di cercare il tempo e i miglioramenti sono stati di lieve entità se si esclude quello di Neil Hodgson, unico in grado di scendere sotto il muro dell’1’43” dopo Edwards.




L’inglese del team Ducati GSE ha realizzato il giro veloce (1’42”610) nella sessione pomeridiana, dimostrando un invidiabile stato di forma mentre molti dei suoi colleghi erano già cotti. Soprattutto Troy Corser che, dopo i quattordici giri della mattina, ha pagato dazio al fuso orario (è arrivato dall’Australia solamente lunedì) tanto da saltare totalmente le prove del pomeriggio a favore di una salutare dormita. L’australiano è stato comunque in grado di far segnare già un buon tempo, 1’43”952.

Ancora sugli scudi Pierfrancesco Chili, anche se il bolognese non è riuscito a migliorare il tempo di ieri. Frankie si è concentrato sul set-up della moto ma le soluzioni provate non hanno risolto il problema di chattering al retrotreno che sembra al momento l’inconveniente più serio. Di positivo c’è che la GSX-R , pur con molto lavoro da fare, è già in grado di essere competitiva.

Più ombre che luci invece per la Ducati. Sia Bayliss che Bostrom sono finiti in terra mentre Xaus è stato colpito alla spalla destra da un uccello, riuscendo comunque a rimanere in piedi. I guai più seri li ha patiti Bostrom che ha passato praticamente il pomeriggio nel box, innervosendosi parecchio a causa del motore della sua Ducati che perdeva olio. A Bayliss non è andata molto meglio, finito in una pozzanghera a causa di un dritto. Ma l’australiano ha avuto un sussulto d’orgoglio e nel suo ultimo giro utile ha fatto segnare 1’43”976.

Continua invece a progredire Regis Laconi. Il francese dell’Aprilia sta affrontando questa nuova esperienza con umiltà e concentrazione e questa volta il cronometro lo ha premiato, regalandogli a fine giornata un interessante 1’44”714, dimostrando di avere ampi margini di miglioramento. Finalmente si sono fatte vedere anche le Kawasaki. Merito di Gregorio Lavilla che ha fatto segnare con la sua ZX-7RR 1’43”932, quarto miglior tempo odierno. Più abbottonato Akira Yanagawa, che fatica a trovare il feeling con la pìsta sudafricana.
Da segnalare la nuova caduta di Juan Borja con la Yamaha del team franco-russo Pan Avto, che sta tenendo la media, poco invidiabile, di un “crash” a giornata.

I tempi
Edwards (Honda) 1’42”391
Hodgson (Ducati) 1’42”610
Chili (Suzuki) 1’43”883
Lavilla (Kawasaki) 1’43”932
Corser (Aprilia) 1’43”952
Bayliss (Ducati) 1’43”976
Xaus (Ducati) 1’44”307
Yanagawa (Kawasaki) 1’44”343
Laconi (Aprilia) 1’44”714
Chambon (Suzuki) 1’44”958
Toseland (Ducati) 1’45”221
Bostrom (Ducati) 1’45”777
Borja (Yamaha) 1’47”007
Deletang (Yamaha) 1’47”262

Vai alla gallery fotografica di Fabrizio Porrozzi
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