di Marcello Pollini
, foto Alex Photo

Pierfrancesco Chili è stato sempre un convinto assertore della fondamentale importanza della preparazione fisica. Corre a piedi, va in bicicletta e fa pesi. Mai però nella sua carriera aveva preso parte ad uno stage di allenamento così professionale come quello a cui sta partecipando a Montecarlo insieme ai compagni di marca Stephane Chambon, Karl Muggeridge, Katsuaki Fujiwara e Fabrizio Pirovano.

Sotto le direttive dell’ex iridato del cross 125, 250 e 500 Eric Geboers e di uno staff di medici sportivi, i cinque piloti Suzuki si stanno sottoponendo ad un intenso programma di allenamento, simile a quello sperimentato la settimana prima dai piloti di cross Mickael Pichon e Joshua Coppins. Allenamento importante soprattutto per Chili che così a fine mese potrà presentarsi in buona forma al primo test ufficiale Superbike, a Kyalami in Sudafrica.

- Qual è la tua impressione su questo stage a… metà percorso?
”Devo ammettere che all’inizio pensavo fosse più che altro una trovata pubblicitaria della Suzuki. Invece fin dal primo giorno mi sono reso conto che tutto era stato organizzato in maniera molto professionale e di questo potrò trarre vantaggi importanti per tutta la stagione”.

- Ci racconti il tuo primo giorno?
”Innanzitutto abbiamo fatto un test sulla cyclette per scoprire qual è la soglia anaerobica individuale. Su questi dati viene compilata una tabella di allenamento che ti permetta di aumentarla progressivamente. Tutti i valori che emergeranno saranno inseriti nel computer che elaborerà un programma di allenamento correlato allo stato di forma durante la stagione. In pratica sapremo sempre come dovremo allenarci”.

- In che cosa consiste in pratica lo stage?
” Corsa a piedi, palestra leggera perché noi piloti non abbiamo bisogno di massa muscolare, passaggi con la moto da trial e nuoto. Quest’ultima disciplina è stata per me una piacevole sorpresa. Mi era stata sempre indigesta, ora invece ho scoperto il piacere di nuotare. Faccio più di un chilometro al giorno, che col mio stile è davvero tanto, e sono convinto di poter migliorare in fretta tanto che voglio inserirla stabilmente nel mio programma di allenamento”.

- Chi ha fatto più fatica ad abituarsi a queste metodiche di allenamento?
” Fujiwara. Poverino, appena inizia a correre il battito cardiaco gli sale subito a 160 pulsazioni e… la moto da trial gli è proprio indigesta, più che al sottoscritto”.

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