Contro il binomio Rossi/RC211V non vale nemmeno la rabbia dal miglior Capirossi. Valentino ha dominato come ha voluto il secondo turno di prove. Biaggi quarto

di Luigi Rivola

I miglioramenti fatti registrare nella mattinata da quasi tutti i piloti della MotoGP nel corso delle prove libere hanno creato le premesse per un secondo turno di prove ufficiali addirittura esplosivo.

A dar fuoco alle polveri è proprio Rossi: lui non ha bisogno di scaldarsi tanto, e dopo appena sette minuti dall'inizio del turno è già in pole: 1'35"0; Capirossi è staccato di tre decimi, una vita...
Ma Rossi non è pago: continua (con gomme da gara) e batte a ripetizione se stesso, demolendo il muro di 1'35", mentre Ukawa, tanto per non sfigurare, si porta al terzo posto della graduatoria scalzando Katoh.
Capirossi non si lascia intimidire dalla prova di forza di Rossi e dalla sua quattro tempi. Sa che per la sua 500 questa è un'occasione da non perdere e spalanca il gas con decisione. Troppa. All'uscita di un curvone a destra la sua NSR si intraversa, impazzisce; lui viene sbattuto da una parte all'altra della sella, ma resiste e la doma, poi rientra al box, dove Ingrid si è più spaventata di lui. Intanto che è fermo a riprendere il fiato, Ukawa gli strappa il secondo posto in classifica. A 25 minuti dal termine del turno, spunta McCoy, che con la sua Yamaha 500 emerge all'improvviso dalle retrovie e con un perentorio 1'35"5 conquista il quarto tempo, mentre Biaggi arretra, superato anche da Nakano e Jacque.
Arretra anche Katoh, che per il momento non reagisce, nonostante che le zone alte della griglia di partenza siano piene di due tempi.

invece Capirossi, che ad un quarto d'ora dalla fine si riprende il secondo posto arrivando a pochi millesimi dalla pole di Valentino. A 6' dalla bandiera a scacchi, Rossi torna in pista e con lui arriva il nuovo giro più veloce: 1'34"800. Anche Biaggi si migliora, ma non riesce a salire oltre il quarto tempo, seguito da Roberts e da Checa.
Ukawa ha uno sprazzo finale e si riporta alle spalle di Rossi, ma Loris non si arrende: stringe i denti, si porta in vantaggio su Rossi nel primo intertempo, ma poi è rallentato involontariamente da Katoh e deve accontentarsi del secondo posto in prima fila. Rossi sigla il suo trionfo con un ultimo giro strepitoso: 1'34"660. Per ora, l'Africa è sua.