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Le corse al Mugello: trionfano Rossi, Melandri e Poggiali

il 02/06/2002 in Motogp

Rossi e Biaggi mandano in visibilio il pubblico del GP d'Italia: vince Valentino, ma Max non è da meno. Melandri lotta con le unghie e coi denti e fa sua la corsa delle 250. Poggiali di forza nella 125

Le corse al Mugello: trionfano Rossi, Melandri e Poggiali
Biaggi a fine corsa si difende dall'assalto del pubblico che ha invaso la pista

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125: Poggiali come una furia



Pedrosa parte in testa e alla prima curva ha già venti metri su tutti, mentre due piloti si urtano in coda al gruppo e volano nello spazio di fuga. In testa, Pedrosa è presto ripreso e passato dapprima da Ui, poi da Poggiali. Nel corso del secondo giro il campione del mondo infila senza remissione il pilota della Derbi e si porta al comando.


Alle sue spalle si incollano Pedrosa, De Angelis e Jenkner; il sammarinese e l'austriaco duellando fra loro aumentano il ritmo e si ritrovano quasi senza accorgersene davanti a tutti; inizialmente sembrano in grado di allontanarsi, ma poi gli inseguitori, guidati da Poggiali, si risvegliano e tornano a ruota della coppia di testa.



Dodici piloti compongono il primo gruppo e i sorpassi sono continui, con inserimenti repentini in ogni spazio lasciato libero: le traiettorie ideali sono un lusso che nessun pilota in queste condizioni può permettersi, bisogna improvvisare e tenere i nervi saldi.
Stupisce la grinta di Lucio Cecchinello, che ieri era incappato in una brutta caduta fratturandosi un mignolo. Partito male, proprio a causa della difficoltà di controllare la leva della frizione, si è lanciato in una frenetica rincorsa, ha recuperato il primo gruppo, lo ha risalito sorpasso dopo sorpasso, e al nono giro è primo, protetto alle spalle dal compagno di squadra De Angelis.
Colpo di scena all'undicesimo giro: Nieto arriva da dietro come un fulmine, passa tre o quattro avversari e conquista la testa; mantiene il ritmo e guadagna una trentina di metri di vantaggio, ma improvvisamente la moto in uscita di curva gli scivola via, sbanda per una ventina di metri, quindi ritorna in assetto, ma per Nieto è un grosso spavento, tale da riflettersi sul polso destro, che non ruota più come prima.

Al comando è il turno di Borsoi, ma dura poco: ritorna Poggiali che guida il gruppo per un giro, poi cede a un recuperato Nieto. All'ultimo giro Poggiali supera Nieto, ma lo spagnolo replica costringendo Poggiali a dimostrargli, con un sorpasso d'altissima scuola, chi è il campione del mondo. Nieto, attaccato da Pedrosa, non può osare di più, e mentre Poggiali taglia il traguardo da vincitore, si assiste all'ultimo colpo di scena: Ui, quarto, esce fortissimo dal curvone che immette sul traguardo e in volata infila Pedrosa e Nieto, portando la sua Derbi alle spalle della Gilera. Pablo Nieto conquista il terzo gradino del podio e suo padre Angel, tredici volte campione del mondo, scoppia in lacrime.

Gara 125: classifica

250: ha vinto l'uomo ragno



Parte malissimo Franco Battaini, partenza da manuale invece per Marco Melandri, che si trascina in scia Elias e Porto. L'autore della pole position si rannicchia in carena e nel corso del primo giro recupera il quarto posto, mentre spinge anche Locatelli, che supera Porto, Elias e cerca di guadagnare la ruota di Melandri.
Il numero uno dell'Aprilia viaggia da solo al comando con cinquanta metri di vantaggio sugli inseguitori, ma Locatelli e Battaini, che nel frattempo ha conquistato il terzo posto, aumentano il ritmo e in breve gli alitano sul collo, mentre, staccati, Elias, Porto e De Puniet lottano per la quarta posizione.

Locatelli rompe gli indugi al quinto giro: approfittando di un errore di Melandri lo supera di slancio trascinandosi Battaini in scia, ma Melandri replica e appena trova un varco infila Battaini all'interno, poi allunga, raggiunge Locatelli e lo supera in staccata riportandosi al comando.
I tre che si contendono la vittoria capiscono che è presto per scoprire le rispettive carte e la corsa accusa un momento di fiacca, in cui si nota solo il recupero (ma non sui primi tre) di Fonsi Nieto, che da lontano attacca il sesto posto di Porto.
Al decimo giro si risveglia Locatelli, che esce dalla scia di Melandri e lo supera in fondo al rettilineo del traguardo; i tre di testa intanto non sono più soli, perché Elias ha decisamente migliorato i suoi tempi sul giro ed ha quasi raggiunto Battaini, favorendo anche De Puniet, che lo segue a pochi metri. Rolfo, con la prima delle Honda, occupa l'ottavo posto.


Torna in testa Melandri, ma gli risponde Locatelli poche curve più avanti. Battaini non accenna mai ad inserirsi nel duello, dando l'impressione di voler conservare tutte le sue energie per il finale, invece De Puniet allunga e passa Elias.
A quattro giri dal termine Melandri torna primo, ma non riesce a sganciarsi da Locatelli, mentre Battaini perde qualche metro e De Puniet sbaglia una curva e torna alle spalle di Elias, preparandosi a respingere l'attacco di Fonsi Nieto, il più veloce nella seconda parte della corsa.
Quando sta per concludersi il penultimo giro, Locatelli cerca un varco per infilare Melandri, arriva lungo in curva e in fase di correzione chiude la strada a Battaini, che è costretto ad uscire di pista. Melandri si allontana, controlla Locatelli e lo batte sulla linea del traguardo, mentre Nieto, con un performance finale da grande campione, supera in volata De Puniet ed Elias conquistando il terzo posto. Battaini, rientrato in gara, conclude sesto.

Gara 250: classifica

MotoGP: Rossi grande, Biaggi pure


Rossi e Biaggi scattano appaiati, ma è Valentino che arriva in testa alla prima curva, dimostrando la differenza che c'è fra la sua Honda e la Yamaha M1. Al terzo posto si insedia Checa, che precede Ukawa e Capirossi. Laconi, partito male, si trova al 13° posto.
Checa e Biaggi duellano senza esclusione di colpi, ma il più veloce è Ukawa, che si ricongiunge al terzetto di testa ed abbassa il record della pista, realizzato da Doohan nel 1998.
Rossi cerca di forzare il ritmo per staccare Biaggi, ma non guadagna che pochi metri, che il romano gli riprende senza difficoltà, intanto Ukawa passa Checa e Laconi recupera fino al nono posto, davanti ad Harada e Abe.


Al settimo giro, Biaggi prova la volata finale: all'uscita del curvone che immette sul rettilineo del traguardo, si affianca a Rossi e riesce a passarlo prima della fatidica linea. Rossi non reagisce, limitandosi a rimanere incollato alla ruota dell'avversario. Dietro ai primi quattro, Capirossi guida la muta degli inseguitori, leader del campionato fantasma delle due tempi; fra queste ci sono anche le due Suzuki a quattro tempi di Gibernau e Roberts, ma presto si tolgono di mezzo: lo spagnolo esce di pista e rientra ritardatissimo, mentre Roberts, scivolato gradatamente dalle prime posizioni all'ottavo posto, all'ottavo giro cade e si ritira; il suo posto è preso da Laconi, che lotta alla pari con alcune fra le migliori due tempi.
La coppia di testa riesce a guadagnare un buon margine sugli inseguitori e fa gara a sé. Al tredicesimo giro Rossi torna al comando e forza il ritmo, Checa supera Ukawa e Barros passa Capirossi. I tempi sul giro di Valentino scendono all'improvviso e drasticamente: in un paio di tornate la Honda cinque cilindri di Rossi mette cento metri fra sé e la Yamaha di Biaggi, e il pubblico del Mugello capisce che il campione del mondo delle 500 è in grado di andarsene come vuole. Sta semplicemente a lui decidere quando, ed è una decisione che ha appena preso...


Nessuno pensi però che Rossi non ci metta del suo: anche quando il vantaggio gli consentirebbe di rallentare il passo, lui tiene gas dentro e si produce in spettacolari derapate in uscita di curva. Solo all'ultimo giro si dà una calmata per non sprecare tutto. Il traguardo è suo e lo taglia in impennata davanti a Biaggi e ad Ukawa, che ha rintuzzato tutti gli attacchi di Checa guadagnando il terzo gradino del podio. A fine corsa un'invasione di pista da parte del pubblico costringe Rossi a fare lo slalom fra i tifosi, rischiando grosso per la propria e altrui incolumità.

Gara MotoGP: classifica

Le corse al Mugello: trionfano Rossi, Melandri e Poggiali
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