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H-D 883 Iron: la dark custom

di Nicola Andreetto il 28/05/2009 in Moto & Scooter

In questa nuova versione, la più popolare tra la custom di Milwaukee non perde il suo stile inimitabile. Con la sua "magia nera" sa stregare anche gli smanettoni più incalliti. Disponibile dai concessionari a 8500 euro chiavi in mano

H-D 883 Iron: la dark custom
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Pura ed essenziale come nessun altra, la Harley Davidson 883 Iron rinvigorisce il mito della Sportster con un tocco modaiolo. Il pretesto glielo offre la Nightster, apprezzata variante della Sportster 1200 presentata lo scorso anno e già diventata un punto di riferimento della gamma Harley-Davidson.
Gli elementi comuni si riscontrano in un'interpretazione simile e "dark" della più agile tra le motociclette americane con canoni stilistici che si rifanno alla tradizione hot rod, come il "fender" – ovvero il parafango posteriore – tagliato di netto e sgombro di ogni orpello grazie al particolare gruppo ottico.
A differenza della Sportster "standard", infatti, sia la Nightster sia la Iron sono equipaggiate con due elementi a led che incorporano gli indicatori di direzione, la luce di posizione e stop per un effetto scenico decisamente riuscito, anche se a parziale discapito della visibilità diurna.
Le analogie proseguono con i soffietti di gomma a proteggere gli steli della forcella, con la sella monoposto – anche se quella della Iron ha misure lievemente più abbondanti – e ovviamente con l'immancabile serbatoio "peanut" rigorosamente in verniciatura "Denim" opaca.

Tutto qui? Sì, e non a caso i meno esperti possono avere qualche difficoltà a distinguerle l'una dall'altra. Questo perché, come sempre, per guardare e capire le Harley bisogna concentrarsi sui dettagli. Solo così si scoprono, per esempio, i bei cerchi a razze d'alluminio della Iron, identici a quelli che vengono montati sulla 883 R se non fosse per il canale verniciato di nero, e solo così si nota uno dei principali protagonisti dello stile Iron: lo stretto e dritto manubrio "drag bar" che costringe a stare con le braccia protese in avanti, ma con il sorriso sulle labbra, consapevoli della posizione da macho.
Particolarmente indicata a chi si avvicina per la prima volta al mondo H-D, la 883 Iron è disponibile in due varianti, nera o grigia, entrambe rigorosamente opache e monoposto. Tuttavia è regolarmente omologata per due e se non avete molta confidenza con i suoi enciclopedici cataloghi di accessori, la Harley ha pensato anche a voi, mettendo a disposizione tre kit "facilitati", battezzati "renegade", "wild" e "outlaw", per rendere più personale la vostra Iron oltre che per offrire una sistemazione per il vostro passeggero.
H-D 883 Iron: la dark custom
Il cuore della Iron è sempre l'intramontabile bicilindrico di 883 cc che, dal 1957 a oggi, ha avvicinato al mito americano generazioni di centauri e centaure. Sulla Iron è in veste nera, verniciato a polvere come sulla 883R, ma qui l'effetto è più detonante perché si inserisce nell'oscurità d'insieme: tutto è nero e opaco.
Gli unici particolari a uscire dalla logica dark sono i due terminali di scarico, destinati, però, con ogni probabilità a una prematura scomparsa dal fianco destro della Iron. L'Evolution, raffreddato rigorosamente ad aria, è montato su supporti elastici che ne smorzano le vibrazioni e ne alimentano il fascino, quando, al minimo, le oscillazioni lo fanno sobbalzare all'interno della culla in tubi d'acciaio che lo ospita. Una volta in marcia le vibrazioni scompaiono quasi del tutto – si sentono solo un po' sulle pedane – rendendo gli spostamenti più confortevoli che in passato. Tutt'altro che anacronistico, il generoso V-Twin spinge con ben 70 Nm a soli 3.750 giri/minuto, vale a dire con una buona schiena da subito. I rapporti, specie quelli di prima e seconda, sono più corti rispetto a quelli delle altre 883 e questo spiega perché con la Iron si schizzi via appena si rilascia la frizione. Basta un filo di gas per godere di una spinta corposa che induce a sgranare le marce in rapida successione. Il cambio è, "come da manuale" H-D, piuttosto duro e rumoroso ma preciso: occorre essere piuttosto persuasivi per convincerlo a cambiare rapporto. Di contro la frizione è morbida come non mai e farà la gioia del gentil sesso.
È sempre piuttosto controverso parlare di prestazioni quando si ha a che fare con un classico come questo, ma la Iron ci è sembrata più brillante e in forma che mai: ottimo lo spunto, un po' meno efficace l'allungo, più che sufficiente la velocità di punta. Tutte doti che la rendono la compagna ideale in mezzo al traffico e sui serpentoni delle strade minori, dove si possono sfruttare la sua maneggevolezza e agilità oltre alla facilità di guida. Curvette e curvoni si affrontano con disinvoltura e serenità, anche se è meglio non cercare di ritardare la staccata: la frenata è buona, ma all'anteriore si sentirebbe il bisogno di maggior forza. La triangolazione "sella bassa-pedane centrali-manubrio stretto" aiuta nella guida attiva, ma non è il massimo della comodità e le sospensioni non gradiscono molto buche e asperità.
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