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Locatelli: "Bagnaia è da Mondiale in Moto2, come Dovi in MotoGP"

Marco Gentili il 06/04/2018 in Motogp

A tu per tu con l'ex iridato in 125, ora commentatore di Sky per la Moto2: "Pecco è fortissimo e maturo, non deve nascondersi dietro a un dito. Baldassarri deve solo dimostrare di essere costante". E su Dovizioso: "Punta al bersaglio grosso a fine stagione, sa che deve essere continuo e non commettere errori. Se non vince si piazzerà comunque bene"

Locatelli: "Bagnaia è da Mondiale in Moto2, come Dovi in MotoGP"
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Roberto Locatelli, 43 anni ed ex campione della 125 nel 2000, è la voce tecnica di Sky per la Moto2. A poche ore dall'inizio delle prove del GP d’Argentina, ecco come vede la seconda prova del Motomondiale.

Roberto, partiamo dalla Moto2, che è il tuo ambiente naturale. La stagione per gli italiani è iniziata alla grande, con la doppietta Bagnaia-Baldassarri.
“Pecco Bagnaia non può nascondersi dietro a un dito: è stato velocissimo quest’inverno, ha vinto al debutto ed è costante. Ed è l’indiziato numero 1 per vincere il Mondiale. Inoltre ha già la testa di un pilota maturo, fatto e finito. Credo che possa vincere anche qui a Termas. Baldassarri invece deve dimostrare di essere continuo. Se lo farà e crederà di più nei suoi mezzi, non è da escludere che il Mondiale sarà un affare tra italiani. Alex Marquez permettendo”.

In Moto3 invece Dalla Porta, che ha chiuso terzo in Qatar, ha una concorrenza maggiore…
“Quest’anno Lorenzo ha di fronte a se un bivio: è pronto a sbocciare e diventare grande. E ha la moto per farlo, ossia quella del team Leopard con cui lo scorso anno Mir ha vinto il titolo. Certo, ha di fronte lo spagnolo Martin che è uno dei veterani della categoria”.

Dovizioso ha le carte in regola per vincere ancora

Capitolo MotoGP: Dovizioso può fare il bis?
Dovi ha tutte le carte in regola per vincere di nuovo. Ma è un pilota intelligente, preciso nella diagnosi della moto e delle proprie capacità, sa che per lui l’obiettivo quest’anno non è tanto vincere anche in Argentina, ma essere primo a fine stagione. Quindi saprà far bene e conquistare punti che si riveleranno utili in chiave iridata”.

Quindi chi vince in Argentina?
“Dovi è quello messo meglio, poi Marquez e Valentino Rossi, che qui si è imposto nel 2016”.

Lorenzo invece è in difficoltà.
“È in una fase delicata, dopo il licenziamento di Alex Debon, il suo coach. Dall’Igna glielo ha detto: è necessario che lui trovi gli stimoli necessari all’interno della famiglia Ducati. Se così non fosse, credo che si andrà verso una separazione. Ma è ancora presto per emettere giudizi”.

Il mercato anticipato ha senso?

Anche perché il mercato piloti è un tema caldissimo.
“Ed è un peccato. In questo la moto sta andando nella direzione tracciata anni fa dalla Formula1, dove i contratti dei piloti vengono rinnovati e annunciati con larghissimo anticipo. Così facendo, la stagione sportiva perde il suo sapore. Con quale spirito un pilota si impegnerà col proprio team, quando sa benissimo che tra pochi mesi ha già una sella pronta da occupare?”.

Quali sono secondo te i piloti di cui sentiremo parlare, gli outsider dell’anno?
“In MotoGP la risposta è fin troppo facile. Franco Morbidelli sarà la rivelazione dell’anno, e continuerà a migliorare, vedrete. In Moto2 punto anche su Romano Fenati, per un podio sempre più tricolore”.

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