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SBK: parla Pierfrancesco Chili

il 31/01/2001 in Sbk

Il bolognese è già carico: contesta il regolamento che favorisce le bicilindriche ma è pronto a dare battaglia in un campionato che vede equilibratissimo

SBK: parla Pierfrancesco Chili
Chili in azione durante i test
Il bolognese è già carico: contesta il regolamento che favorisce le bicilindriche ma è pronto a dare battaglia in un campionato che vede equilibratissimo






Dal nostro inviato Marcello Pollini
Foto di Fabrizio Porrozzi
Kyalami (Saf) - Non lo avevamo mai visto in condizioni di forma così smaglianti, nonostante sia uno che fa della preparazione fisica uno dei punti di forza, oltre naturalmente al talento. Pierfrancesco Chili si è presentato a Kyalami portandosi dietro tutti i benefici dello stage a Montecarlo, che lo ha rafforzato nel corpo e galvanizzato nello spirito. Così, come suo solito, dispensa bordate a destra e a manca, facendo capire che per lui la partita è già cominciata.
- Al terzo test con la nuova Suzuki GSX-R 750 ti sarai già fatto un’idea compiuta su pregi e difetti.
“C’è ancora parecchio da lavorare ma siamo sulla buona strada. Questi test servono appunto a questo: provare sempre nuove soluzioni per trovare il giusto assetto e non a cercare il tempo a tutti i costi. Se poi arriva è ancora meglio. Il problema più serio da risolvere è che la moto non è equilibrata. Soprattutto sull’anteriore dove stiamo provando diverse tarature della sospensione e gomme. Pensa che l’anno scorso con i pneumatici inglesi non riuscivo a scendere sotto l’1’44”, quest’anno al ventesimo giro ho fatto ancora 1’43”9”.

- Quali sono le differenze con la moto 2000?
“Sicuramente la nuova è più maneggevole, si riesce a sfruttarla meglio anche se ancora non riesco a girare come vorrei. A livello di motore c’è sicuramente più potenza che però sfrutti solo in alto. Anche l’erogazione è migliorata però è sempre troppo brusca rispetto ai bicilindrici”.






- So che hai delle perplessità sul regolamento... “Ogni anno che passa sono sempre più convinto che sia un regolamento troppo a favore delle bicilindriche rispetto alle quattro. Vuoi un esempio? Chambon è stato campione del mondo Supersport, Toseland un pilota medio. Ebbene il mio compagno di squadra gira qui a Kyalami sugli stessi tempi dell’inglese. Sapete perché? Toseland ha una Ducati e Chambon una Suzuki. Noi per essere al loro livello dobbiamo essere sempre concentrati al 110% ma quest’anno state certi che starò alle loro costole in tutte le gare e prima o poi li costringerò a sbagliare”.

- Ritieni che quest’anno il campionato sia più equilibrato?
“Con tutte le bicilindriche che ci sono aumentano gioco forza i piloti in grado di vincere. Sulla carta tutti indicano come favoriti quattro piloti: Edwards, Bayliss, Corser e il sottoscritto. Io dico che bisogna però fare attenzione anche ad Okada, Hodgson, Bostrom e Xaus. Magari non lotteranno per il titolo però delle gare le possono vincere eccome”.

– Quale strategia pensi di adottare?
“L’importante sarà la costanza, essere sempre concentrato in ogni gara e sapersi accontentare quando le circostanze lo richiedono. Se però c’è l’occasione di vincere stai pur certo che non mi tirerò indietro”.

– La Suzuki sta preparando la nuova quattro tempi per il motomondiale: sari tu a portarla in pista?
“Ti confido il mio sogno: conquistare quest’anno il mondiale e nel 2002 chiudere la carriera nel motomondiale portando all’esordio la nuova moto. Prima però devo sistemare una cosa in Superbike…”.

La gallery fotografica dell'allenamento dei piloti Suzuki a Montecarlo

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